twenty fifth。

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Punto lo sguardo sul soffitto, non ho il coraggio di guardarlo negli occhi, e dopo aver tirato un grosso respiro, inizio a parlare.
«Sono consapevole che non posso pretendere che tu dimentichi tutte le sofferenze che ti ho arrecato, ma facciamo finta che non ci siamo mai conosciuti e che tu non sei il mio psicologo. Quindi, in sintesi, tu non conosci me ed io non conosco te.
Ora sei qui, in questa stanza, a scambiare parole con me per puro caso. Semplicemente sei corso ad incontrare un tuo amico ricoverato in ospedale ma, sbadatamente, hai confuso la camera finendo in quella accanto: ovvero questa.
Non ti sei accorto di esserti sbagliato fino a quando non ti sei avvicinato a me capendo dai lineamenti del mio viso che non sono il tuo caro amico che stavi cercando, un po' deluso e imbarazzato hai deciso di andartene, ma la mia voce impastata dal sonno ti ha bloccato.
Mi sono voltato innervosito verso di te, chiedendoti il motivo della tua presenza, stroppicciandomi un occhio, ma tu hai compreso il mio tono acido poiché mi avevi appena svegliato dal mio sonno da post-incidente.
Hai poi chiesto scusa imbarazzato e nel mentre hai fatto cadere una sedia provocando un rumore davvero fastidioso, ti sei scusato nuovamente, portandomi al riso, ed io per tutta risposta ti ho affibbiato il nomignolo "Mr Scusami", mi è piaciuta davvero la tua faccia in quell'istante.
Poi hai scosso in aria le mani stringendo gli occhi, per poi raccogliere la sedia e presentar-»
Il mio discorso viene interrotto dal rumore della sedia sbattuta contro il pavimento. Mi volto di scatto spaventato e Jungkook la raccoglie da terra.

«Non chiamarmi così, io sono Jeon Jungkook» mi sorride. «Tu come ti chiami "Acidone"?» mi domanda con un occhiolino.

Mi viene voglia di piangere e fatico a lottare contro le lacrime che premono per uscire.
Non pensavo che questo ragazzo, dopo tutte le sofferenze ricevute da parte mia, avrebbe appoggiato senza esitazione la mia idea di ricominciare tutto da capo, in modo diverso, in un modo migliore e semplice.

«Sono Kim Taehyung» rispondo con voce spezzata, per poi schiarirmela subito dopo.

«Mh... Taehyung, Taehyung... questo nome mi è familiare... come mai sei qui?»
Mi appoggia nel gioco, e sono consapevole che lo fa a fatica, le cose brutte non si dimenticano in un batter d'occhio, ma lui ci vuole provare.

«Incidente stradale» alzo i ciuffi di capelli per mostrare a Jungkook la mia ferita sulla fronte, nonostante l'abbia già vista. «Per fortuna ho la testa dura.»

«Te la sei cavata con poco, poteva andarti peggio» constata con un mezzo sorriso tirato. Non recita adesso e lo percepisco, è preoccupato per me sul serio.

«Lo so... ma ho distrutto un sacco di rapporti in questo periodo che se avessi perso la vita non me ne sarebbe importato...» la verità, sputata in una frase. Lo so Jungkook, lo so. Fa male sentirlo dire.

«Io voglio essere un tuo nuovo rapporto, mi sembri una brava persona, sembri cambiato in meglio dopo l'incidente Taehyung» mi sorride e voglio credere che l'abbia pensato sul serio.

«Mi fa piacere sai? Sembri un ragazzo speciale... e so che lo sei» abbasso lo sguardo, il suo viso ha assunto una leggera tonalità rossastra.

«Mh... comunque io vado, devo andare a trovare il mio amico nella stanza affianco, ci si vede» sparisce velocemente, fiondandosi fuori dalla porta.

Ha accettato la mia proposta di ricominciare, si sta impegnando e lo sto facendo anch'io, mi ha promesso che ci rivedremo. E allora perché continuo a pensare che in questo modo ci riempiano solo di bugie?

➳My Personal Psychologist ✧ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋ✧ ⌈✔⌋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora