18 Psycho

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Il generale Donald era in attesa, nascosto da gli alberi e l'oscurità incombente. Avvertiva il rumore di dieci respiratori dietro di lui: uno di quei dieci apparteneva a Nev, appena dietro la sua spalla destra. Il suo respiro era più veloce rispetto a quello degli altri, non perché avesse paura, o perché fosse la sua prima volta in Superficie, ma perché era assetato di sangue, quasi quanto lui. Ed era per questo che il generale Donald l'aveva scelto come suo attendente. Da quando era stato solo un ragazzino, Nev Wuornos aveva sviluppato una particolare inclinazione nella pianificazione di uccisioni di massa. Nei test psicologici a cui venivano sottoposte le giovani reclute nel controllare se ogni rotella fosse al suo posto, erano incluse anche domande riguardo al comportamento che avrebbero assunto nei confronti dei loro nemici. Le risposte di Nev erano state terrificanti. Nessuno si sarebbe aspettato tanta violenza da un ragazzino di 12 anni. Eppure quelle risposte erano le stesse che avrebbe scritto il Generale al suo posto.

In ogni caso era parso chiaro che il ragazzino avesse qualche problema, e l'avrebbero rinchiuso in qualche cella isolata del Sito per cercare di curarlo, o semplicemente nasconderlo. Ma il Generale non poteva permettere che un tale talento potesse andare bruciato. Così fece sparire il test e lo sostituì con uno falso, corrompendo l'addetto che si occupava del reparto psichiatrico con un paio di buoni pasto in più - la vita del Sito era difficile negli ultimi anni e per questo a un padre di famiglia bastava ben poco per farsi corrompere.

Da quel momento il ragazzino Wuornos ebbe la carriera militare spianata e ben presto finì sotto il comando e l'influenza del Generale.

Ed ora erano lì insieme, assetati di sangue più che mai, mentre partecipavano a quella che sarebbe dovuta essere una missione di recupero. Almeno sulla carta. Al Generale non poteva fregare un bel niente dei due soldati rapiti il 27 ottobre, ma li aveva sfruttati come scusa per poter risalire in Superficie, nonostante la dura opposizione del Presidente Asimov nel perdere altre risorse essenziali.

Lui voleva vendetta. Voleva trovare il campo dei Radiati e appiccarvi il fuoco. Bruciarli vivi e sentire le loro grida mentre il loro corpo ardeva e si consumava senza che loro potessero fare niente.

Ma prima di tutto ciò avrebbe dovuto trovarli. Erano due giorni che vagavano in Superficie, alla ricerca di quel maledetto campo, o di un misero Radiato che potessero torturare, ma non aveva trovato niente, fino a quel pomeriggio.

Li avevano visti sbucare in un largo spiazzo di cemento, direttamente dal centro della terra. Erano insieme, una Radiata e un loro soldato, e non si stavano ammazzando. In un primo momento erano rimasti tutti sbigottiti, sul chi va là, aspettandosi che i due si girassero e si attaccassero da un momento all'altro. Li avevano osservati per tutto il pomeriggio, ma nulla di tutto ciò era mai successo.

Il soldato si era chiaramente unito ai Radiati, e l'avrebbe ucciso per questo. Dopotutto non era la prima volta che ammazzava dei ribelli, ma si sarebbe dovuto trattenere.

Il soldato e la Radiata stavano facendo rifornimento e da un momento all'altro sarebbero tornati al Clan, e soltanto allora, il Generale si sarebbe vendicato. Soltanto allora li avrebbe bruciati vivi. Lui, con l'aiuto di Nev e il flammenwerfer che aveva agganciato alla schiena.

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