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Capitolo quattordici

_Basta.

Mi scuso se la storia sta venendo troppo veloce riguardo gli avvenimenti, e se vi sta annoiando.
Mi dispiace davvero, cercherò di scrivere capitoli migliori.
Perdonatemi.

Era una serata come le altre; Yoongi ed i suoi compagni erano in discoteca, per cercar di distrarsi da tutti i pensieri negativi. Ragazze sensuali, piccoli liceali ed altri idol, tutti mischiati tra la  folla.
Yoongi non aveva voglia né di ballare e né tantomeno di divertirsi, perché la sua testa pensava solo ed esclusivamente al come Maya potesse stare e cosa Jung Su avesse dentro.
Il comportamento della donna era passato da uno stato acido, ad uno stato docile ed indifeso.
Alla fine, non era cambiata dalla persona di cui Yoongi si era innamorato. Avanti a sé vedeva ragazzi e ragazze ballare, chi scopava, chi si baciava in modo volgare. Quel posto lo stava solo disgustando, fin quando non vide qualcuno di familiare: Jung Su.
Cosa ci faceva in quel posto?
Oltre al sembrar incapace di sorreggersi, sembrava essere fuori di sé.
Era in compagnia di un ragazzo, ed avevano un comportamento quanto  intimo.
-Yoongi?! Che fai, vieni a divertiti!- Jimin.
-Quello è Jung Su.-
Yoongi indicò con un dito il ragazzo.
-E quello è mio cugino Shin.-
-Shin?-
-Va nella sua stessa scuola, Park Shin si chiama.-
-E che tipo è?-
-È gay.-
-JUNG SU!-
Yoongi corse fra la folla, mentre i due ragazzi si allontanarono sempre più avvicinandosi in uno dei divani lì disposti. Faceva caldo, ma nonostante ciò Yoongi continuava a cercare fra più di cinquanta ragazzi per volta dove fosse quello che doveva essere suo figlio.
-JUNG SU!-
Ripeté, ma nessuno rispose.
Continuó a cercare, finché non lo trovò in un angolo, fra le braccia di quel ragazzo.
-Jung Su!-
Disse sospirando, afferrandolo per un braccio.
-Hey, che vuoi?-
Il ragazzo che era con lui lo guardò minaccioso.
-L'ho già adocchiato io!-
Ribatté.
-È mio figlio, adocchiati un altro diamante perché ti spezzo in due.-
Non diede tempo al ragazzino di rispondere, che trascinò Jung Su fuori da tutta quella confusione. Lo aiutò a salire in terrazza, fino al farlo mettere in una posizione comoda.
-Jung Su, stai bene?-
-Mh... chi sei?-
-Che diamine hai bevuto?-
-Un po' tutto.-
-Oddio, tua madre dove si trova?-
-Non sa che sono qui... SHHHH!-
-Ti senti bene?-
-Se il tipo baciasse leggermente  meglio, forse!-
-Sei gay?-
-No, volevo solo provare.-
-E Marina?-
-Non voglio innamorarmi di lei, potrei finire di farla soffrire come mio padre ha fatto con la mia mamma.-
-In questo momento riconosci chi sono?-
-Il signor ciambellano.-
-No, sono Yoongi.-
-E chi è?-
-Non ti ricordi?-
-AAAAH NOOOOO! No.-
-Perché ti trovi qui?-
-Non lo so, volevo divertirmi.-
-Ti vogliamo tutti bene, lo sai?-
-Nah, non è vero.-
Yoongi sedette fianco a lui, prendendo il pacco di sigarette in mano.
-Ne vuoi una?-
-Sì, grazie-
-Solo per questa volta.-
Iniziarono entrambi a fumare per un tempo non ben definito, in silenzio.
-Perché sono così?-
-Jung Su, che intendi?-
-Perché mio padre non mi ha voluto? Perché mia madre mi ha mentito? Perché continua a mentirmi?-
-Continua a mentirti? Su cosa?-
-Lei stava con un arancino, ma non vuole ammetterlo.-
-arancino?-
-Ho anche una foto dove loro si baciano, con dediche amorose.-
-Yoongi, lo ricordi?-
-Sei tu?-
-Sì.-
-Stavi con mia madre?-
-Vedo che torni a ragionare.-
-Stavi con mia madre?-
-Jung Su, ci sono certe cose che hanno bisogno di tempo per essere dette. Tu come stai?-
-Sto male.-
-Perché stai male?-
-piacerebbe anche a me avere un papà, chiamarlo papà, qualcuno che faccia star bene mia madre, che mi portasse fuori, che mi comprasse il gelato, quello che voglio, e che mi dica che mi vuole bene.-
-Jung Su, ti voglio bene.-
-Io no, Yoongi, io ti odio.-
-Perché dici ciò?-
-Perché sei tu mio padre.-

___

-Yoongi?!-
-Per favore aiutami.-
Maya fece entrare Yoongi, con sopra alle spalle Jung Su.
-Ma dov'era?-
-In discoteca.-
-COSA??-
-Non urlare, sta bene, l'ho salvato in tempo.-
-Perché hai questa faccia? È successo qualcosa?-
-Vieni, andiamo di là e parliamo.-
Lasciando Jung Su sul divano, i due andarono in camera di Maya, chiudendo la porta a chiave.
-Sa che sono suo padre.-
-C-Che?-
-Me lo ha confessato.-
-In che modo?-
-Me lo ha detto liberamente, mi odia perché sono suo padre.-

-Ti odio, perché non hai le palle per dirmelo. Ti odio, perché ci provi senza però dirmelo specificatamente. Ti odio, perché mi manchi e perché non dovevi esserci ora, non ora, non così...-

-Porca puttana, è troppo intelligente. Io lo sapevo.-
-Ne è convinto perché ha trovato una foto nostra, dove ci baciavamo... ed ha notato anche il nostro rapporto di 'riavvicinamento'.-
-Ecco perché era tutto in disordine, ma come fa a ragionare così bene?-
-Certo che se tu lasci delle foto nostre dentro ad una scatola nascosta dentro l'armadio con su scritto "non toccare" anche a me dei dubbi vengono di come lo abbia scoperto. Maya, ho paura, che dovrei fare? Dovrei dirglielo?-
-Non lo so, Yoongi.-
Yoongi crolló sul letto, tremando.
-Perché stai reagendo così?-
-Per me è tutto nuovo e triste. Non ci sono mai stato per vigliaccheria, ho perso te e lui di botto e forse ora non posso più riavervi.-
-Yoongi... ascoltami, non pensare a me. Pensa solo a Jung Su.-
-Ma io penso a te.-
-Non farlo, non sono importante.-
-Sei importante per me, Maya, vuoi capirlo?-
Maya lo guardò negli occhi, quella espressione la faceva sciogliere, come sempre d'altronde.
-Non guardarmi così, ti prego...-
Yoongi la tirò a se, facendola precipitare su di lui.
-Jung Su sta dormendo per lo meno.-
-Quindi?-
-Mi dici che intenzioni hai con me?-
-Con te?-
-Sì, con me. Mi puoi perdonare?-
-Ripeto: non ho nulla da perdonarti.-
-Quindi?-
-Aish... fai come se fosse tutto okay e nulla fosse successo. Va bene? Ci puoi riuscire?-
-E Jung Su, forse se gli confermassi i suoi dubbi, sarebbe meglio?-
-Con te come devo comportarmi?-
-Come se non ci fossimo mai lasciati, ti va bene?-
-sei rossa in viso.-
-Menti.-
-Nah, sei rossa.-
Maya distolse lo sguardo, ma immediatamente Yoongi fece in modo di riportarlo su di lui.
Come aveva fatto il giorno prima: la baciò.
-Y-Yoongi, Jung Su è di sotto... i ragazzi ti aspettano dove li hai lasciati, stai facendo una follia.-
-Io voglio passare del tempo con te.-
-Yoongi, ascoltami...-
-No, non voglio ascoltarti, ascolta me per una volta.-
-Che sei cocciuto.-
Yoongi le morse il labbro, facendole lanciare un urlo soffocato di dolore.
-Non fare male per lo meno!-
La afferrò per i fianchi, gettandola fianco a lui.
-Quindi, fra me e te va tutto bene?-
-Non riesco a non perdonarti, meriteresti solo cattiverie, ma evidentemente non riesco-
-Baciami tu allora.-
-C-Che?-
-Baciami tu.-
Il moro rimase fronte a lei, mentre questa si avvicinò al suo viso, baciandolo delicatamente.
Con una mano la avvicinò più a sé, facendole percorrere il corpo da un forte brivido.
Il suo fiato si posò sul collo, facendo gemere Maya.
-P-Per favore Yoongi...-
-Cosa...?-
Il ragazzo salì sopra di lei, e nel vederla di nuovo così bassa provocò in lui sentimento di eccitazione e tenerezza.
-Tu continui ad amarmi?-
-...non ho mai smesso... di amarti.-
Yoongi era fra le sue gambe, che si sorreggeva sui gomiti.
-Posso averti adesso?-
-C-Ci sta Jung Su di sotto... i tuoi compagni sono lì ad aspettare...-
-Ti prego... ti voglio così tanto...-
-Jung Su?-
-Sta dormendo, è anche sotto effetto di alcool.-
-Dovremmo aiutarlo.-
-Dopo lo aiutiamo.-
-Che sei cocciuto.-
-È un sì, come sempre, vero?-
-Non dovremmo prima parlane?-
-Perfetto, sai come funzionano le nostre conversazioni, no? Spogliati.-

『  Ciao, papà!  』 { COMPLETA }- IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora