Brooklyn's point of view
È sera e sta calando l'oscurità. È più tardi del solito, ma avevo già avvisato che mi sarei dovuto trattenere più a lungo: tra poco ci sarà il torneo del maneggio e Will mi ha chiesto di aiutarlo a controllare che il percorso di cross country fosse agibile.
- In verità - ha detto - avevo bisogno di una scusa per fare una passeggiata e staccare un po' dal mio lavoro di istruttore.
Mi sono sentito onorato: mi ha rivelato che di solito passeggia da solo o con June. June possiede una cavalla Hannover di nome Nike (Nike come la dea greca della vittoria, non la marca sportiva); non permette a nessuno di montarla, neppure a suo fratello, anche se non ho idea del perché.
Entro nella scuderia deserta, Will è rimasto indietro. I cavalli nei box salutano Wamblee con bassi nitriti.
Smonto, accarezzandogli delicatamente il collo. Il suo box è l'ultimo. Inaspettatamente noto qualcuno da Shining Tears e, sebbene non riesca a vedere chiaramente nel buio, so che è lei. Parla a bassa voce, dolcemente, e intanto Shining Tears - Shine, come la chiama qualche volta Castiel - spinge il naso contro la sua mano, ascoltando attentamente.
- Ehi - dico lentamente, avvicinandomi. Il cuore mi batte forte, fortissimo. - Ciao, io sono...
La ragazza si volta di scatto, prima di allontanarsi da Shining Tears con un movimento brusco e correre via, urtandomi con la spalla.
- Ehi! - grido, allungando una mano per fermarla. Ma è già andata. Sospiro. È inutile che la insegua.
Svariate domande s'affollano nella mia mente: perché era lì? Perché stava parlando con Shining Tears? Dovrei dirlo a Castiel? O perlomeno a Will?
Tuttavia, quando lui arriva a sistemare Sunny nel box, io taccio.
~~~
È il giorno del torneo. Questa mattina noi ragazzi abbiamo assistito ai giochi dei bambini, e adesso loro assisteranno alle nostre competizioni. Io e Castiel ci siamo allenati assieme, in questi giorni, perché June ha voluto occuparsi delle ragazze.
Mi aspettavo che cercasse in tutti i modi di dimostrarsi migliore di me, invece ho notato che il suo è proprio talento. Ho avuto modo anche di osservare il suo rapporto con Shining Tears... e ho dovuto modificare l'idea che mi son fatto di lui: è bello con un caratteraccio ma ama Shine quanto io amo Wamblee. E lei, Shine, adora il proprio fantino.
La prima gara, quella di dressage, si è conclusa con Castiel sul primo gradino del podio ed io sul secondo. Sono certo che, se la ragazza del mistero avesse partecipato, si sarebbe ritrovato al mio posto. E io... io sono secondo perché il dressage non mi è mai piaciuto quanto il salto ostacoli.
Ammetto che guardare la sua performance è stato un piacere per gli occhi...
La seconda competizione, la mia disciplina preferita, si è appena conclusa. Mi sono classificato primo, ovviamente. Castiel è stato bravo, questo è innegabile, però non quanto me. Io e Wamblee siamo nati per saltare. Per volare.
- Siete pronti? - chiede Will, sorridendo. Le ragazze annuiscono. Io e Castiel ci scambiamo una rapida occhiata.
- Prontissimo! - rispondo, allegro. Non vedo l'ora di iniziare e il mio cavallo è altrettanto impaziente.
- Hm - assente Castiel, di poche parole come sempre.
- Che vinca il migliore - gli dico, sporgendomi verso di lui. - Buona fortuna!
Un angolo della sua bocca s'increspa lievemente verso l'alto, o così mi pare.
- Anche a te - mi sembra di udirlo mormorare. Un sorriso enorme si allarga sul mio volto. Ho forse fatto breccia nel suo muro di scontrosità?
Io e lui siamo gli ultimi a competere. Conosco il percorso a memoria, perciò lo affronto con la certezza di vincere, cercando tuttavia di divertirmi almeno un po'. Alla fine del percorso Wamblee è ancora euforico e carico di energia, abituato com'è ai tornei del maneggio e a competizioni molto più lunghe.
È con immensa sorpresa però che, una volta annunciati i risultati del cross country, mi ritrovo secondo di nuovo: Castiel mi ha battuto di un paio di secondi.
Un paio di secondi!
E con questa vittoria si guadagna il titolo di campione del torneo del maneggio, titolo che detenevo da anni. Eppure, contro le mie aspettative, provo nei suoi confronti solo un genuino senso di felicità.
Io, Castiel e la ragazza che è arrivata terza ci lasciamo consegnare le medaglie da June, dopodiché ci viene scattata una foto sul podio.
- Congratulazioni! - esclamo, rivolgendomi al nuovo campione del maneggio. Per un lungo istante credo che m'ignorerà, invece si apre in un timido ma luminoso sorriso.
- Grazie!
- Ragazzi, una foto anche con i vostri cavalli - dice Will, il quale li stava tenendo per noi. Scendiamo dal podio e ci mettiamo in posa: so che sarà esagerato, però cingo lo stesso le spalle di Castiel con un braccio... e lui non si scosta, anzi, continua a sorridere.
Dopo le foto vado a salutare la mia famiglia. C'è sempre qualcuno a sostenermi, che sia una competizione importante o il torneo del maneggio. Oggi manca Leya perché è ad una mostra.
- Sei stato bravissimo, fratellino - esclama Bella, abbracciandomi.
- Finalmente una medaglia diversa - scherza papà, aggiungendosi all'abbraccio.
- Siamo fieri di te, tesoro - commenta dolcemente la mamma, baciandomi i ricci. Mentre mi sommergono di coccole e complimenti noto un unico cavallerizzo in mezzo al cortile, solo con il suo cavallo: Castiel.
Mi si stringe il cuore, perché è ovvio che sta fingendo di controllare che i finimenti siano a posto e Shining Tears stia bene.
Mi libero dalle braccia dei miei genitori e di mia sorella, farfugliando delle scuse.
- Ehi, Castiel... - lo chiamo gentilmente, avvicinandomi. Si volta, irrigidendosi. È chiaramente sulla difensiva. Non sorride più, non posso fare a meno di notare.
- Cosa... cosa vuoi?
- I tuoi genitori? Non sono venuti a vederti? - chiedo dolcemente.
- Non sono affari tuoi - sibila, serrando la presa sulla criniera della sua cavalla. Lei non emette neanche un lamento.
- Mi dispiace - mormoro, incerto se accarezzargli un braccio o no. Io ci rimarrei malissimo se nessuno venisse ad assistere. - Vuoi unirti a noi?
- No, grazie - risponde, incupendosi ulteriormente.
- Okay - mormoro, rassegnato. - Allora ciao, Castiel.
- Ciao.
Me ne vado, devo ancora occuparmi di Wamblee. All'improvviso qualcuno mi afferra per la polo, fermandomi. È Castiel.
- S-sei stato bravo oggi... - borbotta, senza guardarmi negli occhi. Sorrido. Non mi sbagliavo: ho fatto breccia nella sua scontrosità.
- Anche tu.
Rifiuta comunque anche solo di salutare la mia famiglia, però mi segue nella scuderia per occuparsi di Shining Tears. In silenzio ci prendiamo cura dei nostri cavalli, separati unicamente dal box. Gli lancio un'occhiata, di tanto in tanto, e lui fa lo stesso. Non lo sento più così ostile.
Io lo so: da oggi cambierà tutto. E cambierà in meglio.
-
Note dell'autrice:
konbanwa! Sono davvero a corto di cose da dire. Be', forse è il caso che vi avvisi già ora che, verso metà luglio, starò via due settimane, quindi niente aggiornamenti. Tutto qui. Vi auguro una buona serata, pasticcini. Qua c'è un temporale favoloso e io non posso che essere di buon umore (ergo: potrei postare un altro capitolo). Baci
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Il silenzio del vento
RomanceBrooklyn ha quindici anni e aspira a diventare il campione assoluto di equitazione. Ma, quando nella sua vita irrompe un cavallerizzo che potrebbe essere più bravo di lui, con un cavallo forse più fenomenale del suo, il suo sogno vacilla. Sotto la r...