Capitolo V

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Il dottore aveva insistito affinché tutti uscissero dalla stanza, anche se Byron non aveva nessuna intenzione di lasciare Astrid proprio quando sembrava reagire. Si era opposto, affermando che nessuno poteva obbligarlo ad uscire dalla sua camera da letto. Ma suo fratello e anche Heath, che invece di andare via aveva deciso di rimanere quando aveva saputo che Astrid si stava svegliando, alla fine erano riusciti a convincerlo.

E da quel momento aspettava, con lo sguardo rivolto a quella porta chiusa, solo ed esclusivamente buone notizie. Perché era sicuro, o almeno cercava di esserlo, che sua moglie era forte abbastanza per sopravvivere. Aveva percepito la sua voglia di svegliarsi, aveva sentito come lei cercava in qualche modo di reagire al veleno.

Per questo quando il medico uscì dalla loro camera da letto, ore dopo, completamente sudato e provato, Byron era quasi rassicurato nel vedere la sua faccia serena. Se ci fossero stati problemi sicuramente non avrebbe sorriso come invece stava facendo, mentre si asciugava la fronte.

Gli andò incontro con una certa urgenza, quasi lo aggredì con il suo tono di voce perentorio e i suoi modi bruschi. "Mi dica come sta mia moglie", volle sapere senza giri di parole mentre tutti intorno a lui, compreso la servitù, tratteneva il respiro. Quello era il momento della verità e dalle loro facce si poteva capire che non tutti volevano essere presenti ad ascoltare la risposta. Non tutti erano abbastanza coraggiosi da guardare in faccia il dottore mentre si apprestava a dare il suo giudizio, spaventati per la peggiore delle ipotesi.

Il dottore si prese tutto il suo tempo, perfino sistemandosi gli occhiali sopra la testa, ignaro che Byron avrebbe voluto stritolarlo nella sua morsa per ottenere qualche informazione. Solo quando fu pienamente soddisfatto della posizione esatta delle lenti, si convinse a parlare: " Non possiamo dire che sia fuori pericolo del tutto, necessita ancora di cure, ma si sta svegliando e sta reagendo. Anche solo il fatto che abbia avuto un piccolo miglioramento senza alcun tipo di aiuto è un segnale positivo. Adesso posso somministrargli l'antidoto, e credo ci siamo buone possibilità per entrambi!"

L'uomo aveva continuato a parlare, senza sapere che Byron aveva ascoltato attentamente la prima parte, perdendosi poi dopo la frase 'si sta svegliando'. Da quel momento le sue orecchie avevano assimilato i messaggi ma non il suo cervello. Quello che più gli importava era che Astrid stava finalmente riaprendo gli occhi, e forse già lo aveva fatto. Non si era immaginato quindi la sua mano muoversi. Tutto il resto erano solo informazioni in più. Per questo, mentre il medico continuava a parlare, cercando di usare termini più semplici per far capire a tutti cosa sarebbe successo nelle prossime settimane, Byron lo interruppe.

Il suo unico interesse era avere la certezza che sua moglie sarebbe guarita, come era una cosa che non che non competeva a lui. Aveva altre urgenze per stare ad ascoltare un discorso che in principio comunque non avrebbe capito. "Posso vederla adesso? Posso parlarle?"

Era quasi assurdo pensare che più di qualsiasi altra cosa Byron sentisse l'irrefrenabile bisogno di parlare con Astrid. Quando ne aveva avuto l'occasione, dal loro primo giorno di matrimonio fino a quando si era ammalata, il più delle volte aveva cercato di evitare qualsiasi tipo di dialogo. Anche quelli più futili. Non era mai stato tanto bravo a creare contatti così intimi con le persone. Ma Astrid aveva più volte cercato di aprire la sua corazza, forzandolo anche ad avere dei dialoghi, il più delle volte delle discussioni. Ed era proprio la sua voce a mancargli più di ogni altra cosa.

Non aveva mai avuto problemi con la solitudine, anzi la maggior parte delle volte l'aveva considerata sua amica, ma negli ultimi tempi, quando ormai era diventata una lontana conoscenza, si era abituato a non averla nei dintorni. Tornare a passare le sue giornate da solo, con i suoi pensieri, senza nessuno pronto a confrontarsi con lui, era stata dura e voleva al poi presto tornare alla vita insieme ad Astrid.

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