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«Tae...» mi sento chiamare da quella voce flebile accompagnata da dei colpetti di tosse leggera, quando entro nella stanza non appena scattano gli orari di visita giornaliera.
«Zia, hai bisogno di qualcosa?» mi avvicino prontamente al letto su cui è accasciata da quasi un mese, prendendo in mano il bicchiere d'acqua sul mobile di plastica bianca per evenienza.
«Lo sai che ti ho sempre voluto bene... TaeTae? Sono stata... una brava seconda mamma per te?...» non sembra avere la forza per parlare.
«C-come mai mi stai facendo questo tipo di domande zia? Sei la migliore persona che conosco...» le spiego con l'ansia addosso, quella forte emozione che è sempre pronta a schiacciarmi. Lei mi sorride semplicemente.
«Ora p-puoi andare... via...?» domanda, gli occhi socchiusi tremano.
«Perché dovrei? Sono appena arrivato.»
«N-non mi sento tanto bene, chiameresti i dottori...?» alza debolmente un braccio, toccando con le dita gelide e magre il dorso della mia mano.
Io rimango impietrito, sotto il suo sguardo spento contornato dalla ormai pallida carnagione, quasi grigiastra.«A-avevi promesso che avresti resistito. Che l'avresti fatto per me, per conoscere Jungkook e per il tuo futuro marito, zia!» urlo spaventato, le sue palpebre pesanti faticano a non chiudersi e la macchina che conta la pulsazione del cuore sembra decelerare i "bip" ritmici, che mi avevano sempre rassicurato.
«Sta decelarando il battito!» grida il dottore, entrando in stanza, seguito da altri medici e dal signor Choi disperato.
Mi allontano da quella scena troppo inverosimile per me, insomma stava guarendo. Si stava per riprendere, ma ora che le è successo? Il suo fidanzato la prende per mano e cerca di restarle vicino, mentre io vengo spintonato fuori dalla stanza.
Non riesco a muovermi, i miei arti immobilizzati non mi permettono di reagire, di rientrare nella stanza.
Sono solo in grado di stringermi nelle spalle, mentre, ancora tremante, cerco di realizzare tutto ciò che si sta svolgendo sotto i miei occhi sbarrati e impauriti, impauriti dal vedere un futuro senza di lei, e in pochi attimi mi ritrovo le guance bagnate di lacrime.
Vorrei gridare, ma quel fottuto groppo in gola non me lo permette, quindi mi limito a tirarmi i capelli con disperazione.
Dalla finestrella della stanza posso ben vedere la scena. Tutto quell'ammasso di dottori incompetenti e nel panico, il signor Choi impotente e mia zia, che è stata appena collegata alla macchina dell'ossigeno per essere portata d'urgenza in rianimazione. Sulle sue labbra è dipinto un sorriso poco accennato, dai suoi occhi chiusi sgorgano quasi impercettibili le lacrime.«La stiamo perdendo.» Il lettino, spinto dai dottori in preda al panico, si fa spazio a gran velocità nei corridoi verso il reparto da cui probabilmente non uscirà mai più.
«Cazzo zia!» urlo, urlo più forte che posso. Ma non mi sente. Le corro dietro, corro dietro agli uomini che me la stanno portando via in un batter d'occhio. «Zia! Cazzo, svegliati, va bene?!»
Le ultime parole che sono riuscito a dirle, prima che le porte del reparto di rianimazione intensiva si chiudessero dietro di lei, imprigionandola per sempre lì dentro, senza farla più uscire.
Il signor Choi ha pensato che ce l'avrebbe fatta, me ne sono convinto anch'io. Ma dopo poche ore il destino, la malattia, Dio, o chiunque esso sia l'ha portata via da questo mondo.
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➳My Personal Psychologist ✧ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋ✧ ⌈✔⌋
Fanfic⌜ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴇᴅ⌟ ✓ ✧내 개인 심리학자✧ {тaeĸooĸ} ❝Sei tu che mi fai impazzire, dottore.❞ ❥Dove lo psicologo Jungkook, pur di aiutare il suo paziente Taehyung, decide di diventare il suo giocattolo sessuale. ➳Capitoli medio/corti ➳Gay smut ☆°ᴴᴵᴳᴴᴱˢᵀ ᴿᴬᴺᴷᴵᴺᴳ°☆ #2...