Capitolo 42

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Peter aprì l'ombrello, aveva iniziato a nevicare. La neve era bella. Si diresse con passo deciso verso una figura snella e minuta. Peter la vide gettarsi a terra ed affrettò il passo. Quando le arrivò vicino, piangeva disperata e singhiozzava. Si abbassò e si mise in ginocchio per arrivare alla sua altezza, poi la tirò a se e l'abbracciò, lasciando cadere l'ombrello che iniziò a danzare nel vento. Lei si lasciò abbracciare, senza partecipare all'abbraccio, ma anche senza scansarlo. La testa di lei era premuta contro il suo petto, tremava. Aveva gli occhi gonfi e rossi, il trucco sciolto che si spargeva per le guance, la neve le era finita fra i capelli e sulla felpa grigia e rovinata (che Peter notò che era sua), ma per lui era semplicemente stupenda, era sempre bella ai suoi occhi. -Shh, non piangere- le disse, accarezzandole una guancia e stringendola più forte, come se temesse che il vento era così forte da portarsela via. -Come facevi a sapere che ero qui?- chiese lei, singhiozzando ed allontanandosi un po da lui. Peter ci rimase un po male, ma cercò di non darlo a vedere, non era proprio il caso. -Ti ho cercata nei luoghi in cui sapevo che saresti andata, prima dove dovevi essere, ovvero a scuola, poi ho pensato che potevi essere andata a farmi una sorpresa ed essere già allo studio o a casa, poi sono andato a casa dei tuoi, ho chiamato Gas, ed in fine sono andato da Daniel. Perché non mi hai detto che eri andata da lui? Ti avrei accompagnata- le disse, dovevano affrontare il mondo insieme, le cose belle e quelle brutte, era una parte del patto che avevano fatto quando si erano fidanzati, però sembrava che Lali se lo fosse scordata. Voleva affrontare il mondo da sola, e Peter non diceva che lei non dovesse avere la sua indipendenza, però odiava vederla soffrire, ed avrebbe voluto lui prendersi tutti i colpi al posto suo. -Non volevo darti altri fastidi più di quelli che già ti ho creato- disse lei, asciugandosi le lacrime, e girandosi, per non incontrare il suo sguardo. Non serviva che si asciugasse le lacrime, dato che continuava a piangere, però sembrava che ora che c'era lui volesse apparire più bella. Peter prese un fazzoletto e le asciugò alcune lacrime, pulendole anche un po' il viso dal trucco sciolto e dalla neve. -Tu non crei fastidi, tu non sei un problema, tu sei la soluzione ai miei problemi, sei la prima cosa a cui penso ogni mattina, penso a come stai, a come ai dormito, sei ciò che sogno ogni notte, sei ciò che riempie i miei giorni, ciò che mi rende felice. Tu non sei un fastidio, tu sei la mia vita- le disse. Lali si girò verso di lui, e nonostante tutto gli fece un dolce e piccolo sorriso. Poi gli baciò le labbra, un bacio lieve. Ed in fine si girò nuovamente verso la tomba del fratello. -Cosa ti ha detto Matt?- gli chiese. A Peter sarebbe sembrato più naturale fare lui quella domanda a lei, ma le rispose ugualmente. -Mi ha detto che ti aveva raccontato qualcosa su tuo fratello, non è voluto entrare nei particolari, mi ha detto che ti aveva mostrato qualcosa, che tu poi eri scoppiata in lacrime ed eri scappata, avrebbe voluto correrti dietro, ma ha pensato che fosse meglio lasciarti il tuo tempo. Mi ha anche detto che avrebbe voluto chiamarmi, ma non aveva il mio numero. Era molto in pensiero- le disse. Lali ascoltò tutto facendo cenno di si con la testa, ma Peter non era molto sicuro di quanto realmente avesse capito di ciò che lui le aveva appena detto. Aveva gli occhi fissi sulla tomba del fratello, spenti di ogni vitalità, pieni di lacrime e di dolore. Peter non sapeva se gli piaceva che Lali avesse scoperto qualcosa di nuovo sul fratello, se la turbava così tanto, se la faceva soffrire in quel modo. -Vuoi andare a casa?- le propose, dato che il tempo stava peggiorando, ed erano entrambi pieni di neve. Peter guardò con rimpianto il punto in cui l'ombrello aveva preso il volo. Lei scosse la testa. -Lali, finiremo per prenderci un malanno- la pregò lui, ma lei scosse nuovamente la testa. -Tu va pure, io voglio parlare con mio fratello- gli disse. Peter si guardò in torno, le lapidi iniziavano a riempirsi di neve, il sentiero era poco visibile e per via della nebbia sembravano isolati dal mondo, erano solo loro due quel giorno al cimitero, dopo tutto, chi mai sarebbe sceso con quella tempesta di neve? Peter riportò lo sguardo su Lali, tremava, stava gelando. La abbracciò di nuovo e le disse -No, rimango. Posso?- le chiese. Lei fece cenno di si con la testa. -Grazie- gli sussurrò. Non sembrava, ma Lali era veramente molto grata della presenza di Peter, grazie al suo abbraccio già soffriva di meno il freddo, e poi con la sua presenza si sentiva molto più sicura. -Ciao Dani, ora so perché hai fatto ciò che hai fatto, non per questo mi sento meglio, ma sento di esserti più vicina- disse, poi fece un lungo sospiro. Peter la strinse di più a se. -Io ti...io ti capisco...o almeno credo- balbettò, col viso che era una maschera di dolore premuto contro il petto di Peter, che cercava di non fare il minimo rumore (provava anche a regolare la respirazione perché fosse silenziosa, ma Lali percepiva il sollevamento del suo petto), perché era un momento intimo ed importante, fra Lali e suo fratello, e lui era un intruso, così si sentiva, ma non poteva e non voleva lasciare Lali da sola. Non solo era il suo lavoro, ma era anche il suo compito da fidanzato, Lali forse non lo diceva, ma aveva bisogno di lui, ne era certo, a lui piaceva che lei sentisse il bisogno di lui, ma ciò non lo rendeva felice, vedere Lali soffrire a quel modo non gli piaceva, neppure prima che diventasse il suo ragazzo, gli creava rabbia e tristezza vederla soffrire. -Mi sembra strano sapere che ho provato ciò che hai provato tu- gli disse -che anche tu, come me, hai sofferto di bullismo... io non lo sapevo, per te era difficile mostrare ciò che sentivi, ciò che provavi, mostrare il tuo dolore, far vedere che eri debole, sopratutto d'avanti alle persone che amavi... d'avanti a me. Per me tu eri un esempio, eri forte, sicuro di te, felice...non potevi mostrarti debole ed infelice, perché sapevi che io sarei caduta con te- continuò, parlava singhiozzando, a scatti, ed ad ogni singhiozzo tutto il corpo tremava. -Matt era l'unico che lo sapeva, l'unico che era a conoscenza delle tue sofferenze, del tuo dolore, lui ti abbracciava e ti faceva dimenticare del mondo...così hai scritto nella lettera, lui ti proteggeva, si prendeva cura di te- Lali guardò Peter per un attimo, poi riportò lo sguardo sulla tomba -leggendo la lettera sento di conoscerti meglio, sento che mi sei più vicino...sento come se prima non ti conoscevo, o meglio, come se conoscessi solo una parte di te, ed ora ti sento più vicino. Sapere perché hai fatto quel gesto così terribile non allevia il dolore, ma per lo meno ora ho il quadro della situazione. Io non mollerò Daniel, te lo prometto, te lo giuro, io vivrò, starò bene, così come tu mi hai chiesto, perché ora so che se sono infelice, lo sei pure tu, io ora sono felice, mi manchi, ma amo la vita. Ora capisco perché mi hai detto di non arrendermi, tu non c'è l'hai fatta, ma conti su di me, su Matt, perché ci ami, e vuoi che noi siamo felici, che noi stiamo bene, so che mi stai vedendo, so che sei felice sapendoci felici. Ti prometto che non mi farò mettere mai più i piedi in testa da nessuno!- disse e portò lo sguardo al cielo, sorrise, come se vedesse il fratello, e Peter era sicuro (o almeno ci sperava) che d'ovunque Daniel fosse, stesse vedendo sua sorella e fosse felice, fiero della donna che stava diventando, che dovunque Daniel fosse stesse sorridendo, guardando sua sorella che cresceva felice, con accanto persone che l'amavano, più sicura di se. Lali guardò di nuovo la tomba -Ora ti conosco meglio, e posso dirti per certo che ti amo di più, amo la parte di te che era insicura, quella più debole, io amo tutto di te Dani, grazie per avermi difesa, protetta ed amata. Sei il miglior fratello del mondo, mi manchi ogni giorno e spero che tu abbia trovato quella pace e serenità che non potevi trovare. Spero che tu stia bene e che dovunque tu sia non stia da solo, spero che tu mi guardi e ti renda felice ciò che io sto diventando, perché a me piace come sono, sono circondata da persone che amo e che a loro volta mi amano. Non ti faccio un colpa perché tu te ne sia andato e non me ne faccio a me per non averti fermato, non ne faccio nemmeno una colpa a Matt che sapeva tutto, perché se era questa era la tua decisione, so che nemmeno lui avrebbe potuto. Ti voglio bene Dani, a presto- Lali sia alzò, Peter con lei. Lali mandò un bacio a Dani, e poi insieme a Peter uscirono dal cimitero, sommersi di neve, ma ora Lali aveva l'animo più leggero.

Spazio Me:
Spero che il capitolo vi piaccia, a me, personalmente si (so che il mio parere non vale, però tralasciamo). Questo capitolo è molto serio e pesante, lo so, quindi penso che il prossimo sarà un po' più leggero, per calmare un po' tutto, ma non preoccupatevi la storia non è ancora finita...però meglio che su questo mi sto zitta o finisco per fare spoiler...Ho pensato, dato che in questo capitolo non è presente la lettera di Daniel per Matt, che la prossima cosa che scriverò per questa storia sarà proprio un "capitolo" dedicato a quella lettera, dove vi lascio la lettera completa, ditemi cosa ne pensate nei commenti, e ditemi pure come vi pare questo capitolo: sono più brava a scrivere momenti felici o tristi? Momenti d'amore o momenti lacrima (che a volte possono essere anche loro d'amore, ma tralasciamo)?  
Alla prossima, se non erro ci dovremo rincontrare ben presto in My Milagro Laliter 2

Per sempre insieme LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora