ALISSA POV
In questo posto senza qualcosa di così familiare ai miei occhi, ad una ragazza sempre cresciuta nella ricchezza, con genitori severi sulle regole, rigidi per la gente che frequenta, in case enormi, con abiti eleganti anche solo per andare a buttare L'immondizia, anzi, non lo poteva nemmeno fare.
Una bambina che è stata privata dell' infanzia, del divertimento, cresciuta a classe sociale, cresciuta per sputare su quelli diversi da noi.È questo quello che penso durante il tragitto in auto con Trev, nessun rumore, nessuna musica, solo i nostri respiri.
"Dove starai?"chiede lui rompendo questo silenzio.
"Non lo so, chiederò a Mad." Dico guardando al dilà del finestrino.
"Non puoi." Dice freddo mentre fissa la strada davanti a se.
"Ah si? E sentiamo perché non posso?"Chiedo con aria di sfida.
Fa spallucce e ride. Se solo potessi prenderlo sotto, lo avrei già fatto la prima volta che l'ho visto."Cosa diresti? Rimango da voi per un po' perché mia mamma si scopa Alton in casa nostra, mentre mio padre non so nemmeno se si sveglierà? Se è così vai."
TREV POV
Dopo le mie parole non ha più parlato, probabilmente sono stato troppo diretto, ma alla fine non ho detto niente di nuovo.
"Cosa c'è? Hai perso la lingua?" Dico cercando di stuzzicarla.
Mi guarda e si limita solo a quello.
Ha degli occhi che sembrano quelli dei bambini, così grandi e così impauriti dal mondo esterno, le prime scoperte, le prime rivelazioni, le prime annotazioni, i primi passi di una vita che andrà avanti da sola, senza che nessuno riesca a fermarla o cambiarla.
Ecco cosa vedo in lei.
Ma è così testarda, così fragile, così forte, così...cosi. È semplicemente diversa.
"Smettila di guardarmi e dimmi perché mi hai portato via di lì." Dice fredda come il ghiaccio. Mi piace questo suo lato, ma non troppo.
"Smettila di fare domande. Sei insopportabile." Dico alzando le braccia al cielo.
"Non lasciare il volante libero, se facciamo un incidente e morirò ti verrò a tirare i piedi." Dice fissandomi negli occhi.
"Caspita, la piccola Alissa che entra nel mio letto, mica male." Dico scherzando. A quelle parole si irrigidisce e apre la bocca per dire qualcosa, ma sembra che ci ha ripensanto.
"Ti porto da Simon. Dormirai lì per un po'." Dico cercando di ricordare quale sia lo stradone da prendere."Cosa? No te lo sogni!" Quanto è dura, chi la sopporta!
"Dove vuoi andare? Simon è solo a casa, i genitori sono via per lavoro, da mesi ormai." Dico senza guardarla, senza muovere un muscolo.
"Te lo sogni! Io non ci vado. Piuttosto mi metto a dormire su una panchina e va bene così." Dice incrociando le braccia al petto, come fanno i bambini.Senza che se ne accorge prendo il mio telefono e mando un messaggio a Simon.
'Hei amico mi devi un favore ricordi? Alissa rimarrà da te un po' di giorni, poi ti spiego tutto."
Invio e riappoggio il telefono sul cruscotto della macchina.
"Preziosa." Dico soltanto. Si gira e sento il suo sguardo bruciarmi il profilo, mi sta guardando male, lo sento."Io preziosa? Tu sei prezioso." Dice in tono acido.
"Che tesoro che sei. Hai le tue cose per caso?" Rimane inerte alle mie parole. "Se non la smetti, non vedrai nemmeno smettere di vedere il sangue su tutto il tuo bel faccino."
Sento il cellulare vibrare, lo prendo e leggo la risposta di Simon."Non ti devo niente io, se tu quello. Comunque va bene, lasciala davanti casa mia, sto arrivando." In effetti non mi deve nessun favore, ma mettiamola così.
Torno a guardare la strada e la macchina davanti a noi frena di colpo. "Cazzo." Cerco di frenare ma mi ritrovo nel altro lato della strada, ma per mia fortuna è tutto chiuso e non passano macchine.
La macchina dietro di noi frena di colpo, ma ci finisce addosso.
Un colpo e la macchina va avanti di qualche metro, andando avanti finisco contro il volente, ma non mi sono fatto niente. Davanti a noi file di macchine e alcune, come noi, hanno fatto un incidente."Come stai?" Chiedo ad Alissa. Noto che le sta uscendo sangue dalla testa. "Bene, sto bene." Dice schiudendo gli occhi, come se stesse mettendo a fuoco le cose.
"Sicura?" Chiedo, ma non ricevo nessuna risposta.
Scendo dalla macchina e vado verso la sua portiera e la apro.
"Alissa se c'è qualcosa dimmelo." Mi guarda stordita. "È solo una botta." Ribatte scendendo dalla macchina e per poco non cade.
Si risiede con il mio aiuto e si guarda intorno.
"Che disastro." Dice guardando dietro di noi. La macchina che ci è venuta contro la guidava un ragazzo, più o meno della nostra età.
"Hei amico, state bene?" Chiede raggiungendoci.
"Si, bene." Dico tornando a guardare Alissa.
"Scusate ma vi ho visto frenare di colpo e non sono riuscito a sterzare." Dice mettendosi le mani nei capelli.
"Guarda che casino qui." Dico guardando tutto il casino che c è in torno a noi.
"Ma cosa è successo?" Chiede Alissa cercando di alzarsi lentamente. Tutte le persone sono uscite, ma nessuno sembra capirci qualcosa.
Un suono assordante arriva alle nostre spalle e così tutti si girano, la gente inizia a correre e solo ora noto perché.
"Correte!" Urlo prendendo la mano di Alissa e correndo più veloci che si può.
Un camion ha fatto un volo ed è dietro dalla nostra parte.
Mi guardo alle spalle e così ci fermiamo, il camion cade sopra a delle macchina, un grosso boato.
Le macchine vengono schiantate l'una al altra."Dobbiamo uscire da qui prima che ci schiacci." Dice il ragazzo. Tutte la macchina sono ammucchiate, ma che cazzo sta succedendo?
La polizia arriva dal altra corsia, ma è costretta a bloccarsi dato che le macchine sono andate tutte in quella corsia.
Alissa è spaventata e si vede, così le prendo la mano e le sorrido e così fa anche lei.
La macchina dietro inizia ad andare avanti. "Che cazzo fa questo?" Dico guardando il tipo al volante che cerca di passare."Levatevi dai coglioni!" Ci dice uscendo dal finestrino.
"Senti bello, esci da quella cazzo di macchina, come cazzo credi di passare eh? Voli?" Chiedo visibilmente irritato. Il tizio esce dal auto e mi prende per il colletto cercando di spintonarmi, ma mi prende per il culo?
"Togli quelle luride mani da me o te ne pentirai." Dico stringendo i denti. Odio chi mi tocca in questo modo. "Ah me ne pento? Se vuoi ti posso anche mandare in cimitero."
Dice tutto convinto di sè, è così pieno di sicurezza che quasi quasi mi fa pena.
"Va bene, calmatevi." Dice il ragazzo affianco a me.
"Ora levatevi dai coglioni, o la tua putanella si ritroverà con me in auto." Dice guardando Alissa.
"Cerca di levarti, perché a questo punto io non lo fermò più." Dice il ragazzo.
Le mie mani si stringono in un pugno. "Ora sono cazzi tuoi." Risponde il ragazzo.
L'adrenalina prende il sopravvento e un pugno arriva dritto alla sua faccia, cerca di liberarsi, ma non credo proprio che riuscirà."Cosa c'è? Ora non parli più?" Chiedo in tono minaccioso. Alissa mi guarda con aria di sfida, so che se non la smetto me la ritroverò addosso.
"Levati dai coglioni. Se entro al 3 ti vedo ancora qui le prendi ancora." Dico in tono serio lasciandolo.
"Uno." Il tizio inizia a scappare e il ragazzo accanto a me scoppia a ridere.
"Che femminuccia." Dico tornando a guardarlo mentre scappa.
"Sei grande amico." Dice battendomi in cinque.Alissa sorride, ma appena la guardo leva il sorriso e mi tira un'occhiataccia.
"Che c'è? Non è quello che volevi?" Dico avvicinandomi a lei.
"Potevo difendermi da sola." Dice incrociando le braccia.
"Un grazie me lo potevi anche dire." Alzo gli occhi al cielo, questa ragazza è imprevedibile."Andiamo a vedere cosa è successo." Dice il ragazzo andando verso l'inizio del incidente.
Camminiamo più avanti e vediamo un'ambulanza, poi due e poi tre.
Che cazzo e successo?
Continuo a camminare e vedo una barella con un telo davanti.
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The Sun and the Moon (#WATTYS2017)
RomanceAlissa Morrison è una ragazza di 17 anni, di una famiglia molto ricca, la quale, ha molti pregiudizi. La ragazza e i suoi migliori amici, anche loro provenienti da famiglia ricche, non possono stare con i comuni mortali che non sono al altezza delle...