Capitolo 15

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Narratore:
Peter guardò Lali, la sua Lali. Piccola, coi capelli marrone scuro, la pelle color porcellana, le guance rosse e leggermente scavate, gli occhi grandi e color cioccolata, le braccia e le gambe quasi scheletriche, labbra piene e rosse, labbra proibite, labbra che amava baciare. Era strano vedere Lali in casa sua, una presenza di cui quasi nessuno si sarebbe accorto, occupava poco spazio sul divano, parlava poco e camminava senza fare quasi rumore, lo faceva per non attirare l'attenzione. Quando pochi giorni prima le aveva spiegato che sarebbe dovuta andare a casa sua per qualche giorno Lali l'aveva presa abbastanza bene, non aveva esitato ad accettare, i suoi genitori non l'avevano presa allo stesso modo, ma essendo una decisione sua e del giudice Nicolas, non avevano potuto che fare altrimenti se non lasciarla andare. Lali sarebbe rimasta lì per un weeckend lungo, partendo da venerdì sera fino a quando lunedì Peter non l'avrebbe accompagnata a scuola e poi in seguito a casa. -Tutto ok?- chiese Cande a Lali. La ragazza alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi dolci sull'altra, fece cenno di si con la testa, senza ricambiare il sorriso dell'altra. Cande era sotto pressione, da quando aveva scoperto la loro storia non sapeva come trattare Lali, come parlare con Peter, cosa fare quando erano tutti e tre insieme. Cande si avvicinò al fratello maggiore e gli disse -Non sono tanto sicura di piacerle- lui scosse la testa e le sorrise -Lali è diffidente con chi non conosce, ha sofferto di bullismo e di abbandono, fatica molto per fidarsi degli altri- gli spiegò lui. Lei fece cenno di si con la testa, guardando la ragazzina seduta sul divano, intenta a guardarsi in torno. -Secondo te gli piace stare qui?- gli domandò. -Non so se le piace, ma ne ha bisogno- gli confessò Peter. -ha molti problemi a casa, ha bisogno di distrarsi, di non pensare di essere la colpa di tutti i guai del mondo, è solo una ragazza- disse lui, non staccando gli occhi di Lali, che si era accorta che la stava fissando e si era girata verso di lui, facendogli un sorriso timido e salutandolo con la mano, lui ricambiò il saluto e le sorrise, poi le si avvicinò e le si sedette accanto. -Come va?- le domandò. -Bene, credo- disse lei, ed iniziò a giocare con un buco che si era appena accorta di avere nella maglietta. -Credi?- le chiese lui. -Non vi piace che io stia qui, lo sento- gli disse. Peter alzò un sopracciglio senza capire come Lali potesse pensare che non gli andava bene che lei fosse lì. Le mise le mani sotto il mento e fece in modo che lei girasse il viso per guardarlo -Lali, io sono molto felice che tu sia qui, ok?- le disse, lei fece cenno di si con la testa. Lui le si avvicinò lentamente e le baciò con dolcezza le labbra. Si sentì un colpo di tosse dietro di loro, entrambi si girarono verso Cande, che gli sorrise -Scusate, ma almeno potete aspettare che io sia uscita dalla stanza- gli disse lei. Peter fece cenno di si con la testa, gli si poteva leggere in faccia l'imbarazzo che provava in quel momento. -Lali, ti va di vedere la tua stanza? Dormirai insieme a Cande, va bene?- gli chiese lui, girandosi per guardare la ragazza. Lei fece cenno di si con la testa, anche se non sembrava molto sicura. -Qualcosa non va?- le domandò. Lei scosse la testa -Semplicemente pensavo che avrei dormito con te- gli rivelò lei. Lui strabuzzò gli occhi stupito. -Veloce la ragazza- commentò Cande, e Peter gli lanciò un occhiataccia -Scusa- si scusò lei. -Non preoccuparti- le rispose cordiale Lali. 
La camera di Cande era grande e spaziosa, un letto a due piazze col copriletto rosa ne riempiva gran parte, l'armadio era pieno di vestiti, sul comodino accanto al letto c'era una lampada ed una fotografia di Cande, Peter ed un uomo ed una donna più grandi che dovevano essere i loro genitori, Lali si era chiesta più volte che fine avessero fatto i genitori di Peter, ma non aveva mai avuto il coraggio di domandarglielo. Sulle pareti viola erano attaccati svariati poster di band, cantanti ed attori, e dei bigliettini con delle frasi molto carine. Accanto al letto c'era un letto gonfiabile nero, con sopra delle coperte rosa, Lali odiava il rosa, ma non ebbe il coraggio di dirlo. -Se vuoi posso prendere io il gonfiabile- le propose Cande all'ora di andare a letto, mentre Lali rimaneva sulla porta a guardare la stanza. La ragazza scosse la testa e le disse -Io sono un ospite, non mi sembrerebbe giusto- le rispose. Cande indossava un pigiama a tinta unita fucsia, un pantalone lungo ed una maglietta a maniche lunghe, sulla maglietta c'erano disegnati dei fiori, a Lali quel pigiama non piaceva, ma era meglio del suo, una vecchia maglietta del padre bianca che si era sporcata molto ed era diventata marrone ed un pantalone vecchio che le cadeva spesso per il fatto che avesse la molla rotta. Cande si stese a letto e spense la luce, Lali si stese nel suo letto e chiuse gli occhi, non riusciva a prendere sonno, sentiva i rumori della strada che provenivano dalla finestra aperta, ma che non si decideva ad alzarsi e a chiudere, sentiva il leggero russare di Cande, lo scrichilio dei mobili antichi, ma non era nemmeno per i rumori, era per qualcosa che aveva lei, da tempo non riusciva a dormire, non era un fatto avvenuto dopo la morte di Daniel, ma anche da prima, il fatto era che soffriva di insonnia, però quando c'era Daniel andava in camera sua e dormiva con lui, e solo così riusciva a dormire. Senza fare rumore si alzò dal letto e scese al piano inferiore, prese un bicchiere d'acqua e poi si diresse verso le scale, ma si bloccò. La porta della stanza di Peter era leggermente aperta, la luce era spenta e dal suo interno proveniva un leggero russare. Lali si avvicinò e sbirciò dentro. Peter era adorabile mentre dormiva, sdraiato a pancia in su con la bocca leggermente aperta. Si avvicinò al letto, la luce che entrava da fuori faceva uno strano gioco sul suo viso, una parte era illuminata l'altra no, gli occhi tremolavano leggermente. Si sedette sul letto e poi si stese, lo guardò per un po'. Gli baciò le labbra e lui aprì un occhio. -Che succede?- domandò con una voce roca tipica di chi era fra il dormiveglia, ma per Lali non era uguale alle altre, quella di Peter, per lei, aveva qualcosa di speciale, era più melodiosa, più dolce. Gli mise la testa sul petto, sentiva il cuore che batteva, il petto che si gonfiava e sgonfiava sotto di lei. -Non riuscivo a dormire- gli disse. Lui iniziò ad accarezzarle la spalla, insinuò la sua mano fra i suoi capelli facendola scorrere sciolse i nodi. -Vuoi restare qui?- le domandò lui -con me?- lei fece cenno di si con la testa. -Allora dormi, io veglierò sul tuo sonno- le disse, ma quella promessa non fu mantenuta, Lali si addormentò prima di Peter e lui rimase a guardarla per un po' chiedendosi come potesse essere così sexy e adorabile al tempo stesso, ma alla fine il sonno prese anche lui e lo condusse in un sogno pieno d'amore, con Lali, dove il loro amore non era proibito e lei non soffriva. 

Per sempre insieme LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora