CAPITOLO 15

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CLAIRE'S POV

Il giorno della loro partenza era arrivato. Li accompagnai in aeroporto e li salutai promettendo di chiamarli almeno 3 volte a settimana e di andarli a trovare ogni volta che mi sarebbe stato possibile. Con le lacrime agli occhi andai da Justin, che mi stava aspettando a casa sua.

"Hey, la mia piccola ragazza indipendente. Eccola qua, finalmente."

Mi abbracciò e mi baciò.

"Sai, ora che i miei genitori sono andati via, quella casa mi sembra enorme. E la piscina, poi, non ne parliamo. Quindi, avrei una proposta da farti."

"Sono tutto orecchie."

"Vuoi trasferirti da me?"

Justin sgranò gli occhi. "Dici sul serio?"

"Beh, o lo farai tu o lo farò io! Sai, due ragazze, una casa con piscina."

Guardai Justin ridendo. "Mary forse ha ragione, se si trasferisse lei sarebbe meglio." Mentre pronunciavo quelle parole, mi venne un'idea. "Quando tornano i ragazzi?"

"Non so, in teoria fra poco dovrebbero essere qua."

"Ok, quando tornano, riunione di gruppo." Mi avviai in cucina a prendere da bere..

Justin mi guardò storto. "Oltre al mio cuore questa ragazza vuole prendersi anche il mio posto.."

"Perchè, non lo ho già fatto?"

"Fatto cosa?" I ragazzi entrarono dal retro.

"Gli ho rubato il posto, ora il capo sono io." Risi. "E adesso riunione, tutti in salotto seduti e buoni."

Non ci capirono più nulla ma fecero come gli avevo detto. Andarono a sedersi buoni.

Li raggiunsi in salotto.

"Che bravi bambini. Bene, ci siamo tutti." Spiegai che ero rimasta sola a casa, a parte Mary e justin, i ragazzi non sapevano del trasferimento dei miei genitori. "Justin, qui paghi l'affitto giusto?" Annuì. "E ti stai chiedendo perchè te lo ho chiesto." Di nuovo. "Beh, che ne direste di tagliare un po di spese?"

"Tipo? Rubiamo ai vicini acqua, luce e gas?"

"No, Ray. Cosa ne dite di trasferirvi tutti da me? Le bollette e la casa le pagano i miei. L'unica cosa che dovremmo pagare sarebbe la spesa. E poi, c'è la piacina."

Ray e Kyle iniziarono a saltare sul divano. "Si! Quando ci trasferiamo?" Guardarono Justin. "Perchè ci trasferiamo vero?"

Justin ci pensò un attimo. "Si! Ci trasferiamo!"

Era andata. Avevamo una nuova casa, o almeno loro, ed io non sarei rimasta sola.

"Andiamo a preparare le valigie, stanotte si dormirà in una nuova casa." I ragazzi e Mary corsero al piano di sopra. Ed io restai sola con Justin.

"Tu non prepari le valigie?"

"Fra poco."

Mi abbracciò e mi diede un bacio sul collo. "Grazie."

"Di cosa?"

"Di esistere."

"Per quello devi ringraziare i miei."

"Lo farò prima possibile. Ora vado a preparare le valigie."

JUSTIN'S POV

Claire mi seguì al piano di sopra. Nel corridoio c'era il trambusto generale, Mary entrava ed usciva dal bagno con ogni volta qualche prodotto in mano e i ragazzi si urlavano cose da una stanza all'altra. Entrammo nella mia stanza e chiusi la porta alle mie spalle. Claire si distese sule letto.

"Spero non sia sempre così. Sembrano dei bambini che si preparano ad una gita a Disneyland."

"Lo spero. Anche perchè vorrei avere dei momenti di intimità. E non sapevo avessimo figli."

Scoppiammo a ridere ed iniziai ad infilare le mie cose in valigia. Mentre tiravo fuori le cose dall'armadio e dai cassetti mi capitò in mano un reggiseno. Mi bloccai cercando di capire se Claire si fosse accorta di ciò che tenevo in mano. La risposta era si, se ne era accorta. Scattò in piedi come una molla e mi guardava con occhi inferociti.

"E quello di chi è?"

"Io... Beh..."

"Allora? Perchè non mi pare proprio essere mio!"

"Claire, vedi.. non.."

"Che strano! Immagino che non te lo ricordi! E che non sai neanche come e da quanto tempo sia finito li!"

Mi venne incontro e me lo strappò dalle mani. Con quella libera mi diede uno schiaffo sulla guancia e uscì dalla stanza. La rincorsi ma non riuscii a raggiungerla, la sentii partire in auto.

Bl casino hai combinato!

Ma se non so neanche di chi sia!

Ti conviene darle spiegazioni se non la vuoi perdere.

Raccolsi il reggiseno da terra e vidi gli altri con la testa fuori dalle loro stanze.

"Finite di preparare i bagagli. Con i miei ho finito. Ci vediamo da Calire."

Presi le mie valigie e le portai in auto, salii e guidai fino a casa di Claire.

Come hai potuto essere così stupido?

Non lo so! Non ricordavo neanche di averlo!

Se se, dicono tutti così.

Avevo combinato un bel casino era vero. Ma era anche vero che non volevo perderla.

Durante il tragitto vidi un negozio di fiori, mi fermai a prenderne un mazzo in segno di richiesta di perdono.

Arrivato davanti alla porta, suonai il campanello e Claire venne ad aprire. Le porsi i fiori e me li ritrovai sbattuti in faccia insieme alla porta. Non stava funzionando.

"Claire, ti prego, apri. Fammi spiegare."

La sentivo piangere.

"Cosa vuoi spiegarmi? Non c'è niente da spiegare. Vattene justin. Ti prego."

"No, non me ne vado. Ti giuro che non è come pensi!"

"An no? E come sarebbe? Spiegamelo, perchè proprio non lo so!"

Neanche io lo sapevo. Sapevo solo che quel reggiseno non avrebe dovuto essere li. Che non l'avevo tradita, mentre lei pensava il contrario. Sapevo che non la volevo perdere. Sapevo che avrei fatto di tutto per lei, perchè l'amavo piu della mia vita.

"Claire, apri questa porta o ti giuro che la butto giù."

"Vattene Justin! Sono stanca delle tue bugie. Ti ho creduto una volta. Non succederà di nuovo."

"Ti prego, fammi almeno spiegare."

"Non c'è niente da spiegare. Avevi un reggiseno, di un'altra, nel tuo cassetto. E non sai nemmeno di chi è. Ne quando ci sia finito li!"

"Hai ragione. Ma ti prego, credimi. Non ti ho mai tradita."

Non mi rispose. Sentii qualcosa che si muoveva al di la della porta e poi nulla. Restai li davanti per un po, sperando che aprisse. Si fece sera, mi ricordai degli altri che aspettavano a casa mia e gli mandai un messaggio. Qunado riposi il telefono, vidi la macchina di Mary entrare nel vialetto. La vidi tirare fuori le sue cose, lei almeno si sarebbe trasferita.

"Ti prego, Mary, parla con lei. Non l'ho mai tradita."

"Lo so. E le parlerò. Ma prima falla calmare."

Mary suonò il campanello, mi feci da parte e restai sugli scalini davanti a casa.

"Claire, sono Mary, apri."

Claire aprì la porta e la fece entrare, seguita dalle valigie. Mi lanciò un'occhiata, aveva gli occhi rossi e gonfi.

"Justin, vattene."

"No, restrò qui fino a che non mi lascerai spiegare."

Mi guardò di nuovo negli occhi ed iniziò a piangere. E mi disse quello che non avrei mai voluto sentire.

"Justin, è finita."

Cuore BastardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora