Quiet - Cristal

138 10 0
                                    

Ero in straritardo, perché una volta uscita dalla doccia Kylie aveva aperto il mio armadio e aveva tirato fuori tutti i miei vestiti. Mi aveva detto di volermi vedere splendere la sera e ci aveva messo due ore per scegliere un vestito. Un vestito!! Ancora non riuscivo a capire perché non l'avesse fatto decidere a me.

Aveva preso quello più attillato e scoperto che era riuscita a trovare. Non mi dispiaceva, era vero, ma mi aveva praticamente ordinato di metterlo nonostante volessi scegliere io cosa indossare per il MIO appuntamento.

Questa me la paga.

Avevo indosso un vestito blu elettrico privo di ogni tipo di stoffa dalle clavicole in su e dalle cosce in giù. Attillato al limite dell'impossibile e con un pezzo di schiena scoperta. Stavo davvero temendo che il mio seno uscisse completamente dal vestito.

Per fortuna avevo convinto Kylie a mettermi solo un filo di trucco, perció, almeno in parte, ero contenta.
Arrivai di fronte al sushiko.

Ma ti prego... Sono giorni che mangio solo qui. Sono certa che se continuo così diventeró un nigiri che cammina.

-Cristal!

Mi girai al suono di una melodiosa e calda voce.

-Ciao, Zoro!

Divenni completamente rossa e lui se ne accorse donandomi un ghigno.

-Bel vestito- mi disse con sguardo languido.

-Mmmh... Non riesco a respirare- sbuffai.

-A me va bene così- disse guardando poco sotto le clavicole.

-Sei un pervertito!! E io che credevo fossi troppo chiuso per poterti aprire con la gente. Me ne vado.

Lui mi prese per il polso -Eh no! Ormai hai accettato il mio invito a cena.

-E va beeene.

Mi lasciai traspostare dentro al locale e un cameriere ci scortó fino a un tavolo con le poltroncine rosse. Mi sedetti al volo.

-Uuuuuuh, come sono morbide.

-Sapevo che ti sarebbero piaciute- sorrise e si sedette con disinvoltura.

Lo guardai sognante. Poi lui mi riportó alla realtà mettendomi sotto al naso un menù.
Lo presi con nochalance e poco dopo entrambi ordinammo.

Parlammo tutta la sera e scoprii di avere più cose in comune con lui di quanto pensassi. Per esempio anche lui amava la tranquillità, dormire e fare esercizio fisico.
Prima di pagare il conto lui si diresse verso il bancone a prendere un altro drink. Io presi il cellulare dalla mia borsa e controllai i messaggi.

-Ehi, pasticcino.

Pasticcino? Oh mamma, conosco quel nomignolo.

Alzai la testa dal display e mi ritrovai Tatch con la sua solita lunga chioma, che chissà come riusciva a tenersi dritta senza problemi.

-Oh... Ciao Tatch.

-Sei qui da sola?- mi chiese con un sorriso e sedendosi davanti a me.

In effetti il cameriere aveva portato via i piatti e chiunque avrebbe potuto pensare che fossi da sola.

-Ecco... In verità...

-Ora ci sono io, cioccolatino- mise le mani sul tavolo e si avvicinó pericolosamente guardandomi come se fossi davvero un dolce.

-T-tatch...?

-Che succede qui?- uno Zoro incazzato spuntó da dietro la schiena di Tatch.

-Che vuoi?- chiese l'altro.

One Piece's CampusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora