CAPITOLO 23

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JUSTIN'S POV

Entrai in casa con Claire in braccio, stava piangendo da un po e mi faceva male vederla così. Andai in camera e la posai sul letto. Il suo pianto non accennava a diminuire. La strinsi forte a me e le accarezzai la testa. Era molto scossa da quello che era successo.

"Shhh... Andrà tutto bene..." Si strinse a me. "Non ti lascerò mai."

Piano piano la sentii respirare regolarmente, si stava addormentando. Aveva smesso di piangere ed una lacrima si era seccata sulla sua guancia. La pulii e appoggiai la sua testa sul cuscino. Aveva bisogno di riposare, mi alzai dal letto e controllai tutte le finestre chiudendo le tende. Avrei messo delle sbarre alle finestre se fose stato necessario. Scesi le scale e trovai Kyle sul divano.

"Hey amico."

"Hey..."

"Quello che hai fatto per Claire è stato lodevole."

"Justin, Claire, oltre ad essere la tua ragazza è una mia amica. Sarei morto pur di vederla di nuovo con noi."

"Lo apprezzo, grazie. Ma non tutti lo avrebbero fatto."

Ci raggiunsero anche Mary e Ray. Mary era scossa, potevo leggere nei suoi occhi ancora il terrore che aveva provato nel vedere Claire sparare a Dan.

"Ragazzi, grazie di tutto."

"Dovere."

"No, non eravate obbligati. Come non lo erano Lauren e gli altri."

"E' la mia migliore amica Justin. Non l'avrei mai lasciata morire." Mary era scoppiata a piangere. "N-non lo avrei mai fatto. Da quando la conosciamo le nostre vite sono cambiate, in meglio. Io non avrei mai permesso che le succedesse qualcosa. E' solo grazie a lei se ora so difendermi e maneggiare un'arma. Lei mi ha insegnato molto. Anche a vivere. Non mi sarei mai potuta perdonare se le fosse successo di morire per mano di suo fratello."

Ray la abbracciò e provò a calmarla.

"Nessuno di noi lo avrebbe permesso. E tu, sei stata molto coraggiosa."

Kyle si limitò a fare un sorriso guardando le scale.

"Grazie a tutti."

Ci girammo e Claire era seduta sull'ultimo scalino. Indossava una felpa larga e si copriva le gambe, ricoperte di lividi. Provò ad alzarsi ma il dolore che provava la fece sussultare e si dovette risedere. Corremmo tutti verso di lei, la presi in braccio e la portai in bagno, Mary ci seguì e prese il kit per le medicazioni ed iniziò a curare le ferite. Le lasciai sole e chiusi la porta del bagno. Restai appena al di fuori, in modo che se avessero avuto bisogno di me, sarei potuto intervenire velocemente.

CLAIRE'S POV

Mary mi stava disinfettando, ma avevo bisogno di un bagno, avevo ancora il sangue addosso. Non sapevo nemmeno quale fosse il mio e quale quello di Dan.

"Mary, mi potresti aprire l'acqua calda? Vorrei farmi un bagno."

"Certo."

Ero seduta sul pavimento, e Mary davanti a me. Si alzò per aprire il rubinetto e verificare la temperatura.

"Grazie, mi hai salvata stanotte."

"Hey, sei la mia migliore amica. Dovevo farlo."

"Sai, è la prima volta che ho una migliore amica. Ho cambiato città molte volte, e non mi sono mai affezionata a nessuna come con te. So che con te posso parlare, posso essere me stessa al 100%. Tu non mi giudichi. Anzi, mi aiuti. Mi consigli e mi rimproveri se deve essere fatto. La vita che facciamo ci porta ad incontrare persone sbagliate, a farci false illusioni su quelle che crediamo amicizie, ma tu sei vera. Grazie."

Vidi una lacrima che scendeva dai suoi occhi, e si lanciò su di me, abbracciandomi. Iniziammo a piangere insieme. Non so quanto tempo passammo abbracciate e a piangere.

"Avevo paura di non rivederti più. Di non rivedere più la mia migliore amica."

Mi abbracciò di nuovo.

Sentii i miei piedi ed il mio sedere bagnarsi.

"Merda!"

Lo aveva sentito anche lei. Il pavimento si stava allagando. Qualcuno iniziò a bussare alla porta. Mary chiuse il rubinetto ed aprì.

"Che cazzo-?"

Scoppiammo a ridere. "Abbiamo lacsciato il rubinetto aperto..."

"Vado a prendere degli stracci per asciugare. Arrivo."

Mary uscì.

"Amore, mi aiuteresti ad alzarmi?"

Mi prese in braccio.

"No, voglio camminare."

Mi posò a terra e molto goffamente iniziai a muovere i piedi sul pavimento. Mary mi superò con gli stracci.

"Mary, hai bisogno-"

"Non ci pensare neanche! Vai a fare una doccia e fila a letto. Devi riposare. Qui ci penso io."

La guardai e le feci un sorriso. "Grazie."

Con molta fatica e molto dolore arrivai alla mia stanza e mi andai a sedere sul letto. Justin si mise accanto a me e mi abbracciò. Mi fece stendere e si allontanò, dirigendosi alla porta.

"Dove vai?"

"A prepararti un bagno caldo."

La porta si chiuse alle sue spalle, con fatica mi alzai dal letto e presi tutto ciò che mi serviva. Uscii dalla stanza ed andai verso il bagno. Lungo le pareti del corridoio c'erano appese alcune foto della mia famiglia, mi soffermai ad osservarne una. Eravamo alla festa del diploma di Dan, aveva il braccio intorno alla mia vita e mi baciava la fronte, io sorridevo felice. Ero davvero felice. Ma tutto questo era finito. Dan era morto, lo avevo ucciso io, con le mie mani. Mi venne in mente la sera in cui mi aveva fatta rapire, come mi aveva trattata e come ci eravamo picchiati. Ogni momento ed ogni nostro movimento di quella lotta erano impressi nella mia mente. Presi in mano il quadro e lo lanciai a terra, rompendolo.

JUSTIN'S POV

Sentii un rumore di vetri rotti, aprii la porta e trovai Claire davanti a me. Guardava il pavimento e mi venne spontaneo girare gli occhi nella direzionein cui puntavano i suoi. Pezzi di vetro trasparente erano sparsi sul pavimento, una cornice blu era sparpagliata insieme ai vetri ed una foto, ancora integra, era posata a terra e alcuni vetri la coprivano.

Claire si abbasso, non versava una lacrima, prese in mano l'immagine di lei e Dan, la osservò qualche secondo e poi, con la mano tremante la fece in piccoli pezzi.

"Voglio dimenticarmi di lui, del male che mi ha fatto." Si girò verso di me. "Era mio fratello, credevo mi volesse bene, ma evidentemente mi sbagliavo. Un fratello non si comporta come lui."

Mi superò ed entrò in bagno chiudendo la porta. Alzai la testa e vidi gli altri in fila sulle scale, appoggiati al muro.

"La aiuteremo. Le staremo vicino."

"Ray ha ragione, lo faremo per lei. Si dimenticherà di suo fratello."

Sentii una risata alle mie spalle, provenire da dietro la porta. Una risata amara, faceva quasi paura.

"Quel fottuto bastardo non è mai stato mio fratello."

Sorrisi involontariamente. Altra risata.

"Devo dire che la sto prendendo bene..."

Sentii l'acqua chiudersi. Nessun rumore. Era entrata nella vasca da bagno.

"Si, pensavo peggio." Sussurrai più a me che a lei. E sorrisi.

Cuore BastardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora