CLAIRE'S POV
I ragazzi avevano capito qualcosa probabilmente, continuavano a stuzzicarci per capirci di più. Mia mamma era convinta che io avessi una storia perche, secondo lei, ero più rilassata e sorridevo di più. Mary aveva deciso che mi avrebbe torturata per sapere se fra me e Justin c'era qualcosa.
Dalla prima volta che era successo, era passato un mese e i nostri incontri erano molto frequenti, nell'ultima settimana erano anche quotidiani, ma non avevamo mai fatto sesso. Ci eravamo limitati ad usare mani e bocca, era come se Justin avesse paura ad andare oltre. Io non volevo più continuare così, ero arrivata al punto di pregarlo pur di andare oltre ma non avevo avuto una reazione positiva. Era come una droga, volevo sempre di più. In un mese mi ero resa conto che Justin mi piaceva. Non ne ero innamorata, ma mi piaceva proprio come persona. Con lui potevo parlare di tutto, ed essere me stessa.
Si invece, ti stai nnamorand. Ma sei troppo orgogliosa e testarda per ammetterlo!JUSTIN'S POV
Dopo un mese non riuscivo ancora a sentirmi pronto, non era la prima volta che facevo sesso con una ragazza, ma con Claire era diverso. Mi bastava un suo cenno, anche il più piccolo, che facesse capire che mi voleva ed io cadevo ai suoi piedi, mi aveva in pugno. Non mi era mai successo. Non potevo legarmi troppo a lei. Se le fosse successo qualcosa, non me lo sarei mai perdonato, e se fossi troppo legato a lei non so come potrei reagire. Claire mi piaceva, anche molto, ma dovevo riuscire a mantenermi distaccato, nonostante i nostri incontri. Quando avevo quei momenti con lei, era come se il mio cervello si spegnesse, non ragionavo più, e se lo facevo, non ero lucido. Le nostre labbra erano l'incastro perfetto. Sapeva come provocarmi piacere, sin dalla prima volta, lo aveva capito subito.
Claire, la piccola Claire, anche solo parlando o ridendo mi faceva provare sensazioni che non ho mai provato con nessuno, solo lei ci era riuscita.
Ti stai innamorando.
No, non posso innamorarmi di lei.
Ma è quello che stai facendo. Te ne stai innamorando e non lo vuoi ammettere.
La voce nella mia testa aveva ragione, mi stavo innamorando.
In quel momento, molte domande iniziarono a girarmi per la mente. Domande alla quale solo Claire avrebbe potuto rispondere. Ma il lato piu duro e deciso del mio carattere, quando ero con lei, lasciava il posto alla lussuria. Mi godevo quel momento così intimo e personale insieme a lei come se potesse scomparire da un momento all'altro ed essere perso per sempre. Però dovevo sapere, dovevo parlare con lei.
Presi il mio telefono e senza pensarci le inviai un messaggio.
A Claire:
Devo parlare con te. Vieni al parco dopo la scuola.
Da Claire:
Ci vediamo li alle 15.30. Sono curiosa. Devo preoccuparmi?
A Claire:
No. Non tardare è importante.
Posai il mio telefono sul letto. Ero agitato e avevo bisogno di rilassarmi. Erano le 14, poco più di un'ora era il tempo che mi separava dalla verità. Decisi di infilarmi in doccia, solitamente le goccioline calde sulla mia pelle mi aiutavano a rilassarmi e a pensare, restai sotto l'acqua corrente per circa 40 minuti, quando uscii dal bagno iniziai a vestirmi. Era la vigilia di Natale, faceva freddo e forse l'idea del parco non era delle migliori ma avevo bisogno di uscire di casa, di prendere aria. Una volta che finii di prepararmi mi ricordai di non averle ancora preso un regalo.
Salii in auto di corsa, inviai un messaggio a Mary e ai ragazzi dicendo che non mi avrebbero trovato a casa quel pomeriggio e che non sapevo a che ora sarei tornato. Entrai in un paio di negozi ma non trovai nulla che fece al caso mio, fino a che, in una vetrina, notai un piccolo carillon, era quello che cercavo. Entrai e senza pensarci lo presi e me lo feci incartare. Ero a pochi passi dal parco, guardai l'ora. Ero in perfetto orario.
La aspettai qualche minuto davanti all'entrata, come un bambino che aspetta le sue caramelle. Quando la vidi, il mio cuore fece un balzo. Era fasciata in un paio di jeans aderenti, il giaccone invernale che arrivava in vita, i capelli sciolti sulle spalle. Era perfetta.
"Hey Bieber. Come mai al parco?"
"Avevo bisogno di uscire di casa. E di parlarti."
"A che proposito? Ho fatto qualcosa di sbagliato?"
"No, assolutamente. È che, vedi.." Non sapevo come fare a dirglielo. Presi un respiro profondo, la feci sedere su una panchina accanto a me e lo dossi. "Io, mi sto innamorando di te."
Restò a bocca aperta. Non sapeva cosa dire.CLAIRE'S POV
Ero seriamente stupita. Non me lo sarei mai aspettato da lui. Ed ora? Cosa dovrei dire?
Quello che ti pare, basta che parli e che non stai li impalata come un baccalà!
"Justin, ecco... non so cosa dire... veramente. Cioè, tu mi piaci, ma non so quello che provo per te. E poi ho paura che fra noi le cose saranno diverse."
"Claire, le cose fra noi non cambieranno se tu non lo vorrai. Io ci ho provato con tutto il cuore a non farlo succedere. Fino a poco fa non lo volevo ammettere neanche a me stesso, ma ho dovuto cedere. Aprimi il tuo cuore, Claire, provaci."
Forse non avrei dovuto dirglielo ma non potevo non farlo. Aspettavo una sua risposta, si mordeva il labbro inferiore e mi guardava negli occhi. Non potevo resistere ancora e lo feci. Le presi il viso fra le mani e la baciai, non nel modo in cui lo facevo di solito, ma un bacio dolce e puro, come il sentimento che provavo per lei. Quando mi staccai dalle sue labbra, nonostante il mio avido bisogno di averne ancora, appoggiai la mia fronte contro la sua, tenendo sempre il suo viso fra le mani.
"Proviamoci insieme. Ti prego. Ho bisogno di te."
Annuì per poi riprendere a baciarmi, nello stesso modo in cui lo feci io poco prima.
Ci avremo provato insieme, giorno dopo giorno.

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Cuore Bastardo
FanfictionDimenticate la solita storia. Questa volta non c'è la brava ragzza che si innamora del cattivo. #2 in #bieber Vi annuncio che al momento non posso scrivere il sequel, ho avuto una bambina e mi porta via un sacco di tempo. Cuore Bastardo finisce così...