Capitolo XIV

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Astrid si lisciava le invisibili pieghe nelle gonne del suo abito color panna, così convulsamente che Byron fu tentato di avvicinarsi e prenderle le mani per impedirle di continuare. Ma aveva capito anche lui che sua moglie era nervosa, agitata ed in ansia per l'arrivo della sorella ed era meglio non disturbarla. Perciò la fissava a distanza, appoggiato alla colonna del portico, mentre lei ignara continuava a fissare la strada, seguendo con gli occhi la carrozza che si stava avvicinando e che avrebbe portato solo guai. 

Osservava il suo viso, visibilmente sconvolto, e la sua piccola pancia, che finalmente inizia a farsi vedere da sotto le stoffe e le gonne. Ormai non riusciva a smettere di toccarla, felice all'idea che stava accarezzando il suo bambino, e anche in quel momento era molto tentato. 

Non che non fosse agitato all'idea di incontrare Camille, ma lo mascherava meglio. Almeno agli occhi di Astrid suo marito sembrava rilassato, tranquillo e per niente turbato e la cosa le diede ancora più fastidio. Nella sua mente inizio a pensare che forse Byron fosse perfino contento di rivedere Camille, la donna con la quale l'aveva tradita. 

Le sue parole, proprio in quel momento, le fecero invece cambiare marcia riguardo alle sue idee: "Ripetimi perché devono venire a stare da noi? Suo padre abita qui vicino, possono andare da loro", si era lasciato andare un po' troppo, mostrando nel suo tono di voce una vena di scocciatura. Non voleva che la sorella di Astrid le girasse attorno, non la voleva in casa sua perché in generale non voleva alcun tipo di ostacolo al suo rapporto matrimoniale. 

"Suo marito ha richiesto espressamente di passare del tempo con noi, credo che voglia stare più a stretto contatto con il duca di Iios, e non si può negare qualcosa all'Arciduca. Inoltre non voglio che lei creda che mi sento minacciata dalla sua presenza. Fingeremo che quello che è successo non è mai successo, io sarò un ottima padrona di casa e Camilla non avrà la soddisfazione di vedermi in difficoltà". Aveva parlato senza mai riprendere fiato, e senza guardarlo in faccia, facendo trasparire in realtà un agitazione che smentiva con le sue parole. 

Per questo Byron si ritrovò a ridere a darle un semplice consiglio: "Allora dovresti essere più brava a mentire", non si beccò quell'occhiataccia dalla moglie che si era aspettato, e che si meritava, perché proprio un secondo dopo la carrozza si fermò davanti all'entrata della tenuta. L'ultima cosa che Byron voleva era essere costretto ad ospitare Camille e suo marito, un grosso pallone gonfiato che si atteggiava senza alcun motivo. Credeva che avere il titolo più prestigioso, dopo quello dell'imperatore e del principe, gli conferiva una posizione di prestigio, ma la verità era che se non avevi potere, contavi meno di un plebeo. 

Per questo l'Arciduca era stato contento di essersi imparentato con il duca di Iios, che, nonostante viveva a chilometri di distanza dal palazzo, sarebbe stato in grado di convincere l'imperatore, e suo figlio, a fare tutto ciò che voleva lui. Per lui l'ascendente che i Devenport avevano sulla famiglia imperiale era un vero mistero. Per lui e per tutta la corte.

La prima a scendere fu proprio Camille, aiutata da un servitore che ignorò palesemente come se fosse un mobile messo lì solo per sorreggerla. E subito puntò gli occhi sulla sorella minore, con un grosso sorriso quasi compiaciuto e finto sincero. Non era cambiata di una virgola dall'ultima che l'avevano vista e anche se era un pensiero maschilista e per niente elegante, Byron si ritrovò a ringraziare il cielo di  essere sposato con la Crowell giusta. Quella più elegante, più bella e più dolce.

Non che Camille fosse brutta, solo che le mancava quel fascino che perfino Astrid, nonostante fosse una bambina, aveva. Le mancava la grazia ed anche l'eleganza, ma era abbastanza eccentrica da poter sopportare di essere sposata con l'Arciduca, uno degli uomini più strani che Byron avesse mai conosciuto.

Camille cercava di nascondere la sua poca eleganza con il lusso dei suoi gioielli e dei suoi abiti pregiati, quando invece non faceva altro che peggiorare. Invece Astrid indossa solo la collana che suo marito le aveva regalato a natale. Solo quella, le illuminava il viso e le dava ancora più gioia, accentuata da quell'aria che solo una donna incinta può avere.

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