Capitolo X

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La sala da pranzo del castello era stata abbellita da almeno un centinaio di candele che, accese e con la notte che stava sopraggiungendo, davano un tocco davvero romantico creando ombre e giochi di luci incredibili. Dalla grande finestra era possibile vedere il panorama, nel momento più bello della giornata quando il giorno abbandonava il cielo ma la notte ancora non si era impossessata del mondo. Quei pochi attimi in cui la luce affievolita del sole si mischiava con quella della notte e tutto sembrava fermarsi, in un limbo. 

Dovette farsi forza per non correre ad osservare più da vicino quella meraviglia della natura, ed invece voltò lo sguardo incuriosita verso suo marito. La domanda che voleva fargli era così palese e chiara dalla sua espressione che non ci fu neanche bisogno di aprire bocca, Byron intuì immediatamente perché era così sospettosa. 

"Volevo che la nostra ultima notte qui fosse speciale", le spiegò, avvicinandosi ed abbracciandola con affetto. Ma le sue parole non era abbastanza per spiegare ad Astrid cosa stava succedendo e un po' di tristezza all'idea che quella luna di miele fosse finita la invase. Due settimane erano passate da quando avevano lasciato Plaingrass ma il tempo era volato.

"Ho ricevuto una lettera da Trevor e, anche se lui dice che non c'è niente di cui preoccuparsi, dalle sue parole capisco che è in pensiero per le finanze della famiglia. Ho già rimandato i miei impegni troppo a lungo e anche se devo ammettere che mi piacerebbe restare qui per sempre, è io momento di tornare a casa". Tutto il suo conflitto interiore, tra ciò che gli piaceva e ciò che invece era giusto fare, glielo si poteva leggere nella sua espressione.

Astrid lo capiva, provava quegli stessi sentimenti anche lei ma dettati da fattori diversi. Erano stati bene al castello, da soli come due giovani innamorati che ancora non sanno che cosa vuol dire il matrimonio. Avevano finto di essere una coppia appena sposata, senza tutti quei trascorsi, solo perché erano lontani da casa. Ma una volta tornati alla tenuta Devenport, nessuno avrebbe assicurato loro che le cose non sarebbero andate a rotoli di nuovo. Vivere per sempre con una persona e scendere a compromessi non era una cosa facile.

A distrarla dai suoi pensieri ci pensò Byron, che la prese per mano e, conducendo al tavolo arricchito con ogni tipo di pietanza e bevanda, aggiunse con un sorriso complice: "Inoltre alla tenuta abbiamo degli ospiti, venuti da lontano solo per vedere come stavi... Immagina quanto ci siano rimasti male non trovandoti lì", se incuriosirla ed attirare la sua attenzione su quella notizia era io suo intento ci riuscì alla perfezione.

Lasciato il cipiglio pensieroso e svuotata la mente dalle paure, non appena si fu seduta, Astrid chiese: " Di chi stai parlando?". Non le veniva in mente, così su due piedi, qualcuno che volesse accertarsi della sua salute. Era brutto da dire ma se neanche i suoi parenti può prossimi si erano preoccupati tanto, chi mai poteva farlo?

"Tua cugina, finalmente la conoscerò", affermò Byron in risposta, andandosi a sedere proprio di fronte a lei e, con un gesto della mano invitò il cameriere a servire le prime portate. Lei neanche osservò l'uomo che le metteva sotto il naso una zuppa dall'odore invitante, troppo concentrata a pensare a sua cugina. Perché non le era venuta in mente lei? L'unica parente che l'avesse sempre trattata come meritava anche se non si vedevano può così spesso da quando aveva sposato il soldato.

Non solo perché erano sempre in viaggio a causa del suo lavoro, ma anche perché scegliendo lui aveva rinunciato al suo titolo nobiliare ed era stata ripudiata dal padre. Da quel giorno non aveva più fatto ritorno a Plaingrass e perciò Astrid non aveva avuto modo di rivederla, se non l'ultima volta, quel giorno che avrebbe tanto voluto dimenticare.

Era sorpresa di sapere che Theresa aveva deciso di tornare nel luogo dove era nata, dove però aveva anche sofferto, solo per accertarsi che stesse bene. Non si sbagliava quando la considerava la sua parente più cara e quella ne era una prova. L'idea di rivederla, in una situazione magari più tranquilla, le fece passare definitivamente la tristezza e quasi non si accorse che Byron le stava parlando.

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