ninth。

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È da una bella e buona mezz'ora che sono qui, nella sala d'attesa dello studio psicologico, ad aspettare che il mio dottore apra quella dannata porta per farmi entrare. Il paziente che è lì già da un'ora non accenna ad uscire ed io mi sto innervosendo.

Ed ecco che finalmente la porta si spalanca facendo passare una figura minuta, accompagnata dal mio psicologo. Il ragazzo che è appena uscito si abbassa velocemente le maniche lunghe sui polsi fasciati e sporchi di sangue. Un autolesionista, eh?

«Quindi ci vediamo oggi dottore» gli fa sapere con voce acuta e squallida. Ed io stringo i pugni di riflesso non appena vedo Jungkook annuire con un sorriso. Che cosa sta accettando? Sa benissimo che io sono l'unico con cui può vedersi.

Mi alzo dalla sedia visibilmente irritato, spintono via il ragazzo fermo sulla porta che mi urla un qualcosa di rimando e faccio entrare il mio sottomesso nel suo studio. Chiudendomi la porta alle spalle.

«Oh Taehyung! Ci sei anche tu?» cerca di farmi calmare con un'espressione serena in volto, agitando le mani in aria con gesti delicati.

«Che significa che hai appena dato appuntamento a quel tizio per oggi?!» chiedo spiegazioni e Jungkook indietreggia andando a sbattere contro la sua poltrona, cadendovi sopra.

«Lui è solo il paziente problematico di cui ti parlavo, e per questo ha bisogno di più attenzioni... si chiama Jimin» mi parla con le buone, alzandosi frettolosamente dal morbido cuscino in pelle, avvicinandosi a me con cautela, fa di tutto per non gridarmi contro, quando ne avrebbe il diritto, e lo apprezzo. Mi sarei calmato se la situazione fosse stata differente.

«Non mi interessa come si chiama! Tu sei mio hai capito?» lo prendo per le spalle e lo scuoto leggermente.
Lui mi sorride.

Non ho nessun diritto per impossessarmi di lui, delle sue decisioni, della sua vita. Non lo amo nemmeno, sono solo altamente possessivo e stronzo. Ma la colpa è solo sua. Se solo non mi avesse fatto scoprire il mondo della lussuria in sua compagnia, ora lui sarebbe solo il mio bersaglio da schernire. Proprio come il dottor "testa pelata".

«S-sei geloso di Jimin, Taehyung?» mi chiede, abbastanza serio, incrociando i nostri sguardi.

«Ma quale gelosia?! Tu sei solo il mio giocattolo preferito al momento e non voglio condividerti con nessuno» affermo senza pensarci, quando non sono sicuro che il motivo sia realmente quello. Allora cosa? Sono realmente geloso...?

«Ah... giusto, io sono solo il tuo giocattolo...» il suo sguardo mesto si posa a terra.

«Sì, Jungkook. Il mio preferito.»
Non so come ma sento che il cuore di Jungkook viene ferito dalle mie parole e il suo muscolo involontario viene crepato profondamente. Mi guarda con occhi lucidi, per poi abbracciarmi, forse per non farmi vedere la sua espressione triste.

«Va a casa Taehyung, il nostro colloquio di oggi termina qui. Non mi vedrò con Jimin, sta tranquillo.»
Il suo calore ha il potere di calmarmi e di distruggermi allo stesso tempo. Questa storia sta solo provocando dolore ad entrambi.
Sono una persona inutile e senza senso, sono solo bravo a far soffrire tutti e nient'altro.

➳My Personal Psychologist ✧ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋ✧ ⌈✔⌋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora