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Alissa pov

Oggi devo parlare con Simon, finisse il mondo.
Scendo dal letto e mi stropiccio gli occhi ancora assonata, mi guardo allo specchio e il mio pigiamone di Titi, mi fa sorridere.

"Buongiorno." Simon entra nella mia camera con un sorriso sbilenco e io lo guardo male.
"Non puoi entrare nella mia stanza così, potevo essere nuda." Dico alzando le mai al cielo, ma lui continua a guardarmi con il suo sorriso, alzando le spalle.
"Tecnicamente questa è la mia camera." Dice ridacchiando e sdraiandosi sul letto.
Non ha tutti i torti.

"Cosa facciamo oggi?" Dice e si porta le mani sotto la testa.
Alissa, prendi coraggio.
"I-io devo parlarti." Dico sedendomi vicino a lui.

"Sapevo che prima o poi, succedeva." Dice sedendosi vicino a me.
"Io credevo che tu fossi mio amico, così come Luke. Lo sanno anche le ragazze?" Dico sperando che la sua risposta sia negativa, ma, per mia sfortuna, annuisce.

"Credevo che, voi tutti, foste miei amici. Insomma, come potete nascondermi una cosa del genere? E come avete potuto prendervi gioco di me così." Non urlo, parlo normalmente. Non voglio dargli colpe, solo fargli capire, che mi sono sentita delusa da parte loro.

"Lo so, ma dovevamo fare tutto in modo credibile!" Dice guardandomi negli occhi.
Come può dirmi questo?
"Mi chiedo se a voi è mai importato qualcosa della nostra amicizia." Abbasso la testa, ma subito lui me la rialza guardandomi negli occhi.

"Alissa, non potevamo dirtelo. Lo abbiamo fatto per te. Se tu non fossi stata veramente male, Alton non avrebbe mai abboccato." Corrugo la fronte non capendo quello che ha appena detto.

"Alton cosa c'entra adesso?" Il suo sguardo diventa interrogativo e il silenzio cala.
"A-aspetta ma tu di cosa stai parlando?" Dice balbettando.

"Del messaggio che ti ha inviato Luke, dove dice che il piano di Trev, di mandarmi via, era andato a buon fine." Dico.
Lui continua a guardarmi con la fronte corrugata, finché non spalanca gli occhi.

"Ma cosa hai capito? Se Trev avesse fatto una cosa del genere, lo avrei ammazzato con le mie stesse mani!" Dice alzandosi di scatto.
"E allora cosa voleva dire? E cosa c'entra Alton?" Lui scuote la testa e mormora qualcosa a se stesso per poi guardarmi.
"Ascolta bene, io te lo dico, ma non deve cambiare niente." Si inginocchia davanti a me e posa le sue mani sulle mie iniziando a spiegare dal giorno che è iniziato tutto, ovvero, quando c'è stata quella rissa a scuola.

A quanto pare, il preside ha chiamato la polizia e, quel giorno che li aveva chiamati fuori, era per questo piano.
Trev ha accettato e subito mi sono sentita come se un macigno mi avesse schiacciato.

Mi ha spiegato tutto nei minimi dettagli e, ho trattenuto la voglia di piangere.
"Vuoi dire che Trev sta facendo tutto questo per me? Che sta male e che mi ama?" Dico ancora sconcertata. Lui annuisce e si torna a sedere vicino a me.

Sento il suono di un cellulare e Simon guarda l'aggeggio, per poi mostrarmi il messaggio

Da Trevamoremio: 'Sto andando a casa sua, ma qualcosa non quadra. Vuole parlare del piano, ma sentivo qualcun'altro con lui. Ti faccio sapere. Alissa come sta?'

No. No. No.
Come cavolo è possibile che tutto questo succeda a me? Lui non deve mettersi in mezzo, non può finire dei casini per colpa mia, non me lo perdonerei mai se gli succedesse qualcosa.

"Dobbiamo andare da lui." Dico alzandomi e mettendo una giacca al volo.
"Ma sei pazza? Il piano andrebbe al diavolo!" Dice intimandomi di sedere.
"Ti prometto, che se non mi fa sapere niente, andremo da lui." Dice e mi siedo, facendomi cullare dal mio migliore amico.

The Sun and the Moon (#WATTYS2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora