CAPITOLO 17

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CLAIRE'S POV

"La signorina Claire Preston è desiderata nell'ufficio del preside."

La classe era tutta rivolta verso di me.

Che cazzo ho fatto ora?

"Posso andare dal preside, prof?"

"Vai pure, cara."

"Grazie."

Mi avvai verso l'ufficio del preside, entrai e mi comunicò che tutto il gruppo era esonerato dai preparativi del ballo perchè avevano assunnto una ditta. Bene, meglio così.

I pomeriggi seguenti li passai con Mary alla ricerca dei nostri vestiti, a sistemare i vari fiori che mi arrivavano e a rispondere ai messaggi di Justin, con una sola parola: "Fottiti!". Che bei pomeriggi eh?!

Il giorno del ballo le lezioni erano sospese, ed io e Mary lo passammo fra estetista, parrucchiere e truccatore. Mi riuscii persino a rilassare, strano ma vero. Una volta tornate a casa indossammo i nostri vestiti, al mio però, essendo lungo, avevo fatto una piccola modifica. Avevo aggiunto una giarrettiera nel quale mettere la mia fedele pistola, non si sa mai come vadano queste cose e prevenire è meglio che curare.

Alle 20 precise il campanello ci casa suonò, erano Kyle e Ray, con una fantastica auto d'epoca bianca. Ovviamenti Ray accompagnava Mary e Kyle era il mio cavaliere. Si, come no. Saremmo entrati insieme per poi dividerci all'istante, lui dietro a qualche ragazza ed io ad ubriacarmi.

"Allora, dove avete rubato quest'auto?"

"Nessun furto, care ragazze. E' di mio zio. Devo solo stare attento a non fare danni, se no mi uccide. Quell'uomo fa più paura di Larson."

Quando Ray pronunciò quel nome, mi prese il panico.

"Ray, ferma l'auto! Devo scendere."

"Ma siamo quasi arr-"

"Fermati subito Ray! Claire sta per svenire!"

L'auto si fermò e poi il buio. Mi risvegliai con addosso la giacca di Kyle, Mary e Ray stavano litigando, quando si accorsero che ero sveglia smisero subito e mi corsero incontro.

"Cosa è successo?"

"Niente, lascia stare. Hai solo perso i sensi. Ma grazie agli insegnamenti di mia madre ti ho fatta riprendere."

"G-Grazie Kyle."

"Ce la fai ad alzarti?"

"Credo di si..."

Provai a tirarmi su e, fortunatamente le mie gambe mi reggevano ancora. Risalii in auto, non volevo perdermi il ballo di primavera. Lo so, detto da me suona molto strano, ma forse sarebbe stato l'ultimo evento mondano in quella scuola, stavo seriamente prendendo in considerazione di trasferirmi a New York con i miei genitori. L'unica cosa che avrebbe potuto trattenermi era... Beh, lasciamo perdere.

Arrivammo alla palestra della scuola, era addobbata davvero bene. Il Dj metteva canzoni fantastiche, le mie preferite, strano... Mentre cercavo di raggiungere Mary in pista da ballo, una ragazza che non conoscevo mi diede in mano un palloncino rosso, come il mio vestito, al quale era appeso un cordino dorato, come le mie scarpe. Ora che ci facevo caso, tutti gli addobbi erano degli stessi colori, ma non ci diedi peso. Attaccato al palloncino c'era un biglietto.

"Trova la felicità dentro il cuore, fai presto però, entro mezzanotte, non tardare."

Non capivo. Ero in mezzo alla stanza come una scema, con quel palloncino in mano e continuavo a ripetere ciò che avevo letto. Sembrava...

Una caccia al tesoro!

Sei un genio! Ma ora, cosa faccio?

Andiamo a caccia!

Ok! E questa cosa del cuore?

Iniziai a cercare un cuore, nella palestra non c'era traccia di cuori.

Aspetta! E se fosse...

L'aula di anatomia!

Mi precipitai nell'aula di anatomia, attaccato all'altezza del cuore sul modellino del corpo umano, un altro biglietto.

"Brava, mi hai trovato. Ma ora la tua bevanda preverita ho preparato"

Mensa, macchina del caffè.

"Complimenti, ci sei riuscita. Ora, cerca la via che era smarrita."

Aula di letteratura. Libro di Dante Alighieri, La divina commedia.

"Siamo alla fine. Cerca fra le rose, ma attenta, hanno le spine."

Andai in giardino. Sapevo dove trovare il cespuglio di rose.

Mi avvicinai e vidi un altro palloncino con l'ennesimo bigliettino attaccato.

"Segui la strada, non girarti. C'è una cosa che devo mostrarti."

Feci quello che era scritto sul biglietto. Andai in fondo al vialetto del giardino. Davanti a me c'era una piccola panchina, ed un telo bianco che proiettava immagini. Erano piccoli video e foto di me e Justin, ad un certo punto comparve una scritta.

"Siediti e goditi lo spettacolo. Questo è per te."

Mi accomodai sulla panchina ed altre immagini si susseguirono, erano bellissime. Una lacrima lasciò i miei occhi. Non potevo smettere di guardare. In quelle foto ero davvero felice, e nei video ridevo sempre. Cosa che non facevo più da quando avevo lasciato Justin. Ad un certo punto, le immagini si fermarono e comparve sul telo il viso di Justin. Del mio Justin. Era bellissimo, e mi mancava da morire.

"Claire, ho fattu tutto questo per te. Perchè mi manchi, perchè voglio stare con te. Lo so, ho sbagliato e mi pento di tutto. La mia vita con te era migliore. Eri e sei il mio sole, la mia luce. Sei il mio scopo e solo con te la vita è degna di essere chiamata così."

Ci fu una pausa e tutto si spense. Dopo qualche secondo si accese una luce, che illuminava Justin. Era davanti a me, in ginocchio.

"Ti prego, perdonami."

Mi avvicinai a lui e mi abbassai.

"No, tu perdona me."

Non disse nulla, mi abbracciò e mi baciò. Era il bacio più bello della mia vita. Mi era mancato come l'aria e finalmente respiravo di nuovo. Le lacrime mi riempivano gli occhi e fra un bacio e l'altro ci chiedevamo scusa a vicenda. Non mi sarei mai più staccata da lui. Justin mi prese il viso fra le mani, mi asciugò una lacrima che era riuscita a scappare e mi guardò negli occhi.

"Claire, ti amo."

"Anche io Justin."

Ci baciammo ancora, quando sentimmo dei passi dietro di noi.

"Ci sei riuscito eh?"

Mi girai a guardare e vidi una ragazza che non avevo mai visto.

"Si, grazie Lauren."

E questa chi era? Da dove era spuntata fuori?

Stai calma Claire, respira. Sono sicura che ci sia una spiegazione.

"Avevi ragione, è molto bella."

Lauren mi accarezzò una guancia e mi spostò una ciocca di capelli dal viso.

"Hey, lei è mia. Lo sai, la ragazza di Justin è off limits per te."

"Si, lo so. Peccato."

Ah, era lesbica. Non dovevo essere gelosa quindi.

"Sai, Amore, credo che ti tatuerò in fronte 'proprietà di JB' non si sa mai..."

"Aspetta, come mi hai chiamata?"

"Amore. Prchè sei il mio unico amore."

"Ti amo. E non smetterò mai di dirlo."

Cuore BastardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora