ALISSA POV
Ma che diavolo?
In una giornata succedono mille cose, una peggio dell'altra. Quando pensi di essere arrivata al limite, succede altro.
Sono rimasta qualche ora con lui, ma sembra non ricordare niente della sua famiglia, ricorda solo di una donna che amava e che voleva sposare, appunto, mia madre."Torno domani." Dico salutandolo. Il suo sguardo si addolcisce, i medici mi hanno spiegato la situazione.
A quanto pare ha una amnesia temporanea, ma dovrebbe durare nel giro di qualche mese.
Esco dalla stanza e vedo Trev, ma gli altri? Mi avvicino a lui e lo abbraccio, trovo così tanto conforto nelle sue braccia.TREV POV
Alissa si adagia nel mio petto e il mio cuore inizia a battere talmente forte che credo che anche lei lo percepisca.
Sento la mia maglietta inumidirsi, segno che sta piangendo. È quasi giunta ora di cena, così decido di sciogliermi dall'abbraccio per poi guardarla dritta negli occhi, li ha lucidi e gonfi, con ancora qualche lacrima che le scende."Ti va di un bel panino?" Dico sorridendo. Lei annuisce e mi bacia, un semplice bacio a stampo. Rimango immobile e con gli occhi sbarrati, ma dura pen poco, finché non le cingo la vita e levo lo stupido spazio tra i nostri corpi.
Non credevo di desiderare così tanto un suo bacio, ma immediatamente sento che questo bacio è il più bello, quello che mi provoca i brividi e la voglia di toccare la sua lingua con la mia, ma ora non mi sembra il caso.
Si stacca da me e noto subito le sue gote arrossarsi, per poi abbassare lo sguardo.
"Scusami, non so cosa mi sia preso." Dice non guardandomi negli occhi, ma sa anche lei che questo bacio lo voleva come lo volevo io.
La riprendo dolcemente e le posso un leggero bacio nella bocca per poi sorridere.
"Ora siamo pari." Dico cingendole la vita. Lei sembra disorientata, ma ha un sorriso e questa è una cosa buona no?
Ci incamminiamo verso la mia auto, so già che dovrò raccontargli la verità su Trev Blaze.
Una volta partiti ci immergiamo nelle strade di Los Angeles, in giro c'è molta gente verso quest'ora, infatti il traffico non manca mai."Senti, mi ha chiamato la scuola. Dovremmo tornare o perdiamo l'anno." Dico ormai fermo da più di cinque minuti.
"Avevo anche io intenzione di tornare, in fondo è da qualche giorno che non ci andiamo." Dice girandosi lievemente dalla mia parte, per poi tornare a guardare la strada al lato del finestrino.Silenzio.
L'unica cosa che si sente.
Decido di mettere un po' di musica e l'accendo con il mio cd preferito già inserito.
"Ommiodio, piace anche a te?" Chiede guardandomi sbalordita.
Non è il mio genere preferito, ma questa canzone mi fa tornare in mente alcuni ricordi, i ricordi di un bambino felice con il suo papà, che giocava sulle altalene.
Mio padre è come morto, non lo vedo quasi mai, a parte qualche volta per cena o qualche weekend, ma essendo io sempre fuori, è raro."Non sei così male, hai anche qualche gusto carino." Dice muovendo la testa seguendo la canzone.
"Qualche? Tutti i miei gusti sono non male." Dico facendola ridere.
"Piantala, non montarti la testa. Sei pur sempre un maschio." Dice girandosi verso il finestrino e ridacchiare.
"Cosa intendi con questo?" Dico frenando di colpo, dato che mi hanno tagliato la strada.
"Pezzo di merda!" Dico abbassando il finestrino.
"Venire in macchina con te mi aiuta a dimagrire, con tutto il vomito che mi fai salire." Dice appoggiando una mano sul petto spaventata."Oh dai, preferivi camminare fino casa mia?" Dico alzando la braccia dal voltante.
"Punto uno, non mollare le mani dal volante. Punto due, non verrò a casa tua, punto tre preferisco dormire nel divano di Simon." Dice schietta facendomi la linguaccia.
Io giuro che questa ragazza non la capiró mai.
I suoi capelli le ricadono sul lato della spalla fino ad adagiarsi sul suo seno, le sue mani che picchiettano le gambe a ritmo di musica, le sue gambe accavallate e i suoi occhi puntati su di me.
"Cosa vuoi? Vuoi gli occhiali a raggi X?" Dice alzando gli occhi al cielo.
"No tranquilla, non c'è niente da guardare." Mento.
Spalanca la bocca e mi da uno schiaffo su una spalla, ma questo mi fa partire una risata.
Il suo corpo è perfetto, ha le giuste curve nei posti giusti.
Da quando ho iniziato a frequentarla come amica, non sono più uscito con nessuna. Non perché lei mi abbia cambiato o quelle cazzate li, semplicemente mi sono stufato di quelle ragazze dai facili costumi, per non dire altro."Dopo questa Trev, credimi, ti farei fare una brutta fine." Dice incrociando le braccia al petto e girandosi dall'altra parte.
"Cosa fai L'offesa? Sto dicendo solo la verità." Dico ridendo. La sua reazione non tarda ad arrivare e un pugno mi si adagia poco delicatamente sulla spalla, facendomi sbandare con l'auto."Vedi? Faremo un incidente con te e le tue curve." Dico mimando tra virgolette l'ultima parola.
Lei continua a guardare avanti a sè facendo la finta offesa.
È così tenera, adoro stuzzicarla.
Ma cosa vado a pensare?
"Scusa se il tuo pacchettino non può fare da airbag, non salverebbe nemmeno le tue palle." Dice alzando un sopracciglio.
Non ha molto senso, ma ho capito che ha insultato il mio amichetto."Oh ti sei offeso?" Dice con un ghigno sul viso.
Scuoto la testa alzando il volume della musica, la eviterò finché non mi chiederà scusa.
La vedo alzare gli occhi al cielo e sorridere girandosi verso il finestrino.
Sono felice che si senta meglio, ha ripreso il gusto di scherzare, sembra felice e probabilmente non ci sta nemmeno pensando a quello che è successo ore prima.Dopo qualche minuto fermo la macchina, la mia casa è proprio davanti a noi e probabilmente non ci sarà nessuno.
"Andiamo." Dico aprendo la mia portiera, ma vedendo che non si muove nemmeno di un millimetro, resto fermo.
"Beh?" Chiedo guardandola.
"Ho detto che non vengo a casa tua." Dice mettendosi comoda.
So che non dice sul serio, ma perché le ragazze devono farsi pregare?
Accendo la macchina di nuovo e prendo la chiave automatica del cancello e lo apro per poi entrarci, chiudendole appena la mia auto è nel giardino.
"Oh guarda, siamo già dentro." Dico spegnendo la macchina e scendendo.
Faccio il giro della macchina per poi aprire la sua portiera.
"Non fare la bambina, ho fame e voglio mangiare." Dico facendola irritare ancora di più.
"Nessuno ti dice di non entrare e mangiare, ma io resto qui." Dice cercando di chiudere la portiera, ma io lo impedisco."Ommiodio c'è una bestia! Che cazzo è?" Dico urlando e allontanandomi dalla macchina. Lei scende velocemente urlando e venendo dietro di me.
Inizio a ridere come non mai e le lacrime mi escono dagli occhi.
"Cos'era?" Chiede sporgendosi da dietro me.
"Era una bestia che non ti voleva nel auto." Dico continuando a ridere. Lei corruga le sopracciglia non capendo e questo aumenta la mia risata.Vado verso la macchina e chiudo la portiera, per poi vedere un Alissa sconvolta e con un sorriso in volto.
"Non ci credo." Dice scuotendo la testa divertita.
Senza fare altre storie ci dirigiamo verso l'entrata e Dan viene ad aprirci.
"Buonasera signorino Blaze, buonasera signorina." Dice sorridendoci e facendoci entrare.
"Aggiungi un posto in più, per favore." Dico e Dan mi fa L'occhiolino sorridendo e andando verso la cucina."Questa casa è davvero tua?" Chiede ammirando, cosa che faceva anche prima.
"Ti spiegherò, ora andiamo di sopra." Dico iniziando a salire le scale.
"Non vengo in camera tua." Dice fermandosi li.
"Infatti, andiamo in biblioteca." Dico sorridendo. Sapevo che con la mente lucida non avrebbe mai accettato, allora ho pensato alla piccola biblioteca che abbiamo in casa, potrebbe piacerle.
"U-una biblioteca?" Dice sbalordita.
Anche lei è molto ricca e il suo cognome è noto a tutti, ma come ho potuto notare, la mia casa è molto più grande della sua, sarà perché, da quello che mi hanno detto, hanno preferito una villa piccola per non sprecare tanto spazio, insomma ecologisti."Vuoi leggere? Lì ci sono tanti libri." Dico porgendole la mano, ma lei, ovviamente, mi precede senza prenderla.
Imprevedibile questa ragazza.Mi segue finché una porta di legno ci si presenta davanti a noi e mi affretto ad aprirla, niente suspence.
"Cavolo...io vivrò qua." Dice a bocca aperta ammirando la quantità indefinita degli scaffali pieni di libri.
Mia mamma ama leggere e io ne approfitto per staccare dalla realtà."Sai non sei male come amico, verrò più spesso a casa tua." Dice sorridendo e io ricambio.
"E non vuoi visitare camera mia?"
Dico ridendo. Alza gli occhi al cielo e si immerge in mezzo ai libri.Sapevo che le sarebbe piaciuto.
SPAZIO AUTRICE
Hello guys!
Innanzi tutto vorrei sapere se questo libro vi sta piacendo oppure lo trovate noioso o non lo so.
Poi vorrei ringraziarvi, perché piano piano aumentiamo di lettori!A presto con un nuovo aggiornamento! 🚗
-Ale
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The Sun and the Moon (#WATTYS2017)
RomantizmAlissa Morrison è una ragazza di 17 anni, di una famiglia molto ricca, la quale, ha molti pregiudizi. La ragazza e i suoi migliori amici, anche loro provenienti da famiglia ricche, non possono stare con i comuni mortali che non sono al altezza delle...