Capitolo diciassette

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Brooklyn's point of view

Esco da scuola di corsa: non vedo l'ora di andare da Wamblee e ovviamente di stare un po' con Castiel. Bella mi ha offerto un passaggio, così non devo aspettare il bus e arrivo prima. Però lei non c'è...

- Papà? Perché sei qui? - chiedo, salendo in macchina. Forza un rapido sorriso. Non mi piace la sua espressione...

- Ciao, tesoro - replica a bassa voce, accarezzandomi lentamente i capelli.

- È successo qualcosa? - domando, in apprensione. Si appoggia al volante, sospirando, prima di passarsi una mano fra i ricci. - Papà?

- Yuuhi... Yuuhi non c'è più, Brooklyn - risponde faticosamente, senza guardarmi.

- Oh. Oh no... - dico, iniziando a realizzare. Yuuhi... non c'è più. Non mi saluterà quando torno a casa. Yuuhi non c'è più...

Per un interminabile istante regna il silenzio. La cosa più giusta da fare per me sarebbe andare al maneggio per occuparmi del mio cavallo, ma sono certo che mia sorella abbia bisogno di tutto il conforto possibile. Per quanto affezionato fossi a Yuuhi... era pur sempre il suo cane.

- Andiamo a casa...?

- Non vuoi che ti porti da Wamblee? - replica mio padre, degnandomi d'un fugace sguardo.

- Preferisco di no - mormoro, deglutendo. Ho un nodo alla gola. Prendo il cellulare e apro la chat con Castiel.

Brooklyn: ciao, Castiel. Oggi non verrò a lezione, potresti avvisare Will? E potresti almeno salutare Wamblee per me? Forse passerò a controllarlo più tardi, ma non ne sono sicuro.

Brooklyn: mi dispiace di non vederti.

Sospiro piano. Ho davvero voglia di vedere il mio ragazzo e il mio cavallo, ma la mia famiglia è più importante, adesso.

Castiel: okay, lo farò. Qualcosa non va? Stai male?

Brooklyn: sto bene.

Castiel: okay...

Castiel: anche io volevo vederti...

Sospiro di nuovo.

Castiel: ma capisco, non ti preoccupare.

Brooklyn: ti chiamo stasera... o ti faccio sapere se passo.

Non risponde e io ripongo il cellulare in tasca. Non appena papà posteggia davanti a casa io mi precipito dentro, abbandono lo zaino in un angolo e mi affretto a cercare mia sorella.

È in giardino con Leya e la mamma e ha il volto affondato nel pelo del corpo senza vita di Yuuhi. Sta piangendo così inconsolabilmente che qualcosa dentro di me si spezza e mi ritrovo anch'io con gli occhi colmi di lacrime.

- Bella... - sussurro con voce spezzata, inginocchiandomi. Leya mi lancia una rapida occhiata. La mamma si sistema accanto a me e mi stringe dolcemente, mentre permetto alle lacrime di rigarmi il volto.

Любимая*... - dice Leya, cercando gentilmente di allontanare mia sorella da Yuuhi. - Sono ore che sei qui e stai facendo preoccupare tutti, non più solo me.

Lei continua a singhiozzare e strofinare il viso nel pelo del suo cane. Anch'io sto singhiozzando, però più silenziosamente.

- Bella! Amore mio, per favore! Lo so quanto ami Yuuhi... e anche lei lo sapeva. Ha vissuto una vita da regina con persone che la amavano e viziavano. Ha vissuto tanto. E lo so che ti mancherà. Mancherà anche a me, mancherà a tutti. Ma adesso lasciala andare, ti prego.

Il silenzio del ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora