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«Questa è casa mia» dico presentando al mio psicologo l'esterno del mio monolocale che ancora per poco si regge in piedi. Lui cerca di nascondere con un sorriso la sua faccia disgustata. E pensare che non gli ho ancora fatto vedere l'interno.

Cerco di aprire con forza la serratura arrugginita ed entro nell'appartamento seguito dal dottor Jungkook che ha di nuovo tirato fuori la sua agendina per scrivervi qualcuno dei suoi strani appunti, oppure è una semplice scusa per distogliere lo sguardo dallo squallido posto in cui vivo.
Dopo pochi secondi rialza lo sguardo, forse dopo essersi fatto coraggio mentalmente, limitandosi ad osservare l'ambiente senza proferir parola ed io decido di andare in cucina a prendere una birra, lasciando il mio ospite sulla soglia della porta senza farlo accomodare come si deve.

«Ho solo della birra in frigo, la vuoi?» chiedo urlando dall'altro capo della stanza.

«No, grazie» risponde educatamente accomodandosi sulla sedia su cui gli ho appena fatto cenno di sedersi. «Quindi è qui che abiti... è davvero un posto angusto e buio.»

«E schifoso» aggiungo sedendomi di fronte a lui, poggiando la birra sul tavolo.

«Frequenti qualcuno? Hai qualche amico, una ragazza...?» mi chiede puntando il suo sguardo incuriosito su di me.

«Non capisco davvero il criterio con cui mi poni queste domande, dottore», bofonchio, «comunque no. Né amici, né ragazze. Anche se intrattengo conversazioni con poliziotti, tipi a cui devo dei soldi e... ah! Anche la barista sexy del mio bar di fiducia» affermo fiero della mia "vita sociale".

«Rimango dell'idea» dice avvicinandosi con la sedia cautamente a me «che ti servirebbe innamorarti per combattere i tuoi attacchi d'ira. L'amore risolve tutto.»

«Stronzat-» senza farmi nemmeno finire di obiettare il mio psicologo poggia le sue labbra sulle mie in un bacio casto.

«Tipo così. Ti senti meglio?» chiede allontanandosi delicatamente da me con sguardo speranzoso e imbarazzato. Si lecca le labbra e la sua lingua che si fa spazio per bagnare la sua bocca rossa mi fa eccitare.

«Non è così che si danno i baci, dottore» dico facendolo alzare dalla sedia che cade per terra e sbattendo il suo corpo contro la parete. Le mie grandi mani gli rasentano i ciuffi ribelli di capelli ed io mi avvicino al suo viso guardandolo con sguardo intimidatorio. «Di solito è con le ragazze che faccio questo genere di cose, ma con te farò un'eccezione solo perché sei dannatamente sexy.»

Spingo con foga le labbra contro le sue, prendendolo alla sprovvista e non appena schiude la bocca per prendere fiato gli infilo con prepotenza la mia lingua intrecciandola alla sua. Respira a fatica, il suo cuore batte forte e non riesce a tenere con facilità il mio ritmo veloce.

Lo sento a tratti mugulare sotto le mie dita che gli accarezzano la schiena mentre mi tira leggermente i capelli.
Gli sfilo di dosso la camicia e inizio a baciargli il collo candido e il petto scolpito mentre accarezzo i suoi addominali, tingendogli il corpo di rosso intenso sui punti in cui geme di più. Cerca di dimenarsi al mio tocco che lo mette a disagio, sembra una persona timida quando fa o gli viene fatto qualcosa di sporco. Voglio macchiare la sua pelle così candida e pura. Ho bisogno di marcare il suo corpo con la mia firma.

Jungkook è così caldo, così eccitato, così fottutamente casto che mi verrebbe da scoparlo proprio ora, qui, sul pavimento. Ma mi trattengo, voglio essere gentile con lui. In fondo lui è il mio dottore sexy che ha deciso di aiutarmi a frenare la rabbia in un modo tutto suo. E questa sua via di agire mi piace da impazzire.

Ricomincio a mordergli le labbra e premo con prepotenza il mio bacino contro il suo e mi accorgo che gli è appena venuta un'erezione e questa cosa mi eccita da morire.

➳My Personal Psychologist ✧ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋ✧ ⌈✔⌋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora