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Capitolo 18

_Prenditi cura di me.

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Jung Su si distese su un lettino per poi esser portato all'interno di una stanza, la sua stanza.
-Aveva semplicemente l'osso della spalla spostato, non si preoccupi.-
Aveva detto il medico a Yoongi.
-Ha solo bisogno di riposo.-
Così anche lui poteva stare più che tranquillo.
Una volta sentite le raccomandazioni del medico, entrò dentro la piccola stanza sedendo fianco a lui, su una sedia lì vicino.
-Come ti senti?-
Jung Su non rispose, stava fissando il vuoto avanti a se.
-Jung Su?-
I suoi occhi erano ancora puntati verso il nulla, e quella scena suscitava in Yoongi molte sensazioni negative, anzi a dire il vero ormai tutto lo turbava. Così avvicinò la sua mano a quella del più piccolo per poi afferrargliela.
-Jung Su?-
Il ragazzino si voltò rivolgendo lo sguardo a quel contatto, fissò le loro mani per una frazione di secondi, poi, con debolezza ritirò la sua sotto le coperte.
-Stai bene?-
Jung Su annuì.
-Dov'è la mamma?-
-Credo sia a casa, adesso la chiamo.-
Jung Su socchiuse gli occhi era così stanco che in una frazione di secondo si abbandonò al sonno.
-Jung Su?-
Yoongi gli si avvicinò, ma capì che era quanto stanco. Così uscì fuori, chiamando Maya.

-Oddio Yoongi, cos'è successo?-
La donna si piazzò sulla soglia della porta della stanza assegnata a Jung Su in meno di dieci minuti.
-Stai calma, sta più che bene. Il medico ha detto di lasciarlo riposare...-
-Sei sicuro che sta bene?-
-Sicurissimo. Ha anche chiamato Jason, verrà qui con Marina, a fargli visita.-
-Davvero? Che carini!-
-Già, adesso noi non possiamo stare qui.-
-E che facciamo? Io sono venuta per vederlo.-
-Lo potremo vedere domani.-
-MA PERCHÉ?!-
-Perché queste sono le regole degli ospedali.
Lasciamolo dormire e basta.-
-E noi?-
-Vuoi andare a casa?-
-A fare?-
-Quello che vuoi.-
-Mh... non posso nemmeno salutarlo?-
-No, non puoi.-
-Va bene, andiamo a casa.-
Nonostante fossero due persone completamente diverse, il loro rapporto era speciale più di qualunque altro. Tutto ciò che caratterizzava 'loro' era qualcosa di speciale.
Qualcosa di così unito ed unico, un rapporto che nessun altro avrebbe potuto avere.

-Come stanno andando le cose con Jung Su?-
-Male, ma riesco in ogni caso ad avvicinarmi a lui.-
-Bene.-
La donna posó il cappotto sul divanetto, mostrando il vestitino corto e nero che lasciava intravedere le sue forme.
-Ma questo vestitino?-
-Sì?-
-Da quando indossi questi vestitini così?-
-Lì indosso da sempre, sei tu che non guardi.-
-Minchia, se non ti guardo così.-
-Yoongi!-
-Che vuoi?! Siamo pure da soli.-
-Lo so, ma abbandona l'abitudine.-
-Ma se faccio questi commenti solo quando ci siamo noi due.-
-Fai finta che le mura ascoltino.-
L'afferró per un braccio sbattendola contro la superficie fredda del muro.
-Ma siccome i muri non hanno orecchie, e qua ci siamo solo io e te, posso dire quello che voglio.-
-Sei così testardo Yoongi.-
-ti ringrazio, è anche per questo che mi ami.-
-Punti di vista.-
-Punti di vista? Ricorda che riesco a farti urlare il mio nome se voglio.-
-Eh? Va bene, okay, posso andare a cucinare?-
-Cos'era quello? Vuoi dire di no?-
-Non c'entra nulla col discorso che stavamo facendo.-
-Punti di vista.-
-Che vorresti dire.-
-Hai imparato a stare sopra col tempo?-
-Ma perché dobbiamo parlare di sesso?!-
-Boh, non lo so... non ne parlo quasi mai di queste cose.-
- E non parlarne allora.-
Yoongi fece scivolare le sue mani sui suoi fianchi, fino al bloccarla.
Posó le sue labbra sul suo collo, facendola arrossire.
-Lo sai che non abbiamo sempre tempo per noi.-
-Sì, lo so...-
-Dovremo sfruttare questi momenti... in cui siamo soli...-
Morse il suo lobo dell'orecchio, facendola aggrappare alle sue spalle.
Poi la bació.
Il punto era ovvio.
Maya lo aveva capito come sarebbe andata a finire, così come anche lui.
...

Giocava col suo telefono, non avendo granché da fare. Una stanza con mura bianche, in piena notte, senza nessuno con cui parlare.
Si aspettava una telefonata da sua madre, ma inutilmente.
-Sì mamma, pensa a scopare con Yoongi. Tanto sto valendo sempre meno per te.-
Strizzò gli occhi.
Era molto nervoso, la situazione gli faceva già abbastanza rabbia così com'era, per lo più essersi rotto un braccio e una spalla, non lo faceva certamente sentire meglio.
Pensava che almeno Jason potesse pensare un pochino a lui, ma nemmeno. Era completamente solo, e ciò lo rendeva quanto triste.
-Se non fossimo mai venuti in Corea, io e mia madre vivremmo normalmente adesso.-
Strizzò gli occhi nuovamente.
-Che vita di merda.-

...

-Non ti ricordavo così.-
-Così come?-
-Prima eravamo molto piccoli.-
Maya bació Yoongi, azzittendolo.
-È bello ritrovarsi sempre con la stessa persona, anche dopo anni.-
-Lo so, Yoongi.-
-E tu sei solo diventata più bella.-
-Sei diventato più dolce durante tutto questo tempo.-
-O magari è stato il riaverti.-
-Probabile.-

『  Ciao, papà!  』 { COMPLETA }- IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora