CAPITOLO 40

1K 40 3
                                        

JUSTIN'S POV
Erano passati giorni, non avevo mai visto Claire così. I suoi occhi erano spenti, era come se un demone si fosse impossessato di lei. Non sapevo come affrontare l'argomento ma volevo parlargliene.
Quella sera dopo cena, dovevo assolutamente farlo anche se sapevo che non sarebbe stato facile. La vidi scendere dalle scale e dirigersi verso la cantina, Kendra era ancora lì insieme alle due ragazze di cui non sapevo il nome. Le potevo sentire urlare e questa cosa doveva finire.
I telegiornali non facevano altro che parlare di tre ragazze scomparse, pensavo di sviare il discorso cambiando canale ma era impossibile. A Claire comunque non interessava,  doveva avere la sua vendetta. Una volta finito si diresse verso verso la nostra stanza così decisi di seguirla, era il momento adatto per poterle fare il mio discorso.
Chiusi la porta alle mie spalle e mi ci appoggiai, non riuscivo nemmeno a guardarla negli occhi era lì distesa, cosa che ormai faceva spesso, si stendeva sul letto e restava lì per ore.
"Claire questa cosa deve smettere. Devi tornare ad essere la mia ragazza, devi tornare ad essere la Claire di cui mi sono innamorato! Non ce la faccio più so che è dura ma devi reagire!"
Mi guardò con occhi infuriati.
"Non dirmi cosa devo fare!Tu non sei nella mia testa! Non sai come è! E non faarlo mai più. Non mi dire come comportarmi. La tua amata Claire è morta e sepolta! Non esiste più! Ha sofferto troppo!"

A quelle parole mi sentii morire. La mia Claire, quella che amavo più della mia vita, quella che avevo aiutato e salvato, quella che ai miei occhi era la più bella del mondo, ora mi stava dicendo che era morta, morta dentro. Non poteva essere, non mi sarei dato per vinto. Non potevo abbandonarla.

"Claire, amore, so che sei li. So che ne hai passate tante, e le abbiamo sempre superate insieme. Supereremo anche questa, a costo di perdere la mia vita. Non posso vivere sapendo di averti persa." Claire mi guardò e sembrava che i suoi occhi, per un secondo, stessero tornando ad essere normali. Ma forse era una mia impressione. "Ti prego, ricorda chi sei veramente. Ti conosco, e qualsiasi cosa ti stia succedendo ti starò vicino. Sono qui per te, non ti lascio. Mai."

Ero ancora in piedi davanti alla porta, lei non mi guardava, ma io provai ad avvicinarmi. Notai una lacrima correre giù dai suoi occhi. Mi affrettai a stendermi di fianco a lei e ad abbracciarla.

"Va tutto bene, ci sono io con te."

Passai la notte tenendola stretta, la lasciai piangere e sfogarsi. Mi faceva male vederla così ed ammetto che, senza farm vedere, al buio della nostra stanza lasciai andare anche io qualche lacrima.

Le sue lacrime smisero di scendere la mattina, quando con gli occhi gonfi per la notte appena trascorsa, si alzò dal letto ed andò in doccia. Appena uscì dal bagno, si vestì e si diresse verso la cantina. Non volevo che succedesse di nuovo. Volevo solo che la mia dolce Claire tornasse da me.

La seguii e appena cercò di aprire la porta ì la presi per mano.

"Vengo con te."

Mi guardò e mi carezzò una guancia. "Tranquillo, non farò niente. Le voglio liberare."

Spalancai gli occhi a quelle parole. Forse stava facendo un passo avanti e stava tornando. Annuii e la seguii. Appena fummo sull'ultimo scalino, prese un respiro profondo e si avvicinò alle 3 ragazze.

Kendra sussultò quando Claire fu dietro di lei, potei leggere nei suoi occhi la paura di essere picchiata di nuovo. Claire le slegò tutte.

"Siete libere. Ma se dite solo una parola, siete morte."

Ok, forse dovevamo ancora lavorare molto per farla tornare in se, ma le aveva liberate. Loro annuirono e corsero su per le scale, dirette alla porta che aprirono velocememente, e finalmente era tornata la loro libertà.

Eravamo rimasti soli, non sapevo dove fossero gli altri e, ad essere sincero, non mi importava.

La presi per mano e tornai su per le scale, in salotto la feci sedere sulle mie gambe e iniziai a coccolarla. Mi era davvero mancata. Mi era mancato tutto di lei. Anche se fisicamente era con me, la sua anima non lo era, era nascosta chissà dove, tenuta prigioniera da una cosa oscura e solo il mio amore la poteva aiutare ad essere libera. La sentii respirare profondamente e mi accorsi che dormiva. La misi comoda e la coprii con una coperta, andai in cucina e iniziai a preparare la colazione. Solo dopo un po notai un biglietto. Era la scrittura di Mary.

Siamo a scuola

Cazzo! Era già il primo giorno di scuola. Claire non mi aveva accennato nulla, vista tutta la questione, ma non volevo svegliarla, quindi le avrei chiesto spiegazioni più tardi. Finita la mia colazione sentii dei singhiozzi, corsi da lei, stava paingendo nel sonno.

Appena mi accomodai col lei, come se fosse spaventata aprì gli ochhi di colpo, mi guardò e mi abbracciò.

"Sei ancora con me."

Non capivo ma le accarezzai i capelli.

"Si, e ci sarò per sempre."

"Ho fatto un sogno orribile. Ti avevo ucciso."

"Non potresti mai, mi ami troppo per farlo."

Non disse nulla, si limitò a sospirare e a farsi coccolare.

Quel comportamento non era da lei, avrebbe fatto qualche battutina a proposito, quindi mi diede da pensare un po. Avrei dovuto avere paura? Lo avrebbe fatto? Non lo potevo sapere. Ma sapevo che l'avrei faatta tornare da me, in qualsiasi caso, anche se sarebbe significato perdere la mia stessa vita.

Mi addormentai con lei, fino a che non tornarono gli altri, quindi la portai in camera e la lasciai dormire. Raccontai loro della notte passata, della liberazione delle ragazze, del sogno di Claire e della sua reazione alle mie parole.

"La aiuterò a qualsiasi costo."

"E noi saremo con te."

Appoggiai una mano sulla spalla di Kyle. "Grazie, amico."

In quel momento mi accorsi che sia Lauren che Gwen non c'erano. Ero così preso dalla mia ragazza che non avevo notato la loro assenza fino a quel momnìento.

"Lauren e Gwen?"

"Avevano delle cose da fare, torneranno stasera."

Annuii.

Poco dopo Claire fece il suo ingresso in soggiorno. Salutò tutti e andò in cucina.

"Ma voi non avete fame?" La sentii urlare.

Ci guardammo tutti. "Si, in effetti si."

Lei e Mary iniziarono a preparare la cena e una volta pronto ci accomodammo tutti al tavolo da pranzo.

Durante la cena il discorso cadde sulla scuola.

"Claire, perchè non mi hai detto che oggi iniziava la scuola?"

"Credevo lo sapessi."

"No."

"E perchè avrei dovuto dirtelo io? A scuola ci vanno loro."

"Cosa vorresti dire?"

"Che io ho lasciato. Non ci vado più." Eravamo tutti allibiti. Nessuno sapeva niente della sua decisione. "E non provate a convincermi del contrario. Non metterò più piede in una scuola."

Nessuno disse niente, era meglio evitare l'argomento.

Finita la cena proposi un film.

"Guardiamo un horror!"

"Ray, sei fissato con gli orror! Lo sai che mi fanno paura! Guardiamo una commedia romantica!"

"No, ti prego."

"Scusate, perchè non guardiamo un film diverso? Del genere auto, inseguimenti e cose simili?"

I ragazzi ci pensarono su.

"Ok! Fast & Furious?"

"Ci sto!"

"Anche io!"

Con un sorriso sulle labbra presi Claire e la misi sulle mie gambe, sedendoci sul divano. In realtà non seguii il film, pensavo solo al suo sogno e alla sua reazione.

Non l'avrei mai lasciata andare. A costo di morire.

Cuore BastardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora