I'm sorry.

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All monsters are humans.

32. I'm sorry.

[Luhan's POV]

Stupido.

L'aggettivo migliore per descrivermi, era proprio quello. Ero stato un vero stupido. Avevo agito d'istinto, finendo per spaventare Kelsey e farla scappare via da me. Era rinchiusa nella sua stanza da ore. Avevo provato a bussare, a parlarle, chiederle scusa.. l'unica risposta che avevo ricevuto era il silenzio. Quindi mi ero seduto per terra, con le ginocchia al muro e le braccia piegate su di esse, e la schiena a scivolare sulla parete dietro di me.

Tutta quella situazione mi sembrava un incubo. Un incubo già vissuto, e riviverlo era l'ultima cosa a cui volevo arrivare. Ma vedere quel ragazzo lì, di fronte a me, di fianco alla mia Kelsey.. non ci avevo visto più. Non poteva portarmi via anche lei, non quella volta, avrei fatto tutto ciò che era in mio potere per impedirglielo.

Sospirai, lasciando andare il capo all'indietro e poggiando la nuca sulla parete ruvida. Chiusi gli occhi, strofinandoci due dita sopra. Ero tremendamente frustrato, e tutto ciò a cui riuscivo a pensare era come risolvere quella situazione. Come dimostrare a Kelsey che ero ancora me stesso, non un mostro.

Sobbalzai, rialzando la testa e volgendola verso la porta finestra alla fine del corridoio nel sentire il vago rumore di un tuono. Il cielo era scuro fuori, il che mi portò a pensare a quanto tempo fosse passato mentre io ero lì seduto. Si illuminò brevemente, ad indicare un lampo, per poi ritornare nero come pochi attimi prima. Istintivamente mi strinsi maggiormente al muro, come se quello avesse potuto assorbirmi e in qualche modo proteggermi. Tremai leggermente, poggiando la fronte sugli avambracci e cercando di pensare a qualcosa che potesse distrarmi e tenermi la mente occupata, o addirittura addormentarmi.. ma all'ennesimo tuono mi arresi.

Ero terrorizzato. Come d'altronde succedeva spesso, dopo quello che avevo passato. E la cosa peggiore era che ero solo. Completamente solo.

Portai una mano tra i miei capelli, intrecciando nervosamente le dita tra alcune ciocche, prendendo lunghi e profondi respiri nel tentativo di calmarmi. Inutile.

Ripetei quella stessa azione, più volte, ma non ci riuscivo. Non volevo addormentarmi, temevo che in qualche modo quelli sarebbero riapparsi e mi avrebbero riportato in quella cella. Ma allo stesso tempo desideravo qualcosa, o qualcuno che mi confortasse, mi dicesse che era solo uno stupido temporale, che ero al sicuro adesso, non mi potevano più fare niente.

Sorrisi, in un attimo il ricordo di quando accadde la prima volta poco tempo prima mi invase la mente. La stessa identica situazione, con un'unica differenza. Kelsey. Lei era lì, che mi stringeva come se fossi un bambino, cercando di calmarmi come poteva, e rimanendomi accanto per tutto il tempo. Ma ora non c'era, ed era solo colpa mia. Mi ero lasciato troppo andare alle emozioni, alla rabbia, alla gelosia, e guarda un po' cos'avevo combinato. Dannazione a me e al mio autocontrollo inesistente.

Strofinai il palmo delle mani sugli occhi, cercando di asciugare quelle lacrime capricciose e disubbidienti sfuggite al mio controllo, ma più ci provavo e più sembrava aumentassero. Finii per piangere, mordendomi le labbra per trattenere i singhiozzi ed essere il più silenzioso possibile, come se ci fosse un mostro da cui nascondersi a tutti i costi.

"Stupido, stupido Luhan.." mormorai, accennando un sorriso nel rendermi poi conto di star parlando da solo. Come ero caduto in basso.

[Kelsey's POV]

Era notte inoltrata quando mi svegliai di soprassalto. Mi trovavo nella stessa posizione delle ore precedenti, quando ero corsa in camera per "fuggire" da Luhan. Già, fuggire..

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