Thurok osservava da lontano la recinzione del campo Omega.
Vedeva i Radiati correre concitati per tutto il perimetro della recinzione, accendendo torce ogni cinque metri, lasciando che il loro bagliore infuocato illuminasse la notte in attesa dell'alba.
Si stavano preparando alla battaglia.
Con la mente distratta e lo sguardo fisso sui soldati indaffarati iniziò a toccarsi una zanna. Era ruvida, abbastanza dura da perforare la carne, perfino la sua. La roccia verde che gli rivestiva il corpo era stata un valido alleato in tutti quegli anni di combattimento, ma non era inscalfibile. Anche lui aveva punti deboli.
Avvicinò la mano alla cicatrice che gli solcava mezza testa. Ricordava molto bene l'orso bianco che gliel'aveva lasciata. Cinquanta anni prima si era imbattuto in una piccola famigliola di orsi bianchi: una madre con due cuccioli. Li aveva osservati per non si sa quanto tempo. Poi aveva deciso di ucciderli. Il motivo?
Non ce n'era uno in particolare, ma in quel momento pensò che non fosse giusto. Pensò che se sua moglie e i suoi figli erano morti allora anche gli orsi sarebbero dovuti morire. Il mondo doveva conoscere la sofferenza che lui aveva patito.
Così si era scagliato su di loro arso dalla vendetta e molto probabilmente, anche dalla più completa isteria. La mamma orso non aveva esitato a proteggere i cuccioli e aveva lanciato i propri artigli sulla sua testa e le zanne sulla sua gola pronta ad ammazzarlo. Purtroppo però non vinse lo scontro. Il taglio alla gola la fece soffocare nel suo stesso sangue mentre le invadeva le vie respiratorie e le macchiava il manto candido. Ed era proprio un bel manto. Sarebbe stato un peccato sprecarlo. Così Thurok la scuoiò mentre i suoi cuccioli rugliavano disperati. Non si ricordò di cosa fece dei cuccioli. In tutti quegli anni di esistenza quello era l'unico vuoto di memoria che avesse.
In ogni caso la pelliccia, come la cicatrice e l'occhio cieco divennero il suo tratto distintivo e da qual momento fu conosciuto come l'Orso cieco. Poteva anche avere un solo occhio funzionante, ma i nemici ancora sbiancavano vedendo la pelliccia bianca coperta dal sangue dei suoi nemici.
In quel momento però era candida, come prima di ogni battaglia, ma non vedeva l'ora che si sarebbe tinta di rosso.
Una figura uscì dall'ombra e si avvicinò a Thurok: era un giovane Kappa che si era unito all'armata degli Alpha da pochi mesi. Si portò più volte le mani sui vestiti per asciugare il sudore sui palmi, segno evidente del suo nervosismo.
<<Signore...>>
Thurok alzò gli occhi al cielo, spazientito dal comportamento del giovane. Se non riusciva neanche a portare delle informazioni al suo capo, si chiedeva come potesse partecipare ad una battaglia...
<<Parla ragazzo, prima che la mia pazienza finisca.>> L'orso cieco sollevò gli angoli della bocca, divertito dal modo in cui il ragazzo rimase paralizzato dopo la sua affermazione.
<<Sig-signore le spie ci ci riferiscono che gli Omega si stanno preparando alla battaglia...>>
<<Ma davvero?>> rispose Thurok. Per la seconda volta il ragazzo non colse il tono sarcastico e la voce si fece acuta per la tensione.
<<Si signore; però non si stanno preparando per noi. Le spie ci riferiscono che molto probabilmente a breve ci sarà un attacco da parte di truppe umane. A quanto pare hanno colpito uno dei due umani rapiti con un localizzatore e in questo modo hanno ottenuto le coordinate del campo.>>
La cosa si faceva interessante.
Thurok tornò ad accarezzarsi la zanna con l'indice. Questo sconvolgeva i suoi piani. Se a quanto pare un'armata stava per raggiungere il campo Omega, non gli rimaneva molto tempo. E se non fosse riuscito a convincere gli Omega ad unirsi alla sua armata non poteva di certo agire come aveva fatto con i clan precedenti. Cercare di decimarli sarebbe stato un errore in quel caso, visto che gli omega erano già pronti alla battaglia, e lui non possedeva abbastanza soldati da sconfiggerli... almeno in quel momento. I soldati che si era portato dietro erano abbastanza per sconfiggere un clan spaventato e impreparato, ma non era quello il caso.
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Radioactive
Science FictionTu. Fermati, adesso. Smetti di fare qualunque cosa ed inizia ad immaginare. Immagina una guerra nucleare dalle conseguenze apocalittiche. Immagina la popolazione mondiale sopperire a causa delle radiazioni, delle malattie, delle carestie. Immagina a...