prologue。

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«Mi hanno detto che è appena tornato dall'ufficio di polizia di Seoul. Cosa l'ha fatta arrabbiare l'ultima volta?»

«Un distributore automatico» rispondo impassibile, il mio tono serio riecheggia nella stanza.

«E l'ha distrutto?» mi chiede il dottor Chang incredulo.

«Sì, mi ha fregato i soldi senza darmi la mia barretta di cioccolato.»

«Le sue ragioni sono davvero infantili signor Kim, dovrebbe imparare a trattenere la sua rabbia» afferma l'uomo seduto di fronte a me mentre si massaggia le tempie, come se seriamente fosse facile riuscirci. «Io davvero non so come fare con lei, ci ho perso le speranze. Si renda conto che è un mese di sedute ormai e il suo comportamento non accenna a migliorare, nemmeno di poco» si alza con fatica dalla sua poltrona in pelle e inizia a camminare per la stanza spoglia.

«Se fa ancora così l'odioso, dottore, non mi tratterrò con lei» sputo acido.

L'uomo sulla sessantina che si prospetta come il mio psicologo non risponde facendo finta di non avermi sentito e si dirige verso la sua scrivania a scartabellare un mucchio di documenti.

«Io non sono riuscito a portarla sulla buona strada signor Kim, ma credo ci possa riuscire qualcun altro. È nuovo in questo campo, ma è davvero un buono psicologo, mi creda. Si chiama Jeon Jungkook, ha venti anni e viene da Busan

Mi scappa una risata. «Un mio maknae vorrebbe cambiarmi quando non ci è riuscito uno bravo come lei, dottore?» chiedo con una punta di sarcasmo.

«Lo incontrerà domattina alle nove. Ci si aspetta la sua presenza, mi raccomando.»

«Chi riuscirebbe ad aiutare un adirato come me?!» domando alzandomi dal lettino che quasi scaravento a terra. Tanto so già la risposta: nessuno.

«Non lo so signor Kim» risponde calmo il dottor Chang, scrollando non curante le spalle ed uscendo dalla porta.

La rabbia è di nuovo alle stelle. La calma di quel vecchio mi fa incazzare, tanto penserà che il problema non è suo e non c'è motivo di preoccuparsi. Ma il problema è mio e bisogna risolverlo. Vorrei proprio picchiare qualcuno, ma mettere a soqquadro il suo studio non è una brutta idea. Quel "testa pelata" non ha capito che qui dentro sono io a dettare le regole.

___

Al dottor Chang non dev'essere molto piaciuta la sorpresa che gli ho lasciato nella stanza; che maleducato! In un regalo è il pensiero che conta. Tant'è che adesso ogni volta che mi vede mi urla contro parole come "villano" o "incivile", eppure io direi che se l'è meritato. Con tutti i soldi che si è fregato senza risolvere la mia situazione, era il minimo che potessi fare per ringraziarlo.

Oggi dovrei incontrare il mio nuovo psicologo Jeon Jungkook e sono ad aspettare seduto su una sedia rossa in sala d'attesa.
Sono venuto solo per vedere se sarà capace di fare qualcosa, non perché confido nel suo aiuto.

Per essere uno psicologo a vent'anni dev'essere stato uno di quei secchioni sfigati sempre con la testa sui libri, magro come uno stecchino, con un grosso paio di occhiali sul naso, l'apparecchio e i brufoli sul viso.
Sono qui solo per trovare un bersaglio da sfottere per non pensare alla rabbia che mi tormenta, proprio come ho fatto con il dottor testa pelata. Sono qui per perdere tempo, tanto sono sicuro che nel mio comportamento non cambierà niente. D'altronde, ci ho provato così tante volte, il passo è troppo lungo per le mie gambe.

«Signor Kim, è il suo turno» dice quella che dovrebbe essere la segretaria.

«Finalmente» bofonchio alzandomi bruscamente dalla sedia, facendo sobbalzare un'anziana signora, che si poggia istintivamente una mano sul petto.

Entro nello studio del mio psicologo e quello che pensavo sarebbe stato un ragazzino sfigato dalla parlata squallida, si dimostra tutt'altro.

L'uomo vestito con una camicia nera aderente e dei pantaloni attillati dello stesso colore si gira verso di me e mi sorride facendomi segno di accomodarmi.

Sta finendo di parlare con una donna e mi chiedo il perché mi abbiano chiamato adesso se il mio psicologo non è ancora pronto. Mi siedo su una poltrona: ancora dell'altra attesa. Fortunatamente non mi sto innervosendo, il sorriso che mi ha appena rivolto è riuscito a rasserenarmi.

Non so cosa fare quindi mi soffermo ad osservare il suo bel corpo di spalle; anche se è un uomo è quasi eccitante. I muscoli che ha sulle gambe, la sua schiena...

«Quindi veniamo a lei signor Kim» dice il ragazzo, sedendosi a un metro da me con una cartelletta in mano e facendomi rinsavire.
Finalmente ha trovato il tempo di pensarmi dopo essersi liberato di quella scocciatrice di donna. Credo non mi dispiacerà avere Jeon Jungkook come mio psicologo personale, giusto per divertirmi un po' come ho sempre fatto.

➳My Personal Psychologist ✧ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋ✧ ⌈✔⌋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora