Capitolo 31

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Svegliarsi nel letto di Peter, fra le sue braccia, pelle contro pelle, faceva venire a Lali i brividi lungo la schiena, l'eccitazione le percuoteva tutto il corpo, la felicità era dipinta sul suo volto ed il suo cuore batteva all'impazzata. I momenti dove erano soltanto loro, ed erano veramente loro, (tali erano le notti trascorse ad amarsi e le mattine che le seguivano), erano i momenti che Lali preferiva della loro relazione, quei momenti in cui non dovevano fingere, in cui Peter non era il suo psicologo, ma il suo ragazzo e lei non era una ragazza triste e sconsolata, ma era felice, era un'adolescente innamorata. E nessuno poteva togliergli quei momenti. Quando si svegliò, la luce del sole inondava la stanza, ed un leggero venticello, proveniente dalla finestra leggermente aperta, le solleticava la pelle. La sua testa era posata nell'incavo del collo di Peter, e da lì sentiva il suo odore da uomo, sentiva la pelle liscia e pelosa di lui contro la propria, e poteva vedere il suo viso, la bocca semi aperta, il mento coperto da un accenno di barba, che non le dava fastidio, ma che l'eccitava, i suoi occhi chiusi e le palpebre che si muovevano leggermente. Lali trovava Peter sempre stupendo, ma credeva che in quel momento lui fosse al culmine della sua bellezza, e che lei stesse vedendo una visione della perfezione. Si sporse verso di lui e gli baciò con dolcezza le labbra. Lui aprì gli occhi e le sorrise. -Buon giorno- gli disse lei disse, e Peter le mise il braccio dietro la schiena, lei si appoggiò alla sua spalla guardandolo. Lui le restituì lo sguardo. -Buon giorno a te- le disse. Lei gli sorrise. -Sei molto bella- si complimentò lui. -Non dire così, perché io credo di essere bella e poi mi guardo allo specchio e voglio morire- gli disse. Lui scosse la testa -No, Lali, tu sei molto bella- le assicurò lui. -Forse, ma solo perché il tuo amore mi rende bella- e detto quello arrossì e premette il viso contro la spalla di lui, come per cercare di scomparire. -Amarti mi rende migliore- le disse lui, le fece alzare lo sguardo, le scostò una ciocca di capelli dal viso e le accarezzò la guancia. Lei gli sorrise. -Io sono migliore grazie a te- gli assicurò lei. Si sistemò sul suo petto, gli accarezzò una guancia ed i capelli. -Sei stupendo- gli disse. Lui le sorrise e le baciò con dolcezza le labbra, accarezzandole la schiena. -Andiamo a fare colazione?- le propose, lei fece cenno di si con la testa. Lali si mise una vecchia camicia di Peter e dei suoi boxer. Peter, in tanto, le stava preparando la colazione, uova all'occhio di bue e bacon. Lali, aveva scoperto che Peter era un cuoco eccellente, un'altra qualità in più di amare di lui, e poi lo trovava tremendamente sexy con in dosso il grembiulino e nient'altro. Lali entrò in cucina, mentre lui era girato di spalle ed ebbe un ottima visuale del suo sedere. Sorrise maliziosa e compiaciuta. Gli si avvicinò di soppiatto e gli diede una sculacciata. Lui sobbalzò, ma capendo che era lei, si girò sorridente con una luce di malizia negli occhi. -Però, ti sei svegliata di buon umore- commentò. Lali gli fece cenno di si con la testa, si alzò sulle punte e lo baciò, poi si sedette a tavola, mentre lui le serviva la colazione e si accingeva a preparare la sua. Lali non aveva nemmeno mai osato sognare con quello. Una scena che vista nei film le sembrava smielata e le dava il volta stomaco, ma che ora che la provava sulla sua pelle, le sembrava così dolce ed intima. Ed aveva capito che era solo gelosia, perché lei non aveva mai nemmeno sperato di trovare un uomo come Peter. Peter era dolce, premuroso e credeva veramente che lei ce la poteva fare, ogni volta che lo guardava, lui le sorrideva e Lali sentiva crescere la fiducia in se stessa, ogni volta che stavano insieme in quel modo, solo loro due, senza maschere, a ridere e scherzare, lei si sentiva rinata, il suo passato non esisteva ed il futuro non era un enigma, non ci pensava e basta, per lei Peter era il presente e voleva viverlo. Peter, dalla sua parte, la guardava con occhi sognanti, con molto amore, e Lali sentiva l'amore che lui provava per lei, non aveva dubbi in confronto. Lei amava Peter, e lui amava lei, per Lali era come vivere un sogno, un film romantico. Peter si chinò per darle un bacio e la porta della cucina si aprì. Cande sbiancò e chiuse la porta dietro di se. -Peter vestiti- gli urlò contro. Peter non riuscì a trattenere una risata, mentre le guance di Lali si coloravano per l'imbarazzo. -Mi dovrei vestire mia regina?- le domandò lui. Lei lo guardò per un attimo, avrebbe tanto desiderato dirgli di no, quanto desiderava svestirsi a sua volta e permettere a lui di entrare dentro di lei, ma sapeva che non poteva -Si, meglio non dover mandare tua sorella da uno psicologo perché ha visto cose che non voleva vedere- gli disse. Lui fece cenno di si con la testa ed uscì dalla cucina. Cande entrò, non appena lui si fu richiuso la porta della camera da letto alle spalle. Lali la guardò, le sorrise amichevolmente e le disse -Scusa- Cande scosse la testa e prese una ciotola, si versò del latte e dei cereali al cioccolato. -Non preoccuparti- le disse lei, iniziando a mangiucchiare i suoi cereali. Lali la guardò. Fino a poco tempo prima, anche solo pensare di avere un'amica l'avrebbe fatta ridere a crepa pelle. Se qualcuno le avesse raccontato che si sarebbe innamorata del suo psicologo, che ci si sarebbe fidanzata in segreto, che avrebbe iniziato ad aprirsi e a cambiare, e che avrebbe anche trovato degli amici, Lali avrebbe avvertito la polizia che c'era un pazzo che si aggirava in torno a lei. Però, era quello che era successo. Si era innamorata del suo psicologo, lui l'aveva ricambiata, Lali, per via dell'amore che lei provava e per il fatto che veniva sommersa d'amore e d'attenzione, era riuscita a fidarsi di lui e ad aprirsi, ed ora stava insieme, in segreto, perché se no li avrebbero divisi e Peter sarebbe finito in carcere, ed aveva anche rimediato due amici: Gaston che continuava a provarci con lei, ma ormai era più che altro un gioco; e Cande, la sorella minore di Peter, che aveva accettato la loro relazione e che ora aveva imparato ad apprezzare Lali. E Lali amava tutte e tre le persone che erano entrate nella sua vita, anche se in modi completamente diverti. Gaston le ricorda molto suo fratello, la difende dai bulli, la fa ridere e l'aiuta a capire Peter, dato che è un uomo. Cande, invece, è come una sorella, la sorella che non ha mai avuto e che ha sempre desiderato, poteva parlare di tutto con lei e Cande l'ascoltava (dote di famiglia) e le dava pure buoni consigli. Invece Peter era tutto, era il suo ragazzo, il suo psicologo, il suo migliore amico, un confidente, il suo difensore. Peter le dava sicurezza ed amore. Alcune volte esigeva proteggerla troppo, ed anche lui, molte volte, le ricordava il fratello, sempre attento a che non gli succeda nulla di brutto, sempre ad assicurarsi che fosse felice, l'amava in tutti i modi possibili, sia in modo corporeo, che in modo più spirituale e romantico. Peter entrò nella cucina, facendole dimenticare i suoi pensieri, gli sorrise amorevolmente, lui ricambiò il suo sorriso, e le si sedette accanto. -Cande, per quello che hai visto o che credi di aver visto io....- iniziò, ma Cande lo bloccò con un cenno della mano, mandò giù una manciata di cereali col latte e gli assicurò -Io non ho visto nulla, non voglio aver visto nulla e, per favore, non tocchiamo più l'argomento- disse. Lì guardò ed aggiunse -Non vi devo dire come comportarvi, siete una coppia di innamorati ed è normale che accadano certe cose- poi si girò verso il fratello -Ma Peter, per favore, se devi uscire dalla tua camera da letto, abbi un po' di decenza ed indossa qualcosa- lui fece cenno di si con la testa, ma puntualizzò -Io indossavo qualcosa. Uno stupendo grembiule a righe nere e bianche, che mi ha regalato la mia dolce sorellina- lei fece una faccia disgustata. -Esigo che se io sono a casa tu indossi per lo meno le mutande, Pitt- lo richiamò lei. -Quindi se ti dico che sotto i pantaloni non indosso nulla, ti arrabbi?- la provocò lui. Lei lo fulminò con lo sguardo, finì la sua ciotola di latte e si alzò. -Io me ne vado- disse ed uscì dalla stanza. Peter rise, mentre Lali cercava di trattenere le risate, scuotendo la testa. Si alzò dalla sedia e si sedette sulle gambe di Peter, rivolta verso di lui. Gli baciò con passione le labbra, poi si allontanò leggermente per guardarlo negli occhi e gli disse, mordendosi il labbro inferiore -Quindi non porti i boxer?- gli chiese. Lui scosse la testa -No- le assicurò. -Ma tu stai benissimo con i miei boxer- le disse e le sorrise. Lali gli morse le labbra. La porta si aprì e Cande gli disse -Non pensate minimamente di fare sesso in cucina- lì rimproverò. Peter rise sotto i baffi, mentre Lali, rossa in volto schiacciava il volto contro la sua spalla. Peter le accarezzò la schiena. -Lasciala perdere- le disse. Lali scosse la testa. -Ti amo- gli disse baciandogli il collo. Peter le sorrise e le disse -Anche io. Lo sai, vero? Senti quanto ti amo?- Lei fece cenno di si con la testa -Si, lo so. Non potrei sentirmi più amata. Più amata sarebbe un eccesso- le rispose. Peter le sorrise, Lali gli accarezzò le guance ed appoggiò la fronte alla sua. -Questo è solo l'inizio- le assicurò, come se avesse letto la paura e l'incertezza nel suo sguardo. Lei fece cenno di si con la testa -Ne sono sicura- gli disse sorridendogli, e gli baciò nuovamente le labbra.    

Per sempre insieme LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora