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Capitolo 11

_Il mio cuore.

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Erano seduti al tavolo, da lontano videro arrivare la ragazza dai capelli rossi e lunghi avvicinarsi a loro.
Jung Su era agitato, non l'aveva mai vista così da vicino, la trovava ancora più bella.
-Ciao Jason.-
Disse, sedendosi.
-Ciao Marina, lui è Jung Su, il mio amico.-
-Ciao, Jung Su, io sono Marina!-
Lui si alzò, salutandola con un bacio in guancia.
-Piacere di conoscerti...- Rispose poi.
-Ah! Siete mai venuti qua a mangiare?- Marina.
-Io no.-
Jung Su.
-Io quasi tutti i fine settimana.-
Jason.
-Come no?!- Marina.
-Io non esco molto... non conosco nemmeno bene la Corea, vengo dall'America.- Jung Su.
-Allora, uno di questi giorni, ti porto io a fare un bel giro di Seoul!- Marina.
-Con piacere.- Jung Su.
I ragazzi ordinarono, e mentre aspettavano il cibo iniziarono a parlare della scuola.
A Jason scappò il fatto che a Jung Su conosceva i componenti dei BTS, così come esso facesse parte di quella casa discografica.
-Oddio, veramente?- Marina.
-Lo chiamano 'idol' a scuola, per una ragione.- Jason.
-Pensavo per il semplice fatto che è bello.- Marina.
-Che intendi?- JungSu.
-Sei bello, non ci sta niente da intendere.- Marina.
Il pranzo passó, Marina stava molto simpatica a Jung Su più di quanto già non fosse, e Jason era contento per aver aiutato il suo amico.
Una volta a casa, sua madre non era lì, era solo.

Jung Su entrò, chiudendo alle spalle la porta, per poi guardare intorno a sé.
-Marina... quanto sei bella.-
Disse, sorridendo.
Si gettò sul divano, a peso morto.
-Mamma, dove sei?-
Chiamò a vuoto.
Sicuramente era alla Big Hit, ed in un attimo il suo cuore fu riempito di sentimenti negativi.
Pensava che Yoongi la volesse allontanare da lui, assieme agli altri.
L'indomani sarebbe tornato di nuovo dalla sua psicologa, che dall'America è stata disposta a venire fino in Corea per lui.
La confusione era all'ordine del giorno, Jung Su era ancora giovane, ma affrontava pensieri molto più grandi di lui.
La sua solitudine ed il non aver mai avuto una figura paterna, lo rendeva quanto diverso.
Sentiva di non essere completo, ma nonostante ciò provava ad andare avanti.
Nella sua vita erano appena entrati i membri dei BTS, fra cui uno in particolare, sembrava proprio non calargli: Min Yoongi.
Yoongi aveva la capacità di farlo sentire diverso, la sua anima forse era simile alla sua, perché leggeva nei suoi occhi una sofferenza mai vista prima.
Non sapeva nemmeno cosa esattamente riportava i suoi sentimenti alla sua persona, ma solo il fatto che potesse essere simile a lui, era bastato ad avvicinarlo.
Eppure, lui non voleva essere come lui, in qualche modo lo odiava.
Non voleva nemmeno essergli vicino, e magari non lo sarebbe stato se non fosse per sua madre.
Eppure, loro, cosa gli stavano nascondendo?
Ancora la foto non gli tornava, ed il loro comportamento non aiutava nemmeno a pensare.
Si addormentó con quel pensiero, sul divano, sospeso fra i suoi sogni.
Quando Yoongi e Maya furono a casa, si stupirono a vedere Jung Su a dormire lì.
-Sarà stanco?-
-Ah, che ne so... è strano.-
-Yoongi!-
-Ah! Che c'è? Non è colpa mia...-
-Per favore... aiutami a portarlo di là.-
-Va bene.-
Yoongi si mise sulle ginocchia, e con l'aiuto di Maya, prese Jung Su in braccio.
Salì le scale, fino all'arrivare in camera sua, per poi posarlo sul letto.
Quasi si spaventò quando, Jung Su, si svegliò di colpo.
-Oddio Jung Su, mi hai fatto prendere un colpo...-
Il ragazzo lo guardò, respirando affannosamente.
-Ho avuto un incubo, non è nulla.-
-Ne sei sicuro? Stai bene?-
-Yoongi, ti ho detto di sì e che cavolo.-
-Ma perché... mi rispondi così?-
-Perché mi da fastidio  come agisci nella mia vita.-
-Ma perché, come agisco?-
-Mi dai fastidio tu.-
-Ah... capisco... scusa.-
Yoongi diede le spalle, fino al tornare di sotto.

-Ho sentito parlare, si è svegliato?-
-Sì, anche di mal umore...-
-Ma dai, quando mai...-
-Ha fatto un incubo, mi ha risposto male perché gli ho chiesto se sta bene... e mi ha detto che sono io che gli do fastidio.-
-Lo dice quando è nervoso, stai tranquillo. Piuttosto, una curiosità.-
-Ossia?-
-Quando gli dirai tutto?-
-Non ne ho idea...-
-Più tempo passa, peggio sarà... e se dovesse scoprirlo da qualche altra persona?-
-Lo so, lo so... ma ora come ora non saprei come fare.-
-Capisco, vedi tu.-
-Magari, quando risolverò con te...-
-Con me?-
-Sì.-
-Questo particolare mi è sfuggito.-
-Magari quando risolveremo totalmente da risanare un rapporto più o meno stabile, glielo dirò.-
-Pensi che possa succedere?-
-Sì, dai.-
-Cosa te lo fa pensare?-
-Che Jung Su abbia detto che sua madre avrebbe fatto di tutto per tornare con il 'tipo' che ama, se solo ne avesse avuto l'opportunità.-
-Cosa ti fa pensare che sia così?-
-Non è così?-
-Credo sia tardi, Yoongi, ho sonno, torna alla Big Hit.-
-Simpatica!-
-Sì, lo so, grazie.-
Maya spinse lentamente Yoongi verso la porta, costringendolo ad uscire.
-Quindi è così!-
-Buonanotte!-
-Maya!-
Yoongi si voltò verso di lei, lasciando distanza fra i loro visi pari a due centimetri.
Lei rimase ad osservarlo.
-Quindi, è vero?-.
-Non sono affari tuoi.-.
Yoongi si avvicinò ancora di più, sfiorando le sue labbra.
-Maya.-.
Lei rimase ferma, impietrita.
Quando Yoongi stava proprio per posare le labbra sulle sue, si staccò velocemente.
-È tardi devo andare.-.
Disse, per poi aprire la porta.
-Buonanotte.-.
Maya era rimasta immobile, come l'aveva lasciata.
-Fai quanto schifo, Yoongi.-.
-Grazie, modestamente...-.
-Buonanotte.-.
Poco prima che Maya potesse chiudere la porta, Yoongi velocemente le lasciò un leggero bacio in guancia.
-Buonanotte, Maya.-.
-Buonanotte, Yoongi.-.

『  Ciao, papà!  』 { COMPLETA }- IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora