Dear Father - Kylie

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"Dove diavolo è finita Hancock?"

Eravamo al Sushiko a divorare un sashimi gigantesco.

Avevamo chiacchierato e scherzato tutta la sera.

E, ovviamente, non si poteva non parlare di ragazzi.

"Tu e lui siete molto intimi."

"Lui chi?"

Cristal mi guardo con una faccia che mi piacque poco.

"Rubino."

Alzai gli occhi al cielo.

"È un amico."

"Molto stretto."

"Non lo nego."

"Chi?" Si aggiunse la mora.

"Un certo Eustass Kidd." Annunciò compiaciuta Cristal.

"C'è qualcosa che non so?"

"No..."

"Fai che ammetterlo."

"Kylie?"

"Non so di cosa stiate parlando."

"Se se...

Piuttosto, domani chi abbiamo?"

"Alle prime due ore Crocodile."

Rimasi impassibile.

Anche se qualcosa dentro mi si rompeva.

E se n'erano accorte.

"Ehm...Poi??"

"Fisica.

Inglese.

Storia."

"Con Akainu, Inglese?

Non so voi, ma mi fa paura." Disse Hancock.

Sentii la suoneria.

"Chi è?"

"Numero Privato."

Risposi.

"Pronto?"

"Ti sto aspettando."

E chi poteva essere?

"Dove?"

"Da te."

Riattaccò.

"Quindi?" Domandarono all'unisono.

"Uno scherzo idiota."

"Mi stavo già preoccupando."

Dovevo andare.

"Sentite.

Vado già in stanza a farmi una doccia.

Così poi non blocco voi."

"Fai pure con calma."

"Bene.

A dopo."

Cristal mi guardava con una stana espressione.

E non avevo una buona impressione.

Ero curiosa di sapere cosa aveva fatto Eustass.

Arrivai.

Le chiavi, dannazione."

Le aveva Perona.

"Ah non preoccuparti, ho provato anche io ad entrare ma con scarsi risultati."

"E come pensavi di forzare la porta?"

"Una spilla sarebbe bastata."

"Spiegami perchè sono qui."

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