thirty sixth 。

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«Ehi Jungkook» scorro le notifiche sul mio telefono. Oggi sono nel suo studio psicologico per fargli compagnia mentre lavora. In verità è solo una scusa per vederlo in imbarazzo e a disagio sotto il mio sguardo attento su ogni più piccolo movimento del suo corpo.

«Cosa c'è?» fa finta di sistemare delle carte sulla scrivania ed io mi alzo dal lettino.

«Hai finito di lavorare? Non ci sono più appuntamenti a quest'ora vero?»

«Sì, oggi finisco presto. Come mai lo chiedi?» posa accidentalmente lo sguardo su di me per poi riabbassarlo in una frazione di secondo, poiché lo stavo fissando leccandomi le labbra.

«Mi è arrivato un messaggio. Hoseok si è ripreso e lo stanno rimettendo dall'ospedale» mi avvicino al castano e lui punta gli occhi confusi nei miei.

«Chi è questo Hoseok?» domanda con una punta di gelosia nella sua voce.

«Il ragazzo coinvolto nell'incidente. Colui che è quasi morto per colpa mia... io vado a fargli una visita. Vorresti venire con me?»

«È un tuo amico?»

«Sì lo è.»

«Mhh...» si gratta la nuca guardandomi di sottecchi «avevo voglia di fare un giro con te. Ma se ci tieni tanto a me va bene» il suo pomo d'Adamo sale e scende dopo un ingurgito rumoroso. È gelosia quella che scorgo nei suoi occhi e nelle sue gesta impacciate?

____

L'ospedale non dista tanto dallo studio psicologico, ma Jungkook insiste per accompagnarmi con la macchina che ha da poco comprato. Giusto per fare uno sfoggio di ciò che è riuscito a guadagnare con fatica.
Quando si impegna così tanto per far colpo su di me è seriamente adorabile.

In lontanaza scorgo Hoseok che parla con una infermiera mentre, reggendosi sulle stampelle, cerca di fare qualche passo avanti a fatica per non posare a terra quella gamba ingessata.
Se penso a come l'ho ridotto, rispetto a com'era da bambino mi pizzicano gli occhi.
Il piccolo bimbo correva veloce un tempo, più veloce di me, che non riuscivo mai a stargli dietro, e rideva. Rideva così tanto che il sole non sarebbe riuscito ad essere più brillante di lui.

«È quel ragazzo, parcheggia qui» faccio segno al castano che seccato mi da retta con un segno del capo.

«Ehi TaeTae!» mi saluta lo hyung ad ampli gesti non appena scendo dall'auto, rischiando addirittura di cadere.

Mi giro verso Jungkook prodigando leggermente le mie labbra verso il suo orecchio.«Visto? È simpatico» mormoro e il piccolo sorride appena.

«Tutto okay, Hobi?» chiedo lasciando indietro il mio maknae, che in una circostanza come questa deve sentirsi davvero a disagio. Come un terzo incomodo.

«Sì, sto benissimo! Non mi fa male più nulla adesso!» sorride a trentadue denti socchiudendo gli occhi.
«Ah, Taehyungie~» posa una mano sulla mia spalla. «Se ti invitassi a pranzo verresti, vero? Ho tanta voglia di parlare con te come una volta, dobbiamo recuperare per bene la nostra amicizia.»

«A-avevo promesso a Jungkook che avremmo fatto una passeggiata insieme...» mi giro verso il castano e sento lo sguardo di Hoseok consumare il più piccolo.

«Potresti sempre farla dopo mangiato» suggerisce il maggiore tra tutti, senza mai perdere il suo sorriso.

«A te va bene, Kook?»
Annuisce semplicemente evitando ad ogni costo il mio sguardo. Vorrei bloccare quel suo piccolo viso e obbligarlo a guardarmi fisso negli occhi.

«S-se ti fa piacere vacci pure. Passeremo del tempo insieme più tardi.»

«Bene! Allora è deciso! Taehyungie ti porterò in un posto dove si mangia da Dio, tieni pronte le tue papille gustative!» lo hyung parte in quarta col suo discorso spingendomi via da Jungkook, che a testa bassa ritorna verso la sua auto, senza guardarmi nemmeno per sbaglio.

➳My Personal Psychologist ✧ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋ✧ ⌈✔⌋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora