Capitolo XVII

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Astrid si era preparata ad affrontare la cena più imbarazzante di tutta la sua vita. Suo padre, infatti, aveva invitato lei e suo marito per salutare la figlia Camille prima del suo rientro alla Capitale. Non sembrava essersi insospettito del repentino cambio di pernottamento dei due ospiti, troppo preso dalla gioia e dal lustro che il genero gli avrebbe portato non solo nel paese ma anche al ritorno a palazzo. Dal canto suo, l'Arciduca di era comportato in modo davvero strano negli ultimi giorni della sua sosta a Plaingrass. 

Distante perfino con il suocero, rigido con la moglie, la servitù avrebbe detto di averlo sentito urlare contro la sua consorte, senza però riuscire a capire di cosa stessero parlando. C'era aria di burrasca ma Astrid, così occupata a nascondere il dolore che provava, non avrebbe mai potuto intuire che la colpa di tale astio tra i due coniugi era proprio suo marito. Non aveva ascoltato quello che Byron aveva detto all'Arciduca, e non le era neanche importato. 

Ma capì immediatamente che c'era qualcosa che non andava quando varcò la soglia di casa Crowell. Era da un po' che non entrava in quella che era stata la sua dimora per sedici anni ed era convinta che avrebbe provato una sensazione di malinconia e gioia, nel rivedere quei corridoi così tanto familiari e i ritratti della sua famiglia. Invece, rimase stupita nel constatare che in realtà non le era mancata per niente. Oltretutto, non appena suo padre le andò incontro per salutarla, sentì solo un senso di oppressione che quasi rischiò di soffocarla. 

Fino a quel momento aveva ignorato suo marito, dalla mattina quando si svegliava alla sera quando andava a letto. Gli aveva donato l'indifferenza che tanto aveva desiderato all'inizio e per lei era stato un grande sforzo non rispondere alle sue continue richieste di chiarimento. Byron era molto testardo ed insistente ma anche lei poteva esserlo. 

Quando invece vide la sorella fare la sua grande apparizione dalle scale principali, come se fosse una regina, Astrid istintivamente si avvicinò al marito e si fece prendere sotto braccio. Anche solo l'idea di avere un tale ed innocente contatto la mandava in confusione, e le faceva ripensare a tutte le menzogne che Byron le aveva detto durante i mesi. Ma resistette, con l'unico intento di non darla vinta a Camille. 

Su una cosa Byron aveva avuto ragione, durante la loro folle discussione, e cioè che sua sorella le aveva rivelato la verità solo ed unicamente perché era invidiosa e voleva vederli separati. Per questo avrebbe fatto buon viso e cattivo gioco, per dimostrare a Camille che niente e nessuno poteva distruggere il loro matrimonio. Quello che poi succedeva in privato, dentro le mura domestiche, era solo affar loro. 

Byron, che sapeva esattamente che cosa stava pensando sua moglie in quel momento, non poté non sorridere soddisfatto nonostante non potesse dichiararsi vincitore. Quella sera Astrid sarebbe tornata la moglie che aveva tanto imparato ad amare e non poteva che esserne contento, anche se già sapeva cosa sarebbe successo tornati a casa. 

Non poteva negare che quella fredda indifferenza che lei usava, come arma affilata contro di lui, aveva da subito iniziato a dargli fastidio. Di più, lo faceva soffrire. La solitudine era tornata nella sua vita e non era affatto la benvenuta. Perciò non poteva che essere contento di quella fugace e finta unione. Non gli importava che sua moglie stava recitando una parte, perché era convinto che sarebbe stato in grado di risolvere ogni problema.

Sorrise furbo alla moglie prima di rivolgersi al suocero: "Vi ringrazio per l'invito, lord Crowell", in realtà meno tempo passava in compagnia di quella famiglia e meglio si sentiva ma non lo avrebbe mai ammesso, si certo non di fronte a lui. Era bravo a fare buon viso a cattivo gioco, aveva avuto una vita intera per perfezionare quella tattica.

Crowell li abbracciò perfino contento come non mai grazie al progetto sulla diga. I lavori erano già iniziati, nel loro territorio, e tutti in paese non facevano altro che parlarne come se fosse la cosa più esaltante al mondo. Pochi in realtà capivano quanto quella nuova costruzione avrebbe cambiato in meglio la vita di tutti quanti. Ma ciò che di più preoccupava Byron era quello che si erano detti con l'arciduca. Ma visto che non aveva prove concrete, ma solo presentimenti, non ne aveva ancora fatto parola con nessuno.

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