Capitolo 26

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Narratore:
Peter posò i suoi occhi su Lali, una figura magra e confortevole, che ormai conosceva bene, i capelli scuri che le cadevano sulla schiena, gli occhi color nocciola che scrutavano le tre persone che non conosceva cercando di non attirare l'attenzione su di se, un visino dolce, pelle bianca come il latte, ma con guance paffutelle e rosee, labbra piene e rosse a forma di cuore. Non sapeva cosa ci facesse lì, non era la prima volta che la ragazza si presentava a casa sua all'improvviso, per fargli una sorpresa o perché aveva bisogno di lui, ma quello non era il giorno adatto. -Peter, lei chi è?- chiese Nicolas, uno dei suoi più cari amici sin dall'infanzia. Tutti e tre i suoi amici stavano studiando la ragazza seduta sul divano, Agustin e Nicolas con curiosità, mentre Pablo con troppo interesse, ed a Peter questo non piaceva, ma non poteva dire che Lali era la sua ragazza, in quel momento non lo era. -Lei è Mariana, una mia paziente- rispose Peter, guardò i suoi amici, e poi riportò lo sguardo su Lali. -E cosa fa qui una tua paziente?- volle sapere Agus -Dovevo parlare con Peter- disse Lali, sorprendendolo. Lali non era la ragazza che riusciva a parlare con gli sconosciuti. Peter sorrise, stava facendo dei miglioramenti. Peter le disse -Allora vieni, andiamo in un luogo più tranquillo- Lei gli sorrise e fece cenno di si con la testa. Peter la fece alzare dal divano e la condusse in camera sua, chiudendo la porta e appoggiandocisi contro. Lali guardò la sua camera, curiosa, come se non l'avesse mai vista prima. Dopo un po' si sedette sul letto ancora disfatto, con lo sguardo basso, stava guardando le scarpe di Peter come se fossero la cosa più interessante del mondo. -Scusa- disse alla fine di un lungo silenzio. Peter alzò un sopracciglio. -Di cosa ti stai scusando?- le chiese. -Di essermi presentata qui senza permesso- le rispose lei, e riportò lo sguardo agli occhi di Peter per un paio di secondi, era uno sguardo triste, lo riabbasso quasi subito. Peter scosse la testa e sospirando le si sedette accanto. La mano di Lali era appoggiata sul materasso, fra di loro, Peter ci posò la sua mano sopra, ma invece di guardare la ragazza, continuò a fissare le loro mani unite. Se fosse stato pochi giorni prima, Lali non avrebbe permesso che lui le toccasse la mano e l'avrebbe spostata senza pensarci due volte. Ma ora era tutto cambiato, lei era cambiata, lui era cambiato, la situazione fra loro era cambiata, non era più una relazione di psicologo e paziente, era una relazione fra un ragazzo ed una ragazza che si piacevano e che stavano insieme, nonostante non avrebbero potuto stare insieme. -Tu puoi venire qui ogni volta che ne hai voglia- le disse Peter. Lei incrociò il suo sguardo, sembrava molto dubbioso. -Hai fatto una faccia strana quando mi hai visto, come a dire: "tu non dovresti essere qui"- gli disse lei, incrociando le braccia al petto e mettendo su una specie di broncio che a Peter parve adorabile. -Mi dispiace- le disse. -è solo che non me l'aspettavo, non amo molto le sorprese- le spiegò. -Io ti capisco- disse Lali, smettendo di fare il broncio, e sorridendogli. Gli accarezzò una guancia, Peter appoggiò il suo viso alla mano di lei, strofinandolo, gli piaceva quel tocco, la mano di lei era fresca e profumava di fuori: di smog, di vento e di alberi. -Nemmeno a me piacciono troppo le sorprese- gli disse e capì dal suo sguardo che lui già lo sapeva. Più passava il tempo e più il fatto che Peter conoscesse ogni minimo particolare della sua vita non le piaceva, più che altro, perché lei di lui sapeva ben poco. -Ora dimmi, che facevi qui?- le chiese, mentre con un dito percorreva la sua guancia, e poi scendeva giù fino al collo, arrivava alla spalla e poi risaliva. A Lali quel tocco le faceva correre i brividi per tutta la schiena, non che non le piacesse, oltre, le piaceva molto. -Ero venuta a parlare di...quello che già sai- disse, con lo sguardo basso e le guance che iniziavano a diventare rosse. Peter scosse la testa, lo sguardo divertito ed un sorriso dipinto in volto e disse -No, non lo so, spiegati meglio- la provocò, anche se sapeva bene a cosa lei si riferiva, voleva sentire uscire quelle parole dalle sue labbra. -Be, quello che io e te....si insomma....il fatto dell'altra sera- balbetto lei. -Su, Lali, non girarci troppo in torno, dillo, di sesso- terminò lui la frase, ma lei scosse la testa. -Non mi piace quella parola, preferisco fare l'amore- gli disse lei, continuava ad avere lo sguardo basso. Lui le mise una mano sotto il mento e le fece alzare lo sguardo perché potesse guardarla negli occhi -Anche io preferisco questa parola. Quindi mi volevi parlare di quando io e te l'altra sera abbiamo fatto l'amore. Che c'è? Volevi dirmi che ci hai ripensato e che non ti è piaciuto?- le chiese preoccupato. Lei scosse la testa sorridendogli -No, è stato tutto perfetto- gli disse. -Allora cosa?- le chiese lui, la preoccupazione non aveva ancora lasciato la sua voce. Lei sospirò, era così difficile parlare di certe cose. -Oggi mi hai detto che era stato "diverso", ed io volevo chiederti cosa significasse diverso. Perché se non ti sono piaciuta posso migliorare, basta che tu me lo dica, io per te fare di tutto...- e poteva continuare a farfugliare parole, ma la risata di Peter la bloccò. Lei lo guardò strabuzzando gli occhi, non si aspettava che lui scoppiasse a ridere, si aspettava avesse più contegno, che la rispettasse di più, invece sembrava che lei avesse appena detto una barzelletta e non stesse parlando di cose importanti. Lei gli diede un pugno nella pancia. Peter rimase sorpreso, Lali non lo aveva colpito con troppa forza, ma il fatto che fosse stato colto di sorpresa era stata la sua rovina. Quando si accorse, poi, che Lali era scoppiata in lacrime ogni traccia di ilarità era sparita dal suo volto. -Maleducato- gli aveva detto lei -io ti parlo di cose importati e tu ridi, erano cose serie, non avevi il diritto di ridere- lo accusò. Peter scosse la testa e provò ad asciugarle le lacrime coi pollici. -Lali, tu hai detto la cosa più divertente del mondo. Per cominciare sei stata meravigliosa- le disse, strusciando il suo naso contro quello di lei. -Ed allora "diverso" significa...- iniziò lei e lui la interruppe -"Diverso" significa stupendo, eccellente, perché mai nella mia vita avrei potuto immaginare qualcosa del genere, "diverso" da tutto ciò che conosceva, da ogni cosa avessi mai sognato, perché tu non sei un sogno, non sei un illusione, tu sei reale, io ti appartengo, e grazie a te sono diverso da prima, sono migliore. Lali, "diverso" è perfetto, è indescrivibile- le disse, e la baciò con dolcezza, assaporando nuovamente le sue lacrime. Lali iniziò ad accarezzargli la schiena, e poi le sue mani scivolarono sotto la maglietta di lui, Peter non oppose resistenza, gli piaceva il tocco delle mani di Lali contro la sua pelle, amava sentire la pelle di Lali contro la sua. Ma il bussare alla porta lì bloccò. -Ehi, ragazzi, tutto ok? Siete chiusi lì dentro da mezzora- disse Cande da dietro la porta. I due si staccarono, si ricomposero, Peter si mise a posto la maglietta, ed i capelli arruffati, Lali rialzò la cerniera della felpa che Peter non si era accorto di aver abbassato. -Ora usciamo- disse Peter, cercando di far sembrare la sua voce più roca del solito, il più normale possibile, fingendo di essere influenzato facendo dei finti colpi di tosse. Peter si alzò dal letto e porse la mano a Lali, lei la accettò con un sorriso, Peter aprì la porta. I suoi tre amici erano seduti sul divano e sembravano intenti a scegliere un film, mentre Cande era appoggiata alla parete accanto alla porta, appena li vide uscire gli sorrise. Lali lasciò con riluttanza la mano di Peter, perché sapeva che quel tocco non se lo potevano concedere d'avanti ad altra gente. Appena la porta si richiuse alle loro spalle, i tre ragazzi si girarono verso di loro e gli sorrisero, il sorriso di Pablo era strano, continuava a scrutare Lali come se riuscisse a vedere sotto i suoi vestiti. -Mariana, rimani con noi a vedere un film?- le propose. Peter si girò verso di lei preoccupato, Lali non si era nemmeno accorto degli sguardi insistenti di Pablo, guardava lui come fosse l'unica persona nella stanza, Peter le sorrise e la incitò ad accettare e lei così fece. Lali si sedette sul bracciolo della poltrona dove si sedette Peter, nonostante Pablo aveva insistito sul farle posto accanto a se, lei aveva rifiutato senza troppe cerimonie e Peter gli aveva spiegato che odiava il contatto forzato con altre persone, così lui aveva smesso di insistere, ma non di lanciare sguardi eloquenti. Lali continuò a lanciare sguardi a Peter per tutto il film, così come fece anche lui, e quando i loro sguardi si incrociavano, i due sorridevano con le guance che si coloravano di un leggero rossore. Dopo il film tutti si fermarono per cena e mangiarono una pizza. Peter si sorprese a vedere Lali e Cande conversare dopo che lui e gli altri furono tornati con le pizze, sembravano due amiche di vecchia data, ridevano e scherzavano, Peter sentì pronunciare il suo nome varie volte, ma non volle indagare su cosa la sorella stesse raccontando a Lali, conoscendola gli poteva benissimo mostrato le sue foto quando era un bambino e girava nudo per tutta la casa con i boxer in testa. Oppure poteva averle raccontato di quando lui ed un suo amico (Agus) avevano rubato dei preservativi ed erano stati trovati dietro casa che li riempivano d'acqua e se li tiravano addosso come fossero dei normali palloncini. Al solo pensiero gli si accapponava la pelle. A tarda sera accompagnò Lali a casa, l'accompagnò fino alla porta, e lui se ne stava per andare, ma lei lo aveva fermato, lo aveva fatto girare verso di se e lo aveva baciato con foga. Poi la ragazza si era staccata ed era entrata in casa, lasciandolo imbambolato a guardare la porta chiusa. Lei tornò in casa, i suoi genitori erano seduti sul divano, sua madre sembrava star facendo miglioramenti. Quando sentirono la porta chiudersi si girarono verso di lei, Lali non ci fece caso, fuori di casa, quando stava con Peter era tutto diverso, lei non era una ragazza che soffriva di bullismo, che si drogava e che aveva perso il fratello, come Peter aveva detto lui era diverso con lei, e lei era diversa con lui, era una normale ragazza, sorrideva, rideva, faceva battute, parlava di sesso, parlava d'amore, e se piangeva era per liberazione, lei con lui era completamente diversa perché era migliore. Salì di corsa le scale e si chiuse la porta alle spalle. Peter stava salendo in macchina, ma si girò verso di lei che lo stava guardando dalla finestra, lui la salutò con la mano e lei ricambiò sorridendogli con gli occhi brillanti. Peter era un miracolo, ed avrebbe fatto di tutto per non perderlo, perché lo amava e l'amore che provava per lui la rendeva migliore. Appoggiò la fronte alla finestra, guardando Peter allontanarsi, ed anche se era per poco sapeva che sarebbe mancato molto, ma sapeva pure che il giorno lo avrebbe visto e questo le riempiva il cuore di gioia.

Spazio me:
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, più lungo del solito, scusate il ritardo, ho avuto il blocco della scrittrice e per togliermelo ho visto alcuni episodi di Casi Angeles, ho letto storie Laliter e ho visto video di Mar e Thiago, per questo ci sono alcune frasi prese da Casi Angeles, fatemi sapere se vi piacciono queste specie di citazioni.  

Per sempre insieme LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora