CAPITOLO 13

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CLAIRE'S POV

Il tempo passava, e mi accorgevo di provare qualcosa di molto forte per Justin.

Quel pomeriggio non mi potevo distrarre, eravamo riusciti ad avere il nome di un importante spacciatore, ed era anche molto pericoloso, da quello che ci avevano detto. Lo avremmo attaccato al tramonto. Io e Mary, che ora stava ufficialmente insieme a Ray, il quale era abbastanza contrariato dal piano di Justin, eravamo le esche, ci vestimmo in modo provocante, gonna corta -che a me sembrava più che altro una fascia per capelli- top e tacchi, capelli sciolti e trucco non troppo pesante. Mi sentivo una prostituta vestita in quel modo e lo feci presente, scatenando una discussione, nel quale Ray e Mary erano con me, mentre Justin e Kyle erano fieri del piano. Sapendo che Justin non avrebbe cambiato idea, uscii di casa sbuffando ed imprecando, seguita da Mary che fece altrettanto, Ray che cercava di coprirla mentre Kyle faceva apprezzamenti sui nostri sederi, ricevendo in cambio occhiate omicide da parte dei nostri rispettivi ragazzi.

Il tragitto in auto fu alquanto silenzioso, Kyle fu messo alla guida, in modo che non potesse distrarsi, Ray era seduto davanti e nei posti dierto io ero al centro, Justin mi abbracciava e mi accarezzava una gamba, mentre Mary guardava fuori dal finestrino.

Justin cercava di tranquillizzarmi, non mi sentivo a mio agio e non vedevo l'ora di tronare a casa per togliermi quei vestiti di dosso.

Arrivammo nel luogo dove ci avevano detto che facilmente avremmo trovato Larson, così si chiamava quel tipo. Entrammo nel bar, primaio e Mary e dopo poco anche i ragazzi, non dovevano capire che stavamo insieme o il piano avrebbe fallito. Andammo a sederci vicino al tavolo da biliardo, dove avevamo riconosciuto quel tipo grazie alla descrizione dei tatuaggi che ci avevano fornito. Guardavamo come le palline rotolavano sul panno ricoperto di panno verde.

"Hey bellezze, volete giocare?"

Guardai Mary, sapevo che eravamo in grado di battere quei due con un solo colpo. "Si, perchè no. Infondo, avevamo proprio voglia di prendere in mano una stecca."

Lo dissi in modo provocante e i commenti non tardarono ad arrivare. Sentivo gli occhi di Justin puntati su di me. Ogni tanto, senza farmi vedere dai due tizi, lo guardavo e lo vedevo leccarsi la bocca. Quel gioco di sguardi e seduzione mi stava eccitando. Ma dovevo mantenere la calma, o mi sarei potuta ritrovare con uno dei due tizi e le loro mani sudice sul mio corpo. Quando uno dei due mi colpì il sedere vidi Justin iniziare ad agitarsi. Gli lanciai uno sguardo e lo feci tornare al suo posto, infondo il piano lo aveva deciso lui. E stava funzionando. Era passata quasi un'ora da quando avevamo messo piede in quel posto.

"Bellezze, che ne dite di venire con noi?"

"Ok, andiamo."

Era la parte migliore del piano, li seguimmo all'esterno del locale, facendo cenno agli altri di seguirci, i due uomini ci portarono alla loro auto ed iniziarono a spingercii dentro. Non stava andando come previsto. Chiusreo le portiere e partirono. Eravamo appena state rapite e probabilmente saremmo state violentate. L'auto si fermò, cercavo disperatamente con lo sguardo se i ragazzi fossero dietro di noi, ma non li vedevo. Mary era immobile. Le portiere si aprirono, qualcosa di puzzolente mi venne appoggiato sul viso e da li in poi fu il buio.

Non so quanto tempo fosse passato quando iniziai a risvegliarmi, ero su una sedia e provai a muovermi ma non potevo. Un dolore sui polsi e sulle caviglie mi diceva che ero legata, volevo urlare ma la mia bocca era chiusa da un nastro adesivo. Guardai Mary e la trovai sveglia, con le lacrime che le scendevano dagli occhi, nella mia stessa posizione. Con uno sguardo provai a tranquillizzarla, provai a farle capire che sarebbe andato tutto bene, quando sentii una porta aprirsi alle nostre spalle.

"Bene, vi siete svegliate." Era uno dei due tizi del biliardo. "Ora vi tolgo lo scotch, e se provate ad urlare, vi ammazzo." Ci tolse lo scotch, e ci puntò una pistola alla testa.

"Cosa vuoi da noi?"

"Credevate che non ci fossimo accorti che state con Bieber? Credevate di poterci fottere così? Beh, vi sbagliavate di grosso."

Provai a convincerlo del contrario. "Bieber? Mai sentito prima."

"Stai zitta! Non peggiorare ulteriormente la situazione, non vi conviene."

La porta si aprì di nuovo e un altro uomo entrò nella stanza. "Avviso il capo che si sono svegliate. Non fare cazzate nel frattempo. Sono le uniche che ci potranno portare da Bieber."

Il secondo uomo se ne andò per tornare poco dopo con Larson. "Allora, che ne dite di dirmi dove si trova Bieber?"

Appena mi fu davanti gli sputai addosso. Larson mi sollevò da terra, sedia compresa e mi trascinò fuori dalla stanza.

JUSTIN'S POV

Erano passate 2 ore da quando le persi di vista. I ragazzi stavano tentando di rintracciare i loro telefoni inutilmente, l'unico indizio che avevamo, era l'ultima cella a cui si erano agganciati i telefoni, prima di scomparire nel nulla. Una sorta di magazzino, appena fuori la citta.

"Basta, io vado a cercarle. Non possono essere lontane da quel magazzino."

Presi la mia pistola e verificai di avere tutti i proiettili. Andai nel sottoscala, dove avevo le armi di riserva e tirai fuori il mitragliatore. Non avrei mai voluto usarlo, ma sicuramente, era la volta buona che mi sarebbe tornato utile. La ragazza che amavo era nelle mani di Larson, e non si sarebbe fatto alcuno scrupolo a farle del male. Mi avviai verso la porta, pronto a partire.

"Aspetta, vengo con te." Ray mi mise una mano sulla spalla. "Anche la mia ragazza è in pericolo e non ti lascerò correre il rischio da solo."

Ci girammo verso Kyle. "Vengo anche io! E vi coprirò le spalle."

Caricammo tutte le armi nel bagagliaio del Range Rover e partii. Non mi interessava altro che non fosse salvare Claire in quel momento.

Arrivati fuori dal magazzino vidi l'auto in cui erano state caricate. Eravamo nel posto giusto. Facendo attenzione a non fare rumore Kyle aprì la porta e con un gesto ci fece capire che c'erano 4 uomini armati all'interno. Dovevo studiare un piano velocemente.

"Ragazzi, ho un'idea." Ray mi precedette. "Dobbiamo attirarli fuori, tu, Justin ti nasconderai in modo da poter entrare indisturbato. Io e Kyle appena avremo finito con loro ti raggiungeremo all'interno, dove tu, prima di fare qualsiasi cosa, ci starai aspettando."

"Io non vi aspetto. Appena entro vado a cercare le ragazze."

"No, è la nostra battaglia e la combatteremo insieme. Non fare mosse azzardate."

Anuii. Aveva ragione, in ballo non c'era solo la vita di Claire, ma anche quella di Mary.




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