Lee Joon.

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[CORRETTO]

All monsters are humans.

15. Lee Joon.


Anche quella mattina, come tutte le mattine, camminavo verso la scuola a passo spedito e completamente sola. Sbadigliavo ogni due minuti, la notte prima non ero riuscita a dormire per colpa di quell'idiota che mi stringeva contro il suo corpo e di tanto in tanto strusciava la guancia sui miei capelli manco fosse un gattino che fa le fusa.

In lontananza vidi il mio panda e la sua fidanzata che camminavano mano nella mano e si guardavano sorridendo. Sul mio viso comparve un ghigno furbo, e presi a correre verso i due come una matta. Saltai sulle spalle di Tao e gli scompigliai i capelli, facendogli perdere minimo metà degli anni che gli rimanevano da vivere.

"E bravo il mio piccolo panda! Finalmente ti sei deciso, nae?" lo presi in giro, scendendo dalle sue spalle e mettendomi accanto ad Hana, per poi riprendere a camminare con loro. I due si lanciarono uno sguardo carico d'intesa e arrossirono all'istante. "Ow, che carini!" esclamai con voce acuta, strizzandogli le guance come una vecchia zia impicciona. Scoppiammo a ridere tutti e tre, per poi parlottare del più e del meno fino a quando non arrivammo a scuola.

Attraversammo l'enorme piazzale affollato ed entrammo nell'edificio, dirigendoci verso i nostri armadietti che, fortunatamente per noi, erano piuttosto vicini. Cominciavo a sentirmi il terzo incomodo, in mezzo a loro due, e non avevo la ben che minima idea di cosa dire per potermi dileguare ma proprio in quel momento un angelo - meglio conosciuto Lay unicornoso - scese dal cielo e accorse in mio aiuto.

"Ehy piccioncini, queste cose fatele quando siete da soli!" si lamentò il ragazzo dai capelli leggermente ricci, mettendomi un braccio intorno alle spalle, riferendosi a Tao che, appena la campanella era suonata, si era chinato su Hana e le aveva baciato la fronte per salutarla mormorandole una frase come 'a dopo, angelo mio'. Fece finta di vomitare, ricevendo un'occhiataccia da parte del panda e una gomitata non poi così convinta da parte mia che cercavo di non ridere.


Il resto della mattinata passò velocemente. Io e Lay sembrava avessimo formato un duo contro i nuovi fidanzatini, visto che ogni cosa che facevano li prendevamo in giro, mentre Kai e Jessica ci intimavano di smetterla, ma anche loro ogni tanto facevano piccoli versetti simili a degli 'aw' ogni qual volta i due si scambiavano un piccolo bacio o facevano qualcosa di dolce.

Dopo il pranzo nella mensa - per poco non eravamo stati sospesi, causa una battaglia di molliche di pane che aveva coinvolto un po' tutta la sala - io e la mia amica Jess ci stavamo dirigendo verso casa mia, le avevo chiesto di aiutarmi con i compiti assegnati dal prof. di scienze visto che ero decisamente negata. Stavamo spettegolando allegramente, trotterellando per la strada, quando arrivate di fronte la mia villa notammo che c'erano dei tizi che continuavano ad entrare e uscire dalla porta di casa con in mano degli scatoloni o dei mobili. Confusa, e leggermente preoccupata, entrai dentro casa e mi tolsi le scarpe, subito imitata da Jessica, per poi avvicinarmi a un Luhan spaesato quasi quanto me.

"Mi spieghi che sta succedendo?" gli chiesi arrivandogli alle spalle e guardando uno dei signori che era appena rientrato in casa e stava salendo al piano di sopra, con in mano degli strani aggeggi a cui non riuscivo ad attribuire un nome.

"Stamattina hanno suonato alla porta e quando ho aperto un tizio mi ha chiesto se era questa casa Jung. Non ho fatto neanche in tempo di chiedergli il perchè, che sono entrati in casa e hanno iniziato a sistemare tutto." mi spiegò brevemente, incrociando le braccia al petto e guardandomi, probabilmente cercando di capire qualcos'altro. Emisi un verso simile ad un 'oh', sorpresa, avevo chiamato mio padre proprio quella mattina prima di uscire di casa per dirgli dei mobili per la camera di Luhan e già erano lì?

All monsters are human. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora