15 Imprese folli

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La pioggia cadeva silenziosa sul volto di Andromeda. Lasciava che l'acqua scorresse liberamente sulla sua pelle, che le impregnasse i capelli e che le raffreddasse le membra. Amava la pioggia: era come se le lievi gocce la accarezzassero e la cullassero con il loro tocco lieve e freddo.

Andromeda si voltò verso il suo compagno di caccia. Il casco arancione copriva completamente il volto di Landon, ma poteva vedere benissimo quegli occhi blu scuro che scrutavano le ombre della foresta davanti a loro. La Radiata si riconcentrò sul loro compito. Dovevano cacciare degli animali per fornire cibo al Clan. Più animali prendevano, più persone sfamavano.

Landon fece un cenno ad Andromeda con la testa di seguirla: ormai conosceva bene la zona attorno all'accampamento. Infatti i due era da più di una settimana che andavano insieme a caccia, dopo che Landon ovviamente si fosse rimesso in sesto.

Nonostante gli attriti iniziali, il clan si stava adattando lentamente alla presenza dei due umani, tant'è che questi avevano iniziato a prendere parte alle attività tipiche e rituali degli Omega. Ovviamente fra queste c'era la caccia, ed essendo Andromeda il capo del dipartimento per i rifornimenti, era obbligata a partecipare ad ogni battuta... non che a lei dispiacesse. Infatti trovava quel compito estremamente eccitante; sembrava quasi che i suoi sensi si amplificassero, che gli occhi riuscissero a vedere anche nelle zone più scure, che le orecchie avvertissero i rumori più soffusi, e che la pelle percepisse ogni singolo spostamento d'aria.

La vita all'interno delle mura del clan non faceva per lei. Lei aveva bisogno di questo per vivere: di avventura, e d' azione. Scossa da un brivido iniziò ad addentrarsi nelle viscere della foresta con Landon al seguito, silenzioso. 

Stranamente si era rivelato un compagno di caccia molto dotato. Aveva appreso velocemente le nozioni base e anche quelle più avanzate. Inoltre un paio di giorni di pratica in Superficie gli erano bastati per riuscire a capire come muoversi su ogni tipo di terreno. O quasi. Landon mise il piede su una pozzanghera, facendo schizzare l'acqua rumorosamente.

I palchi giganteschi del cervo che stavano braccando si alzarono di scatto, mentre gli occhi profondi dell'animale si posarono sui due cacciatori. Bastò meno di un secondo e gli zoccoli del cervo iniziarono ad affondare nel terreno velocemente, tentando si sfuggire ai due ragazzi, i quali avevano iniziato a rincorrerlo.

Gli zoccoli, gli stivali, affondavano nel terreno zuppo d'acqua, il fango tentava di portarli a terra, ma loro continuavano la corsa, accumunati dalla voglia di sopravvivere.

Landon iniziava a vedere di sfuggita il paesaggio che cambiava lentamente: prima a circondarli c'erano solo gli arbusti umidi coperti dal muschio, poi diminuirono, lasciando posto a vecchi edifici fatiscenti. Quella parte era totalmente nuova agli occhi del ragazzo.

Si fermò per riprendere fiato e studiare il paesaggio attorno a lui, ormai consapevole del fatto che il cervo li avesse seminati da un bel pezzo.

Andromeda si lasciò cadere a terra, lanciando qualche imprecazione contro l'animale. Subito si accorse però del cambiamento del paesaggio e iniziò a guardarsi attorno nello stesso modo in cui stava facendo Landon.

<< Non ci sono mai stata qui...>> Si rialzò scrollandosi dai pantaloni lo sporco.

L'aria fredda iniziava a soffiare sui loro corpi bagnati, mentre la pioggia finiva di cadere e i cumulonembi si ritiravano lasciando posto al sole, il quale, con i suoi raggi gentili, iniziava a riscaldare il terreno.

I due ragazzi iniziarono a vagare sulla distesa di cemento, crepata e irregolare, sventrata da radici e corpi metallici. Per quanto danneggiato, il paesaggio era tremendamente noioso e monotono. Poi Landon notò un cartello, miracolosamente ancora in piedi, completamente rigato, ma su cui riusciva a distinguersi ancora qualcosa: una freccia che puntava in basso. Il ragazzo guardò meglio davanti a sé.

 E così la vide: una lunga scalinata, coperta da erbe rampicanti e detriti, che veniva inghiottita dal terreno.

Intrepido, iniziò a scavalcare quella trappola verde e grigia, penetrando nell'oscurità a cui portava la scalinata.

<< Cosa diavolo hai intenzione di fare?>> Andromeda lo guardò scettica.

<<Voglio vedere cosa c'è là sotto. Abbiamo ancora tutta la giornata per andare a caccia, cosa c'è di male se scopriamo qualche posto nuovo? Potremmo trovare qualcosa di interessante.>> Landon alzò in sopracciglio cercando di fare un'espressione intrigante, a cui era sicuro, Andromeda avrebbe ceduto... peccato che portava il casco. La ragazza scosse con decisione la testa.

<<Non è una buona idea.>>

<<Dai Meda! Toccata e fuga! Scendiamo giù, vediamo cosa c'è e poi risaliamo.>>

Da quando aveva iniziato a chiamarla Meda? Beh, non che le dispiacesse...

<< E va bene!>> Andromeda alzò le braccia al cielo e iniziò a scendere con lui nella profonda oscurità.

Nota dell'autore

Chiedo umilmente venia!

Mi dispiace tantissimo non aver pubblicato nuovi capitoli nelle ultime settimane, nonostante vi avessi promesso il contrario... davvero mi dispiace.

Inoltre sono consapevole che il capitolo è corto e scarno di informazioni, però spero che vi terrà impegnati in attesa che arrivino i prossimi capitoli - vi prometto che quelli saranno un pò più movimentati *faccinamalefica*-

Ora vi lascio... [sappiate che vi adoro (però vi adoro di più se cliccate sulla bellissima stellina arancione <3 )]

Enjoy the story

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