Per Lali fu strano parlare per così tanto della sua vita, nessuno dei due si accorse del tempo che passava, della fame che cresceva, e nessuno dei due allontanava la mano dell'altro. La mano del signor Lanzani, era calda e confortevole, era più grande della sua, ed anche se era un po' ruvida era molto morbida, profumava di una crema al gelsomino, a Lali piaceva così tanto il gelsomino, e quel tocco sembrava uno stimolante per parlare. Smise di parlare solo quando le iniziò a fare male la gola e la sua voce si fece roca. La stanza era diventata buia, ma Lali riusciva ancora a vedere gli occhi di Peter, stanchi, rossi, appannati, ma le parlavano ancora, ed erano dolci e lui era disposto ad ascoltarla, ancora ed ancora, forse per sempre. E Lali con lui avrebbe parlato di tutto. -Grazie- le disse quando lei smise di parlare per un attimo, per riprendere fiato. Lei lo fissò senza capire. Lui le sorrise dolcemente, era un sorriso stanco, ma era vero. -Grazie per esserti aperta con me Lali- lei ricambiò il sorriso, era da così tanto che non sorrideva. -Lei mi fa un effetto strano- disse. -Dammi del tu- le chiese lui. Lei alzò un sopracciglio -e chiamami Peter, non abbiamo poi così tanti anni di differenza- continuò. Lei fece cenno di si con la testa, Peter era un bel nome e gli stava perfettamente. -Che ore sono?- domandò lei, per cambiare argomento e cercando di smetterla di pensare che il suo nome fosse bello, o qualsiasi altra cosa di lui. Lui controllò l'orologio da polso, lei non aveva mai imparato a vedere l'ora su quel tipo di orologio, nessuno glielo aveva mai insegnato. -C....- disse lui. Lali era sicura che gli psicologhi non dovessero imprecare di fronte ai loro pazienti. -è tardissimo- disse alzandosi dal letto e radunando tutte le sue cose. Lali si alzò a sua volta. -Sono già le 10 di sera- lei strabuzzò gli occhi e controllò l'ora sul telefonino, Peter aveva ragione, erano le 22 in punto. -Ho fame- disse lei. Lui si girò verso di lei, era già arrivato alla porta. -Ti va se andiamo a mangiare qualcosa fuori?- gli chiese. Lui stava per dire di no, ma poi si bloccò, Lali stava facendo immensi progressi, non poteva rovinare tutto rifiutando il suo invito. -Certo- le rispose e le sorrise. -Dove vuoi andare?- le domandò.
Il pub era quasi pieno, gli unici due posti che trovarono, furono due sedie vicine di fronte al bancone. Il barista fissò Lali per qualche momento, prima di avvicinarsi. -Tu sei Lali?- chiese, così iniziò la conversazione. Peter guardò il ragazzo, capelli neri e lunghi, raggiungevano quasi le spalle, pircing all'orecchio destro e sul sopracciglio, occhi verdi, era alto, molto alto, ma poco muscoloso, però in compenso aveva le spalle larghe, era più grande di lei di qualche anno. -Mi chiamo Matt, tuo fratello parlava molto di te- continuò. La ragazza ora lo guardava con più interesse, quasi come se fosse l'unica persona in quel posto. -Conoscevi mio fratello?- gli domandò, si vedeva che non se lo aspettava proprio. -Si, molto bene, veniva sempre qui dopo il lavoro- disse e le sorrise. -Ogni giorno mi diceva che mi avrebbe presentato la sua sorellina, che dormiva con l'orso di peluche ed aveva un pigiama morbido con le orecchie di coala- continuò. Lali ampliò il sorriso. -Hai realmente uno di quei pigiami?- le domandò Peter. Lali si girò verso di lui e le sue guance divennero due tizzoni ardenti. -Si e dormo ancora con l'orsacchiotto che mi ha regalato mio fratello, problemi?- gli domandò , sembrava essersela presa. -No, mi sembra adorabile- le disse Peter. -Non sapevo avessi il ragazzo?- disse Matt, girandosi verso Peter e sorridendogli. -Non è il mio ragazzo- ribatte lei. -Eravate molto amici tu e mio fratello?- domandò lei tentando di cambiare argomento -Sapevi che era gay? Conoscevi il suo ragazzo?- lo tempestò di domande. Lui le sorrise e si mise una mano nei capelli, scompigliandoseli -Parlava poco di me, eh? Sono io il suo ragazzo- Lali lo guardò strabuzzando gli occhi -Be', piacere di conoscerti- disse Peter allungando una mano verso di lui.
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Per sempre insieme Laliter
Fiksi PenggemarLali è una ragazza con una vita difficile, e per questo si lascia molto andare, arrivata sulla punta del precipizio pensa di non poter più tornare in dietro ed è pronta a buttarsi, ma prima che lei possa cadere, appare un qualcuno, le afferra la man...