CAPITOLO 22

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JUSTIN'S POV

Mary spiegò il piano a tutti, nei minimi dettagli. Ognuno di noi aveva un compito. Ci preparammo ed io chiamai Dan.

"Ti darò quello che vuoi. Hai vinto. Ma non farle del male."

"Oh, non lo farò per ora. Vieni a Tenderloin fra un'ora." E riagganciò.

"Tenderloin, Fra un'ora." Ripetei le parole di Dan.

"Ok, abbiamo tempo allora." Lauren provò a calmarmi. "Mary, che nedici se prepariamo il caffè per tutti? Abbiamo bisogno di essere svegli e attivi."

"Si, vieni."

Il profumo di caffè invase la casa. Ne avevo bisogno se volevo essere attivo e sveglio per salvare Claire.

Una volta finito di bere la bevanda calda e prese le armi, andammo in auto. Il sacchetto di pasticche era chiuso in uno zainetto. Io mi avviai per ultimo, dovevo arrivare li puntuale, separato dai ragazzi, presi una coperta e la misi in auto, insieme allo zainetto.

Tutti erano in posizione, la zona era stata fatta evaquare, in modo che non ci fossero feriti fra i civili. Come Mary aveva spiegato, ogni uomo ed ogni donna aveva il suo compito. C'era chi si fingeva spacciatore, chi prostituta, chi barbone e chi ubriaco. Non so come avesimo fatto a creare tutto questo in sole 2 ore, ma ci eravamo riusciti. Le armi di tutti erano ben nascoste, Dan non avrebbe sospettato nulla.

Scesi dalla mia auto appena vidi quella di Dan, sembrava solo. Ma sapevo che non lo era. Infatti, come previsto, dierto la sua c'erano altre auto, ed una decina di uomini.

Bene, almeno eravamo in vantaggio numerico.

Dan teneva Claire per un braccio e le sue braccia erano legate dietro la schiena.

"Hai quello che ti ho chiesto?"

"Si, eccolo."

Aprii lo zaino e tirai fuori la busta mostrandogliela.

"Getta le armi a terra ed avvicinati."

Feci come mi disse. Estrassi la pistola e la posai a terra. Uno dei suoi uomini venne a raccoglierla e mi portò da lui facendomi restare ad un paio di metri di distanza.

"Ora consegnami il pacchetto."

"Prima Claire."

Lasciò il braccio di claire e la spinse verso di me, facendola cadere. Gli lanciai le pasticche ed aiutai Claire ad alzarsi.

"Il signor Bieber ha un cuore." Mi schernì.

"Sicuramente più di te." Mi avvicinai a lui ed estrassi la pistola che tenevo nello zainetto, idea di Mary. Geniale. "Il primo che muove un passo, vedrà il suo capo morto."

Tutti mi puntavano le loro pistole, ma erano così concentrati su di me, che non si accorsero di essere stati circondati dai miei uomini e dagli amici di Lauren. Attimi di tensione, io avevo 10 pistole puntate addosso, ed ogni uomo che teneva una di quelle, ne aveva 2 puntate alla testa. Nessuno si muoveva. Solo Claire, si andò a riparare nelle braccia di Mary che le porse la coperta e la fece sedere nell'auto più lontana.

CLAIRE'S POV

Stavo seduta in auto, nel silenzio più totale. Mary mi diede qualcosa di caldo da bere. Osservavo la scena.

Uno dei ragazzi di Dan si mosse e colpì uno dei nostri. Fu così che si scatenò una rissa. Erano 2 contro uno, tranne Justin e Dan.

"Devo fare qualcosa." Aprii il vano orta oggetti dell'auto di Kyle e ne estrassi 2 pistole, sapevo di trovarle li. Ne diedi una a Mary. "Ti ricordi come si fa?" Annuì. "Bene, seguimi."

Scesi di corsa dall'auto, dietro di me c'era Mary. "Stai giù, nasconditi dietro l'auto bianca. Esci solo quando sparo un colpo in aria e spara, scarica quel cazzo di caricatore."

Mary annuì e si nascose.

Io corsi verso Justin e dan, quest'ultimo teneva Justin stretto dal collo, era diventato rosso per la mancanza di aria. Alzai la pistola in aria e prima di sparare colpii Dan con un pugno in faccia, liberò Justin e si scagliò su di me. Non feci in tempo a sparare il colpo ma Mary uscì dal suo nascondiglio ed iniziò a sparare agli uomini di Dan. In 3 caddero a terra, li aveva solo feriti ma questo ci diede vantaggio. Stavo lottando con Dan, conoscevo i suoi punti deboli e cercavo di colpirli, inutilmente. Anticipava le mie mosse, mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo, a due anni prima, quando mi addestrava. Finalmente riuscii a colpirlo al collo, il colpo lo fece cadere a terra ed io ne approfittai per riprendermi la pistola e mettermi a cavalcioni sopra di lui, con una mano lo strozzavo e con l'altra gli tenevo la pistola alla testa. Venni colpita alle costole, non gli stavo bloccando le mani e lui ne approfittò. La mia pistola mi cadde dalle mani e venne calciata da Dan a qualche metro, la situazione venne ribaltata, ora Dan era sopra di me e mi bloccava. Dovevo liberarmi o l'amore che provava per me, che si era tramutato in odio, mi avrebbe uccisa. Justin era impegnato con uno degli uomini di mio fratello, lottava per non farsi uccidere. Dan mi colpì facendomi sbattere la testa contro il marciapiede. Sentivo il sangue uscire, e la cosa mi fece imbestialire. Non mi importava più se la persona che avevo davanti era figlio dei miei stessi genitori. Non lo definivo nemmeno più fratello. Riuscii in qualche modo a levarmelo di dosso e ad alzarmi, si era voltato per andare ad aiutare il ragazzo che era sottomesso ai pugni di Justin. Sfruttai il momento in cui mi dava le spalle per fiondarmi su di lui e bloccarlo, lo colpivo con tutta la forza che avevo in corpo, fino a farlo cadere a terra, con gli occhi chiusi. Justin si era liberato e mi correva incontro. Ero di nuovo sul corpo di Dan, lo bloccavo coi i piedi e con una mano, avevo recuperato per l'ennesima volta la pistola e gliela puntavo alla testa. Dan aprì gli occhi, ci guardavamo fissi. Il suo sguardo mi supplicava di non ucciderlo, ma i lmio cuore ed il mio cervello erano pieni di odio nei suoi confronti.

"Ti stai facendo uccidere dalla tua sorellina, tutto quello che mi hai insegnato si è rivoltato contro di te. Addio Dan. Mi hai fatto troppo male fingendo di essere morto, ritornando, andando via di nuovo e rapendomi."

Sorrisi a Dan, lo baciai su una guancia. Non so perchè lo feci, ma credo che fu perchè, in fondo, era mio fratello.

"Ti prego, non farlo." Mi supplicava con le poche forze che gli erano rimaste. Non voleva morire, per mano mia almeno.

"Lo farò invece. Il mio cuore è un bastardo. Ricordatelo all'inferno."

Sentii le urla di Justin. "Claire, no! Non farlo!"

Guardai Dan negli occhi un'ultima volta. Le lacrime iniziarono a scendere veloci, cadevano sulla sua maglia.

BANG

Lo guardai negli occhi mentre moriva. Appena li chiuse mi accasciai su di lui. Le lacrime non si fermavano, gli accarezzavo la fronte. Ero completamente sporca di sangue, il mio mescolato al suo.

"Addio Dan. Eri un bravo fratello, ma per te ho sofferto troppo."

Cuore BastardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora