CAPITOLO 7

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JUSTIN'S POV

Era passato un mese, da quando Dan se ne era andato. Claire si stava riprendendo ma ogni tanto, se provocata, combinava qualche guaio.
Eravamo alle solite, Kyle e Claire, in salotto, stavano litigando, Claire era furiosa. Dovetti prenderla e portarla fuori di peso, mentre lei teneva Kyle per il colletto della maglia.
"Lascialo andare Claire!"
"Io ti uccido, ricordalo!"
"Non mi fai paura!"
"Claire! Lascialo! È un ordine!"
Claire lo lasciò e riuscii a portarla fuori.
"Claire, devi imparare a gestire la tua rabbia. Kyle lo fa apposta. Tieniti per la prossima missione."
"La prossima missione?"
"Si, sarai sul campo."
"Ma io, non sono pronta. Lo hai sempre detto tu."
"Ora lo sei. Devi solo controllare la rabbia. Prima di esplodere, prova a chiudere gli occhi e respirare profondamente contando fino a 10. Vedrai che poi ti sentirai meglio."
"Ok. Ci proverò. In cosa consiste la missione?"
"Lo saprai presto."
Tornammo in casa con gli altri. Sembravano più calmi quindi iniziai a spiegare la missione. Era semplice, ora che i knoks erano stati sconfitti, dovevamo liberarci di qualche spacciatore e la città sarebbe stata pulita. Si, noi eravamo i buoni. Avevo addestrato i ragazzi a fare qualcosa di più grande di loro, qualcosa che la polizia non stava facendo. Eliminare gli spacciatori a San Francisco. Non era una cosa facile ma qualcuno la doveva fare.
Spiegai il piano a tutti, nei minimi dettagli.
"Bene, avete capito tutti?"
"Si. Abbiamo capito."
"Perfetto."

CLAIRE'S POV

Era il mio momento. Sarei entrata in azione. Justin diceva che ero pronta, ma lo ero veramente? Non ci avrei giurato, ma non mi sentivo per niente pronta.

Mancava un mese a Natale. Mio fratello mi mancava da morire. In qualche modo dovevo sfogare la mia rabbia repressa e il fatto che sarei entrata in azione, mi dava un motivo per sfogarmi. Ero pronta, forse...
Un po' titubante, mi preparai per il piano. Io e Mary dovevamo andare alla ricerca di qualcosa di buono, che ci sballasse. Appena lo trovammo, senza tanta fatica, colpii lo spacciatore e lo stordii, i ragazzi, che erano pochi metri dietro di noi, gli puntarono una pistole alla tempia e lo fecero parlare. Ci diede abbastanza notizie per arrivare al suo capo e lo legammo al palo davanti alla stazione di polizia, in modo da farli arrestare.
Fu fin troppo semplice.
Tornati a casa, come sempre, iniziai a litigare con Kyle per cavolate.
"Ora basta voi 2! Lo sapete cosa vi dico? Dovreste scopare di più!"

NARRATORE

Mary era impazita? No, era semplicemente stanca di loro. Era stanca delle loro litigate. E forse, non volendo, aveva ragione.
Erano tutti sbigottiti da quella frase.
"Sc-scusate. Non volevo dirlo.Cioè, insomma, si, ma... non fra di voi..."

"Mary! Con lui? Neanche per idea! Piuttosto mi faccio torturare."

Era seria. Certo, Kyle era un amico, ma niente di più.

"Io vado a casa mia ora. Buona notte ragazzi, a domani." Claire uscì e si diresse a casa. Una volta, con suo fratello, avrebbe scherzato su quello che aveva detto Mary, ma ora, che suo fratello non era con lei, una piccola parte del suo cervello pensava che Mary avesse ragione.

Oh, forse voi pensavate che Claire fosse vergine? Vi sbagliate, non lo è. Solo ci tiene che certe cose non vengano divulgate. Vi ricordate di Luke? Uno dei ragazzi di Dan, nonchè ex fidanzato di Claire, colui che le aveva tolto la verginità. Non si era mai pentita di averlo fatto per la prima volta a 16 anni, con un amico di suo fratello, e, se quest'ultimo lo avesse scoperto, sarebbero morti sia lei che Luke, ma era un dettaglio irrilevante.

Arrivata a casa informò Mary di essere sana e salva con un messaggio.

A Mary:

L'aquila è atterrata. E il falco aveva ragione. Dovrei scopare di più. :-)

Da Mary:

Bene allora trova qualcuno con cui farlo. Non ne posso più di vedervi litigare.

Claire, quella notte faticò a dormire, rifletteva sulle parole di Mary. In effetti, il sesso la calmava molto. Ma conosceva poche persone, e nessuno di quelli che conosceva, le piaceva così tanto.

CLAIRE'S POV

C'è sempre Justin. Quel ragazzo è sexy, e ultimamente vi state avvicinando molto.

No, non se ne parla!

Oh, dai, non ci crede nessuno che tu non voglia scopare con lui. E anche da parte sua c'è un interessamento. Basta vedere come ti guarda.

Ho detto di no! Proprio ora ti dovevi svegliare? Non potevi restare a dormire?

Io sono la tua coscienza, quindi sono te. E so benissimo come lo guardi quando è a petto nudo, quei tatuaggi sono la tua morte, e quegli addominali... per non parlare del fantastico culo che si ritrova!

Basta! Non scoperò con Justin! Argomento chiuso!

Guardai l'ora, la sveglia sul mio comodino segnava le 4.47, fra 3 ore sarebbe suonata e mi sarei ritrovata ad essere uno straccio. Dovevo dormire.

Mi addormentai e quello che sognai, beh, era piuttosto eccitante. Nel sogno, lo stavo facendo con Justin, le sue labbra sfioravano tutto il mio corpo, le sue mani su di me, il suo tocco leggero, avevo i brividi. Ma venni interrotta dal suono della sveglia.

Stupida sveglia era troppo bello per essere vero.

Sono sconvolta, sembrava così reale.

E la sua lingua... Mmmh...

Ok, devo riprendermi e andare a scuola.

Mi vestii e mi preparai, feci colazione e andai a scuola. Appena varcato il portone la prima persona che vidi fu Mary.

"Ciao! Che hai combinato stanotte? Sembri..."

"Sconvolta! Si, lo sono."

"Dormito poco?"

"Già..."

"Ma c'è altro. Me lo sento."

Come faceva a saperlo? Da cosa lo aveva capito?

"Hai lo sguardo perso nel vuoto, si capisce che qualcosa ti turba." Mi leggeva nel pensiero per caso? "Vuoi parlarne?"

"Hum.. No, grazie." Sarebebe stato troppo imbarazzante. "Devo solo riordinare i pensieri."

E che pensieri! Jusrin sopra di te, tu sopra di lui... Facevate scintille insieme!

Stupida coscienza! Ti odio!

Il fatto è sempre quello. Io sono te, so quello che provi, e so che Justin ti piace, ma non lo vuoi ammettere nemmeno a te stessa.

Iniziavo ad innervosirmi.

"Claire, tutto bene? Dobbiamo andare in classe. La campanella è suonata."

"Come? Si, Andiamo."

Sorpassammo gli ultimi ragazzi rimasti nei corridoi ed entrammo in classe, la prof spiegava e la mia concentrazione era andata a farsi fottere, quel sogno mi aveva destabilizzata mentalmente, e il fatto di non avere chiuso occhio mi stava uccidendo. Dovevo resistere fino alle 13, dopodichè sarei salita in auto, avrei saltato le lezioni e sarei andata a casa. L'ora del pranzo arrivò, con una scusa salutai Mary e i ragazzi e salii in auto, volevo solo vedere il mio letto e buttarmi sotto le coperte. Non feci in tempo ad uscire dal parcheggio che il mio telefono iniziò a suonare. Lo presi e guardai il nome sul display: Justin.

"Pronto."

"Ti ricordi che il tu addestramento non è ancora finito, vero?"

"Si, lo so."

"Porta le tue chiappe da me il prima possibile."

"Justin, io veramente non-"

"Lo so, e non me ne frega un cazzo." Riagganciò.

Quel ragazzo sapeva come farmi perdere il controllo.

Cuore BastardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora