CAPITOLO 6

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CLAIRE'S POINT OF VOEW
Gli addestramenti continuavano ogni giorno. Duravano circa 3 ore, tutti i pomeriggi dopo la scuola.
Quella sera tornai a casa per cena, mi feci una doccia e andai sul divano, con i miei genitori.
"Tesoro, allora, come vanno i preparativi per il ballo?"
Mi ero completamente dimenticata del ballo.
"Bene, abbiamo finito tutto."
"E da cosa ti travestirai?"
"Non so, non credo neanche che ci andrò."
"Su, tesoro, dovresti andare secondo me. Sono mesi che siamo a San Francisco e non mi sembra che tu abbia molti amici. O sbaglio?" Mio padre sapeva che non sarei andata. Ma ci provò ugualmente.
"Papà, vedi, i pochi amici che ho mi bastano."
"E loro ci andranno?"
"Credo... credo di si..."
"E allora dovresti andare. Non cercare scuse."
"Ma non ho un costume."
"Nessun problema, domani andremo a prenderlo. Mancano pochi giorni e non troveremo molto. Ma sono sicura che qualcosa per te ci sia."
"E poi... c'è un altro piccolo problema... non ho un cavaliere."
"Lo troverai. E poi a quel genere di feste non devi per forza essere accompagnata. Che ne dici di chiamare anche Mary domani?"
Era tutto inutile. Con i miei non potevo discutere. Avevano deciso che sarei andata, con o senza cavaliere. Per il costume, beh, mi aspettava una lunga giornata in giro per negozi.

Erano ore che andavamo in giro per i negozi di costumi, mia mamma e Mary cercavano qualcosa di adatto a me ma non mi piaceva nulla. Ormai sfinito entrammo in un negozio, era quasi ora di chiusura e avevo perso le speranze, visto che dovevo andare a quella festa, avevo sperato, almeno, di trovare qualcosa di decente. Non dico fantastico o bellissimo, ma decente. Cercavo qualcosa da poter provare fra la merce in saldo. Mi venne in mano una tuta nera, completamente in pelle. Sembrava un costume da Cat Woman. Mi piaceva, indossava solo cose nere, quindi quella tuta intera, mi faceva sentire a mio agio. La provai senza pensarci su e decisi da sola. L'avrei presa.
"Mamma! Vieni alla cassa!"
"Hai trovato qualcosa?"
Alzai la tuta e me la appoggiai al petto.
"Claire! È fantastica, se l'avessi vista io, me la sarei presa! Ma mi hai battuto sul tempo!"
"Bene, ho pagato, possiamo andare."
Finalmente ero a casa. Domani avrei indossato il costume, sarei andata alla festa, sarei rimasta seduta in disparte, senza dare troppo nell'occhio e poi sarei tornata a casa. Non era difficile da fare.

JUSTIN'S POINT OF VIEW

In casa c'era troppa confusione, le ragazze erano in camera di Mary che si preparavano per quella stupida festa ed ogni tanto, Mary, lanciava qualche gridolino. I ragazzi, Ray e Kyle, erano pronti da un pezzo, le stavano aspettando per andare insieme al ballo. Quando furono pronte, la prima a scendere le scale fu Mary, era vestita da supergirl. Niente di speciale.
Fu il turno di Claire, quella tuta aderente le delineava il corpo. Per poco non mi strozzai con la mia saliva. Ok, qualche pensiero perverso si fece largo, lo ammetto. Ma come non notare quanto era sexy?
"Ragazzi! Ragazzi!"
Non ero il solo ad essersi accorto di quanto fosse stupenda. Tutti eravamo a bocca aperta. Non sapevamo cosa dire. L'unico che non era stupito era Dan.
"Hey! Chi state guardando in quel modo? Vi ricordo che ci sono anche io qui! E potrei rompervi il collo con 2 dita se non la smettete! Cazzo, è comunque mia sorella!"
"Scusa Dan, ma non siamo abituati a vederla così!"
Era fantastica.
"Grazie a tutti. Direi che possiamo andare." Era in leggero imbarazzo.
"A dopo!"
"Ciao!"
Tutti e 4 uscirono di casa, appena si sentì l'auto uscire dal vialetto, Dan iniziò a parlare.
"Justin, dobbiamo dirti una cosa. E non credo che ti piacerà!"
"Avanti, a meno che non vogliate uccidermi, e in quel caso vi consiglio di non avvisarmi prima, potete parlare."
"Ok. Vado diretto al sodo." Era titubante. "Justin, noi ce ne dobbiamo andare. E lo faremo stasera. Non voglio che Claire mi veda andare via di nuovo da lei."
"Cosa? E mi lasciate solo con quei 4 mocciosi?"
"Dobbiamo farlo. Ti prego, prenditi cura di Claire. Mi fido di te. Se ti chiede qualcosa, dille che non sai niente, che ti sei addormentato e che quando ti sei svegliato eravamo già andati via."
Li abbracciai e li salutai. Ora, dovevo mantenere la mia promessa. Dovevo prendermi cura di Claire.

NARRATORE

Finita la festa Claire, Mary, Ray e Kyle tornarono a casa. Entrarono ridendo e scherzando ma subito, Claire si accorse che qualcosa non andava.
"Dove è Dan?"
Justin non rispose.
"Justin! Rispondi!"
"Claire, non lo so."
"Come fai a non saperlo? Era con te!"
"Io mi sono addormentato e quando mi sono svegliato lui e i ragazzi non erano qui. Non mi hanno detto niente."

CLAIRE'S POINT OF VIEW

Ero distrutta emotivamente. Dan mi aveva abbandonata, di nuovo. L'unica cosa che volevo fare era prendere a pugni qualcuno. Corsi su per le scale, fino alla stanza di Dan. Doveva esserci qualcosa che potevo fare per farlo tornare da me. Cercai in tutta la stanza un segno, ma non c'era niente. Non aveva lasciato neanche un biglietto. Presa dallo sconforto mi misi sul letto, le gambe incrociate e la testa appoggiata alla spalliera. La porta era aperta e tutti potevano vedere il mio dolore. Mary entrò nella stanza, mi guardò mi abbracciò e uscì, come era entrata. Così fecero anche gli altri ragazzi. Solo Justin ebbe il coraggio di dire qualcosa.
"Claire, mi dispiace. Tuo fratello, sicuramente avrà avuto le sue buone ragioni."
Iniziai a piangere.
"Ora, noi siamo la tua famiglia. Con i tuoi genitori. Ti proteggeremoe non ti abbandoneremo. È una promessa."
"Grazie Justin."
Lo abbracciai, forse non dovevo ma qualcosa, in quel momento, mi disse di farlo. Lui mi accarezzò i capelli, la sua testa appoggiata alla mia. Sapevo che mi avrebbe protetta, e che non mi avrebbe mai abbandonata.

JUSTIN'S POINT OF VIEW

Non l'avrei mai abbandonata. Non lo avrei mai fatto. Potevo essere un duro, ma quella ragazza, che piangeva sul mio petto, mi stava simpatica, praticamente nell'ultimo periodo avevo vissuto con lei ed era diventata come una sorella. Mi sarei pentito se non lo avessi fatto. Dovevo proteggerla a qualsiasi costo.

Cuore BastardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora