CAPITOLO 38

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JUSTIN'S POV
Che diavolo voleva fare? L'unica cosa che sapevo era che voleva liberare Lauren ma non ero a conoscenza di altro. Non sapevo ne come ne quando.
Dire che ero preoccupato era poco. Non facevo altro che camminare avanti e indietro per il salotto e spiegare ai ragazzi quello che lei mi aveva detto. Mary mi riempiva di domande alle quali non avevo risposte.
"Mary ti ripeto che non so altro."
"Come non sai altro?"
"Ti ho appena detto tutto quello che so."
Non le stavo mentendo. In effetti non sapevo altro. E la cosa mi metteva ansia e preoccupazione. Non sapevo come comportarmi e cosa fare.
Potevo solo aspettare.

I giorni passavano e non avevo notizie. Provavo a chiamarla ma il suo telefono risultava sempre spento. Forse aveva anche cambiato numero. Non sapevo più cosa pensare, ero addirittura sul punto di credere che avesse deciso di lasciarmi, ma avevo accantonato il pensiero almeno una decina di volte, anche perché conoscendo Claire me lo avrebbe detto in faccia.

Erano 5 giorni che non la sentivo e non la vedevo. Il mio cuore era in pezzi e non c'erano tracce ne sue ne di Lauren. La disperazione si stava facendo largo in me.
Ero disteso sul letto, con le finestre chiuse e la luce che penetrava a malapena da esse, i ragazzi avevano appena provato a convincermi a scendere a mangiare qualcosa ma mi ero rifiutato, era tanto se mi facevo una doccia al giorno solo per un eventuale ritorno di Claire in modo che fossi almeno presentabile. Mi stavo alzando per prendere il necessario per la doccia quando il mio telefono iniziò a suonare. Non avevo voglia di rispondere ma guardai lo stesso che mi cercava. Quando vidi il suo nome sullo schermo non potei non essere leggermente sollevato. Feci scorrere il dito per rispondere, avevo 1000 domande da farle ma non potei.
"Claire?"
"Sbagliato!"
"Kendra?"
"Risposta esatta, baby."
"Dove è Claire? E Lauren? Se torcere un solo capello anche ad una sola do loro due-"
"Tranquillo, le tue ragazze stanno bene. Se le vuoi ancora vedere ti conviene accontentarmi. Unisciti a noi e saranno libere e salve. Non farlo e moriranno. Hai tempo fino alle 20 per prendere la tua decisione. Dopodiché verremo a casa tua e sarà guerra aperta."
Feci per replicare ma non ne ebbi il tempo. La linea cadde, come me. Avevo solo un'ora per decidere. Mi inginocchiai sul pavimento e iniziai a piangere. Non ero una persona che piange spesso ma ora, come non mai, ne sentivo il bisogno. Avevo bisogno di sfogarmi. E di sapere. Era questo il suo piano? Farsi rapire in cambio di Lauren? Beh, se era così, non aveva funzionato! Restai li, in quella posizione per 10 minuti, a fissare lo schermo ormai nero e a piangere. Non ero lucido, ma dovevo pensare a qualcosa.
Scesi in cucina, con ancora le lacrime che scendevano dai miei occhi e il telefono in mano. Mary stava cucinando e i ragazzi guardavano qualcosa alla TV in salotto. Li superai e mi misi davanti allo schermo che trasmetteva le immagini di qualsiasi cosa fosse.
"Justin, che succede?"
Mary intanto aveva smesso di cucinare e ci aveva raggiunti. Non so come, ma mi aveva visto.
"Si tratta di Cl-"
"Si." Altre lacrime iniziarono a scendere. Anche dagli occhi di Mary.
"Non dirmi che-" si posò le mani davanti alla bocca.
"No. Non lo pensare nemmeno."
Raccontai della chiamata, che Claire mi aveva detto di mentire, dissi tutto. E fu come se mi fossi tolto un peso dallo stomaco.
Ripresi a camminare per il salotto, e a progettare metodi per uccidere Kendra. Li pensai tutti, i più dolorosi li avevo trovati. I ragazzi mi guardavano mentre Mary tornò in cucina, eravamo concentrati a trovare un modo per liberarle quando sentimmo un rumore sordo. Come uno sparo.
Mi gira verso il rumore e la finestra rotta confermò le mie supposizioni. Ci stavano sparando addosso.
"Prendete le armi. Sparate a chiunque. Ferite ma non uccidete! Le voglio vive."
Credo che i miei occhi sembrassero fuoco.
I ragazzi preso le armi e mi passarono la mia pistola. Mi affacciai alla finestra, quel tanto che bastava per farmi riconoscere.
"Bieber. Hai deciso allora?"
"Non lo farò mai. Non starò mai ai tuoi ordini!"
Vidi Kendra che si giroverso la sua amica troietta bionda e le disse qualcosa. Lei annuì e si diresse all'auto. Aprì lo sportello posteriore, potei vedere Claire scendere insieme a Lauren e ad una ragazza che non avevo mai visto. L troietta e la nuova le spinsero e le obbligarono ad inginocchiarsi sull'asfalto. Avevano una pistola puntata alla testa.
Sentii il sangue gelare, avevo smesso d ragionare, mi alzai e mi sporsi abbastanza da poter avere la visuale migliore per uccidere tutte. Le contai. Erano in 7. Tutte cheerleader. E tutte vestite con la divisa, ma non era quella della scuola. Era la loro personale. Forse i vicini le avevano riconosciute, per questo la polizia non era ancora intervenuta, probabilmente non era stata chiamata.
"Kendra, lo sai che con un solo colpo ciascuna, potrei uccidervi tutte. Io, fossi in te, lascerei andare Claire e la mia amica."
"Non ci penso proprio Bieber." Rise. "No devi fare altro che unirti a noi. È semplice."
Ray era di fianco a me, nascosto dal muro alla mia destra. Lo guardai e lui capì.  Io sarei rimasto li, a gestire Kendra, mentre lui e Kyle avrebbero dovuto trovare un modo per liberare le ragazze e portarle in casa. Nel frattempo, non mi ero ancora accorto che con noi c'era anche Gwen. Forse era di sopra ed era scesa solo dopo lo sparo. Lei prese Mary e andò al piano di sopra. Sentii i loro passi sopra la mia testa e quando si fermarono, un secondo esatto dopo, una delle cheerleader cadde a terra. Non era morta ma era ferita. La sentivo urlare per il dolore.
"Allora, quante delle tue ragazze devono fare la stessa fine?"
Kendra si guardò in giro, cercando il punto da dove potevano avere sparato ma non vide nessuno. Iniziava ad essere spaventata. Sentivo la sua paura a 10 metri di distanza.
In quel momento, un rumore caturò la mia attenzione. La voce di Mary alla radiolina.
"Silenziatore. Opera di Gwen."
Mi gira a prenderla e pigiai il pulsante per parlare.
"Ottimo lavoro. Continuate così senza farvi vedere."
Sentii una risata, ala radio, ed un'altra ragazza cadde.
"Vi state divertendo?"
"Certo! Io mi diverto sempre."
Gwen. Ora capivo perché fra lei e Kyle c'era sintonia.
"Kendra!" Cercai la sua attenzione. "Ogni 10 secondi una delle ragazze verrà ferita. E se tocchi un solo capello di Claire e Lauren, le tue puttanelle moriranno. Ti conviene liberarle. Se non vuoi morire."
Finii la frase e un'altra ragazza cadde ferita. Eravamo a 3. Ne mancavano 6 e Kendra. Lei ovviamente era disarmata. Credo che fosse perché aveva paura di rovinare lo smalto.
"Justin! Non ti conviene-"
Altra ragazza.
"Hey, posso sparare a lei direttamente?"
"No Gwen, tienila per ultima."
"Ok."
"Kendra! Devo continuare?"
"Non oserei se fossi in te."
Quinta ragazza a terra.
Vidi Ray e Kyle dietro all'auto con i fucili in mano. Ma quando avevamo preso dei fucili?
"Gwen."
"Si?"
"Mary ha un'arma?"
"Si. Una pistola. Ed ha il silenziatore."
"Bene. Mary vai sul balcone della mia stanza, da lì non ti vedranno. E spara alla gamba della ragazza che tiene Claire. Tu, Gwen, fai la stessa cosa a quella che tiene Laure."
"Ok."
Mentre Mary si spostava la ragazza numero 6 cadde.
Kendra era ormai terrorizzata. Non sapeva più cosa fare e prendeva tempo in qualche modo. Mi stava insultando pesantemente quando le due ragazze dietro a Lauren e Claire caddero. In quel momento Claire prese la pistola di una delle due e la puntò a Kendra.
"Claire, portala qua!"
Le 3 rimaste provarono a fare qualcosa, ma qualsiasi cosa fosse, non ebbero il tempo. Erano già a terra legate.
"Portatele dentro!"
Annuirono tutti e si avviarono alla porta. Mary e Gwen scesero di sotto.
"Justin, e di quelle cosa ne facciamo?"
Mary indicò fuori, le ragazze ferite.
"Si alzeranno. E non proveranno più a mettersi contro Justin Drew Bieber."
La porta si aprì e i miei occhi incontrarono i suoi.

Cuore BastardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora