Memories.

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[CORRETTO]

All monsters are humans.

19. Memories.


[Special - Luhan's point of view]

Corsi, corsi cercando di andare il più lontano possibile da Kelsey. Corsi, mentre la mia mente era piena di immagini sfocate, immagini che avrei preferito rimuovere per sempre dalla memoria. Corsi fin dove le gambe mi portarono.

Riuscii a fermarmi solo quando, guardando davanti a me, vidi degli alberi talmente alti da non riuscire a vedere il cielo intorno a me. Ero in un bosco. Il mio petto si sollevava e si abbassava velocemente, mentre cercavo di riprendere fiato. Caddi a terra sulle ginocchia, la testa mi scoppiava, la mente mi faceva passare dietro le palpebre serrate quei ricordi orribili, facendomeli rivivere come se fossero reali.

Non voglio ripetere tutto daccapo, non voglio!

Il sangue mi pulsava nelle vene, il cuore mi si stringeva in petto e l'aria non riusciva ad entrarmi nei polmoni correttamente. Sentivo la sua voce, quella bellissima voce che amavo, quella stessa voce che mi spezzò il cuore. Ricordavo tutto perfettamente, come se fosse appena accaduto, nei minimi dettagli.

-Flashback.

Finalmente, ero riuscito a scappare. Ero dannatamente scappato dalla mia cella, quella in cui mi tenevano prigioniero, quei pazzi non riusciranno più a prendermi!

Appena uscito dal laboratorio corsi da lei. Correvo più velocemente grazie a tutte quelle schifose sostanze che mi avevano iniettato nel sangue, e in tutto il resto del mio organismo. Bussai in fretta alla sua porta, aspettando che mi aprisse. La strinsi subito tra le mie braccia, talmente forte che temevo di bloccarle il respiro, non volevo più lasciarla andare.

Ma lei, lei mi spinse immediatamente lontano da lei ed iniziò ad urlare in preda al terrore, indietreggiando di qualche passo e guardandomi con gli occhi spalancati.

"Cosa diavolo sei?" le sue parole erano dolorose, più mille spine che si conficcano nel cuore.

"Sono io, sono Luhan.. non mi riconosci più?" i miei occhi diventarono lucidi, non riuscivo a credere a ciò che sentivo.

"No, tu non sei il mio Luhan.. t-tu sei un m-mostro!" gridò spaventata.

Rimasi in silenzio, con le lacrime in procinto di uscire, non potevo dire nulla per negare la verità. La mia pelle era diventata violacea a causa di tutti gli esperimenti a cui mi avevano sottoposto e i miei occhi erano completamente neri, non si riuscivano più a distinguere le pupille. Però ero sempre io, ero sempre lo stesso Luhan, sempre lo stesso ragazzo che lei amava!

Cercai di avvicinarmi, ma mi pietrificai e spalancai gli occhi quando sentii un suo singhiozzo, seguito da altri lamenti, mentre piangeva.

"Non avvicinarti! Non avvicinarti a me, mostro!" il mondo mi crollò addosso in una frazione di secondo, speravo che un buco nero si aprisse sotto di me e mi inghiottisse. La ragazza che amavo e di cui mi fidavo ciecamente mi odiava e aveva paura di me, mi considerava solo un mostro.

Quello che è accaduto dopo è solo un vivido ricordo. Degli uomini che, purtroppo, conoscevo benissimo, entrarono in casa. Le sue grida sono l'unica cosa che riescivo a sentire.

Percepii qualcosa di duro e sottile infilarsi nel mio collo e iniziai immediatamente a perdere conoscenza. Prima che chiudessi completamente gli occhi e ritornassi alla dura realtà, sentii un rumore assordante e un tonfo.

All monsters are human. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora