~9~

1.8K 84 2
                                    

Il dolore fisico fa meno male, ma fino ad adesso non ci credevo.
Sto vivendo con i miei errori e con i miei demoni, sto cercando la luce, ma appena la vedo ricado in fondo.
La mia vita sta andando in frantumi, il male non mi lascia.

Sono in queste mura da ore, non voglio più uscire di qui finché non uscirò con loro.
"Mangia qualcosa." Dice Trev, ma non gli do ascolto. Mangiare è la mia ultima priorità.

Continuo a fissare il muro davanti a me, i medici non mi hanno più fatto sapere niente dopo essermi seduta qui.
Quella chiamata non me la scorderò mai, dalla voce del agente agli occhi di Trev.
Voglio svegliarmi e sapere che tutto questo è solo un incubo, ma so che non succederà.

TREV POV

Assurdo come in un secondo la tua vita possa cambiare, ma io la capisco.
Ho avuto rovine per tutta la vita, ho avuto ogni karma possibile.

Ora lei e qua, seduta su quella sedia immobile. Non si è più mossa nemmeno con lo sguardo, non ha più parlato, non ha mosso un solo muscolo.
Appena la voce nel telefono ha pronunciato quella frase, lei non ha fatto un passo, nemmeno una lacrima le è scesa. Le ho preso il polso e lei ha iniziato a correre verso casa sua e così ho fatto anche io, ho preso la macchina e l'ho trascinata qui.

Non merita tutto questo, non merita ciò che la vita sta riservando per lei. È una ragazza straordinaria, ha tutto e niente.
L'ho odiata, l'ho accettata. L'odiavo perché era bella, l'odiavo perché sotto i miei occhi era perfetta, L'odiavo perché sapevo che se ne sarebbe andata. Ma non l'ha fatto, non ancora.

"Alissa, sfogati." Dico andando davanti a lei e abbassandomi alla sua altezza, sono praticamente per terra dato che è seduta.
Non mi guarda, niente.
L'abbraccio di colpo e lei ricambia, rimango un po' sorpreso, ma era ora.
Guardo Simon, Luke, Maddison e Megan seduti, sono arrivati anche loro. Gli faccio cenno di uscire e così fanno.
Devo parlarle di me, devo.

"I miei genitori sono morti, mia sorella un mese dopo." Dico chiudendo gli occhi e stringendola di più a me.
Non ho mai detto a nessuno della mia vita, nessuno sa questo e nessuno sa il mio grande segreto.
Non perché non mi fido della gente, ma semplicemente non vedo motivo di dirlo.
Della mia famiglia non volevo mai parlare, ma ho un segreto dentro di me che non potrò mai dire a nessuno.
"I miei sono stati vittima di un aereo, è caduto e non si sa perché. Mia sorella, un mese dopo, è annegata." Respiro profondamente, lo sto facendo per lei e non so nemmeno perché.
"Ho avuto molte occasioni per ringraziarli della mia vita da-" mi blocco. Non posso dirlo.

"Da ragazzo." Grande Trev. "Ma non l'ho mai fatto, ogni volta me ne pento. So cosa stai provando, lo so perfettamente." Una lacrima bagna la mia guancia e mi maledico in questo momento. Alissa si stacca dall'abbraccio e mi guarda, sta piangendo, sta male. Mi asciuga una lacrima ed io rimango impietrito, questo contatto è bellissimo, nessuno mi ha mai asciugato una lacrima, semplicemente perché non ho mai pianto da quando sono morti i miei e mia sorella.
Le sorrido e lei sembra ricambiare, è così innocente e innocua.

"G-grazie." Queste sono le prime parole e le ha dette a me. Sorrido e l'abbraccio stringendola e annusando il suo buonissimo profumo.
Mi sto rammollendo.

Dopo ore di attesa un medico entra nella piccola stanzetta. "Alissa, può uscire un secondo?" Chiede gentilmente il medico.
Lei si gira dalla mia parte ed io annuisco sorridendo, so che non vuole andare da sola, ma deve farcela.

Esce con tutti gli occhi puntati su di lei, è insicura e si vede.

ALISSA POV

Esco dalla stanza è un via e vai di gente mi passa davanti. Seguo il medico fino ad un piccolo ufficio, ho paura, non so cosa ci faccio qui.

Il medico si siede dietro una scrivania e mi invita a sedermi di fronte a lui. Le mie mani tremano, la pancia fa male, l'ansia aumenta.
"Signorina Morrison, l'ho portata qui perché devo spiegarle alcune cose." Dice sospirando e guardandosi le mani.
"Suo padre si sta riprendendo molto velocemente." Dice sorridendo. Un sospiro esce dalla mia bocca e d'istinto sorrido.
"Mia madre sta bene?" Chiedo sorridendo. Il medico torna a guardare le sue mani, brutto segno.
"Questo non lo sappiamo ancora, ma" si blocca. "Ma non sappiamo se riuscirà mai ad aprire gli occhi." Dice abbassando il tono di voce.

Gli occhi pizzicano, l'ansia si trasforma in dolore, il peso del cuore diventa un macigno.
"M-ma come è successo?" Devo trattenermi da scoppiare qui davanti ad uno sconosciuto. "L'altro conducente non ha rispettato il semaforo e andava troppo veloce per evitare lo schianto."
La scena mi passa per la testa e mille brividi mi percorrono le schiena, ho bisogno di vederli.
"Dove sono? Posso vederli!" Chiedo agitata con la voce smorzata.
"Purtroppo no, deve ancora aspettare. Ma ci ho tenuto ad avvisarla delle loro condizioni." Annuisco ed esco da lì con là lacrime agli occhi. Corro velocemente dentro la stanza dove poco prima erano i miei amici e mi fiondai dentro.

TREV POV

Nessuno ha più aperto bocca dal uscita di Alissa, non sappiamo niente e questo mi mette ansia.
Questa ragazza mi fa paura, il giorno prima c'era e odio ed ora eccomi qui.

Dopo interminabili minuti Alissa apre la porta e cadde a terra piangendo e tremando, il primo a reagire sono proprio io.
Corro da lei e l'aiuto ad alzarsi, mentre Maddison piange e gli altri sono scioccati.
"Calmati, è tutto okay." Dico abbracciandola mentre la faccio sedere sulla sedia, ma non sembra funzionare.
"Alissa, cosa succede?" Dice Megan venendo verso di noi.
Cerca di dire una frase, ma piange troppo e non riesce a finirla.
"Alissa, stai qui okay?" Le dico baciandole la fronte. Tutti mi guardano per quel gesto, ma me ne frego ed esco dalla stanza.
Intravedo il dottore che poco prima ha chiamato Alissa e lo raggiungo.
"Scusi! Sono con Alissa Morrison. Cosa è successo?" Dico agitato.
"È un famigliare? Non mi risulta che ci fosse qualcun altro da avvisare." Dice controllando delle cartelle davanti a se.
"No, non sono un parente. Ma ho bisogno di sapere, lei non riesce a parlare e io voglio aiutarla." Dico tutto d'un fiato. Il medico mi guarda attentamente e sospira. "Se qualcuno sa che te l'ho detto finisco nei guai, quindi acqua in bocca." Dice facendomi segno si seguirlo.
Dopo essere entrati all'interno di un ufficio, mi spiega tutto l'accaduto.
Esco e corro da lei, ma non la trovo. Guardo gli altri che se ne stanno zitti da ore.
"Ha detto che voleva stare un po' da sola." Dice Megan alzandosi e venendo verso di me.
Indietreggio ed esco dalla stanza guardando in giro, ma vedo solo gente estranea.
Esco dal ospedale, ma niente, nessuno traccia, è sparita.

The Sun and the Moon (#WATTYS2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora