Capitolo 32

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Il cellulare di Lali vibrò, lei tastò il comodino e prese il cellulare, le era arrivato un messaggio. Lali controllò l'ora, era mezzanotte. Alzò un sopracciglio, le parve insolito ricevere un messaggio a quell'ora. Era un messaggio di Peter. Guardò il messaggio. "Buon compleanno Amore Mio, vengo a prenderti alle 10 per una sorpresa speciale. Ricorda che ti amo" Lali sorrise. "Lo so, ti amo anche io. Non vedo l'ora di vederti e di scoprire la sorpresa" gli rispose, appoggiò il cellulare sul comodino e guardò il soffitto, una miriade di immagini di lei e di Peter le vennero alla mente. Le parve assurdo che lui si fosse ricordato del suo compleanno, non ricordava di averglielo detto, e poi si ricordò la verità, ovvero che Peter non era un semplice ragazzo con cui usciva, era il suo psicologo e sapeva tutto di lei perché era scritto sulla sua cartella medica. Lali sospirò e si girò su un fianco. Sul comodino aveva sistemato due cornici, ognuna conteneva una foto, in una c'era lei e Daniel, lui la stava portando in groppa e ridevano entrambi, Lali passò una dito sul viso del fratello sorridente, le sembrava tutto così lontano, così irreale, se quella era vera felicità, perché Daniel aveva commesso un atto così disperato, le sembrava così assurdo che tutto fosse finito in quel modo. L'altra cornice conteneva una foto di lei e di Peter, lei lo abbracciava come se fosse un koala e lui il suo albero, come se Peter gli appartenesse, lì le sembrava assurdo il modo in cui tutto era iniziato, ma era felice, lo era e lo sapeva, perché, anche se non poteva vedere il suo viso, che era premuto contro il petto di Peter (per non venir ritratta nella foto), sapeva che sorrideva, ed aveva lo stesso sorriso che aveva Peter in volto. Poco tempo prima sorridere le doleva più di piangere e ricordare, perché pensava che non potesse sorridere, ridere o scherzare, suo fratello era morto e lei non poteva farlo, sentiva che gli avrebbe fatto un torto. Ma poi qualcosa era cambiato: era arrivato Peter, e con lui era impossibile non sorridere, era impossibile non trovare divertenti le sue battute o farne a tua volta, e Lali, per la prima volta, non si sentiva in colpa per essere felice, perché aveva la sensazione che Daniel volesse che lei lo fosse, sentiva che era stato lui ad inviarle Peter sul suo cammino, era una specie di regalo, per dirle: vivi. E Lali lo stava facendo, non solo stava vivendo la vita, se no che stava vivendo l'amore, stava vivendo Peter. Si portò le sue immagini al petto e le abbracciò come fossero dei peluche ed in quel modo si addormentò.

Lali si alzò dal letto per scendere in cucina, per prendere un bicchiere d'acqua e quando ritornò si bloccò in corridoio dato che la porta della camera di Daniel era leggermente aperta. Poteva essere sua madre, che alcune volte andava in camera di Daniel e piangeva sul suo letto. Lali, però, venne attratta da quella stanza. Aprì la porta. Sul letto era steso un ragazzo, i capelli bruni leggermente lunghi, mossi dal vento che proveniva dalla finestra, la pelle bianca come il latte, gli occhi marrone scuro puntati su di lei, le sorrideva amorevolmente. Lali rimise a bocca aperta, fece cadere il bicchiere che si ruppe in mille pezzi, l'acqua si sporse per la camera, ma Lali non ci badò, oltrepassò i cocci e si diresse verso il letto, con le lacrime agli occhi abbracciò suo fratello. Ma si staccò quasi subito, perché Daniel era freddo come se fosse stato nel frigorifero, e non respirava, il suo cuore non batteva. Lali lo guardò spaventata. -Sono morta?- gli domandò. Lui scosse la testa, prese la mano di lei in quella di lui e la condusse sul suo petto, non si alzava, poi appoggiò le due mani sul petto di Lali, il cuore di lei batteva così forte che la ragazza si domandò come avesse fatto a non sentirlo. -Che ci faccio qui, allora?- gli domandò. -Che fai tu qui?- si corresse. -Volevo vederti, farti gli auguri di compleanno- le disse sorridendole e scompigliandole i capelli. -Daniel, tu sei morto, questo è solo un sogno. Ed i sogni non sono realtà- gli disse. Daniel sospirò. -Prima credevi nei sogni- le ricordò lui -Che ti è successo?- gli domandò. -Mio fratello è morto e mi ha lasciato da sola- gli rispose lei, con la voce leggermente alterata. Lui smise di sorridere. -Là, non sei sola- le disse lui -C'è Peter- le ricordò. Lali sgranò gli occhi -Sai di Peter?- gli domandò. Lui riprese a sorridere, anche se il suo sorriso era leggermente triste. -So tutto di lui e sono felice lui sia nella tua vita- le disse. -Lo hai inviato tu, vero?- gli chiese. Daniel ampliò il sorriso, nei suoi occhi c'era ancora una traccia di tristezza, ma quello era un sorriso vero e dolce. -No, però mi piace, è un bravo ragazzo, è dole, è bello e ti ama- la guardo ed aggiunse -e tu ami lui, e questo è l'importante- le guance di Lali si colorarono di rosso ed abbassò lo sguardo per l'imbarazzo. -Quindi sei qui per darmi la tua approvazione?- gli chiese, riportando lo sguardo su di lui. Daniel fece cenno di si con la testa -E per dirti che stai diventando grande, che mi piace come stai crescendo, che stai cambiando, ma per la maggior parte sono cambiamenti positivi- le disse, e le accarezzò una guancia. -Grazie- disse lei, senza sapere bene cosa dirgli. -E volevo chiederti di non odiarmi- le chiese. Lei sgranò gli occhi. -Odiarti? Perché? Mai!- gli domandò senza capire. -Là, so che sei arrabbiata con me perché ti ho abbandonato. Ma devi capire che non c'è la facevo più, e non è stato colpa tua, tu sei stata la mia ragione di vita per tanto tempo Lali, ma poi ho capito che non potevo farti questo, io ti stavo inchiodando a terra, ti stavo tarpando le ali, per stare con me non vivevi la tua vita, non avevi amici, non avevi un ragazzo, sorridevi molto, ma la maggior parte erano sorrisi falsi. Ma ora stai bene, Lali, non devi piangermi in eterno, io non voglio questo, se mi ricordi, fallo nei momenti felici, coi sorrisi, non con le lacrime. Non sono arrabbiato perché tu non mi piangi continuamente, perché ridi, perché sorridi, fallo liberamente. Fallo per me, per te, per Peter. Io ti voglio bene Lali, e ti voglio vedere felice. Ed un altra cosa, combatti per l'amore, per Peter, per essere felice, non dimenticartelo- e l'abbracciò. Lali non ebbe il tempo di rispondergli, perché si sveglio col cellulare che vibrava. Lali guardò il cellulare, erano le 9 e 45, fra poco avrebbe dovuto vedere Peter. Lali guardò le foto che aveva fra le braccia, sorrise alla vista dei visi sorridenti degli uomini della sua vita, dei suoi due grandi amori. Lali si alzò e si mise a prepararsi, pensando a Peter e a Daniel, sorridendo.   


Per sempre insieme LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora