twenty seventh。

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I giorni passano velocemente in compagnia di Jungkook che viene a trovarmi in ospedale ogni pomeriggio negli orari di visita e mi racconta del suo lavoro, della sua vita; e devo ammettere che c'erano cose di lui di cui non mi ero mai accorto. È più particolare e interessante di quanto lo avessi conosciuto, di ciò che mi aveva fatto vedere lui, nascondendo quello che aveva di speciale. Anche Hoseok si sta riprendendo piano piano e questo non può far altro che rendermi felice.

E finalmente arriva il giorno in cui mi dimettono da quella prigione d'ospedale e posso ritornare a casa.
Quel maledetto appartamento che mi riporta alla mente tanti di quei brutti ricordi, quelli di quando vivevo solo, prima di aver conosciuto Jungkook. Quest'ultimo entra nella stanza portando sottobraccio i miei effetti personali.
«Dove posso lasciarli Taehyung?»

«Mh... poggiali vicino il letto. Poi li sistemo io da qualche altra parte.»

Jungkook annuisce, avvicinandosi cautamente alla morbida superficie, piegandosi sulle ginocchia per poggiare mani e naso sul materasso, inspirando l'odore delle lenzuola. Io faccio finta di nulla, continuo a dargli le spalle, ma come potrei eliminare dalla mente l'idea della nostra prima volta su quel mio letto scomodo? Abbracciando i suoi fianchi, spingendomi dentro di lui, i nostri respiri mescolati, i nostri profumi in un tutt'uno. Io e lui insieme.

«Jungkook, ti va di aiutarmi a cambiare le lenzuola?»

«S-si certo.» Alza le ginocchia da terra poggiando il suo sguardo mesto sul pavimento.

Lo so, fa male anche a me... dimenticare tutto ciò che abbiamo fatto insieme è impossibile ed io mi convinco sempre più di quanto sia sbagliata questa mia proposta egoista.
Tolgo le coperte da lavare scoprendo il vecchio materasso per riporre le coperte sporche al lato del muro della mia camera. Poi prendo le lenzuola pulite dall'armadio per due lembi porgendo al castano l'altra parte del tessuto, che lui stringe forte come a non volersene liberare mai più, e dopo pochi secondi lo sento singhiozzare, mentre si copre il viso come può.

«Jungkook... cos'hai?» chiedo preoccupato.

«Sai bene cos'ho... questa cosa non si può fare, non posso dimenticarmi di ciò che è successo in questa stanza... anche se mi sto impegnando così tanto per riuscirci» scuote il capo e lo posso capire.

«Resistiamo un altro po' e vediamo come va col passare del tempo piccolo» cerco di convincere più me stesso che lui.

«Taehyung, sappiamo entrambi che tutta questa è solo una farsa. Sappiamo chi siamo ora, chi siamo stati, cosa abbiamo fatto. I ricordi non si eliminano tutto a un tratto purtroppo.»

Ha ragione, l'ho fatto soffrire, ho fatto cazzate e merito tutto questo, solo che non so come posso fargli capire che voglio cambiare in meglio.

«Solo altri tre giorni... e poi ti lascerò stare. Solo tre giorni per farti vedere che sono cambiato. Ti prego...»

«Va bene... per favore Taehyung, fammi ricredere...»

«Farò del mio meglio piccolo» supero il letto per stringerlo a me «te lo prometto.»

➳My Personal Psychologist ✧ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋ✧ ⌈✔⌋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora