Capitolo trentuno

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Brooklyn's point of view

Oggi è il giorno della mia prima lezione. Sono nervoso, perché è da tanto che non vado a cavallo e dovrò ripartire dalle basi. Spero che Castiel non rida di me, ora che sono stato declassato a principiante.

Gliela farò vedere io, mi dico, tornerò al suo livello in un battito di ciglia.

Attraverso il cortile, annuendo tra me e me. All'improvviso mi fermo. Fuori dalla scuderia sono riuniti tutti, ma proprio tutti: June e i suoi allievi, Will e i bambini, Castiel. Degli striscioni sono stati appesi all'edificio e qua e là ci sono dei palloncini a forma di cavallo.

- Ma cosa...

- Ciao, Brook! - esclama il mio istruttore, venendomi incontro. - Ben arrivato!

- Will, cosa... - ripeto, confuso. Ride, dandomi una vigorosa pacca sulla spalla.

Ouch.

- Siamo felici di averti di nuovo tra di noi, perciò abbiamo pensato di organizzarti una festa di bentornato! - spiega, entusiasta. Lentamente sorrido anch'io, commosso. Una festa di bentornato per me.

Alcuni bambini vengono ad abbracciarmi, gli allievi di June invece si limitano a salutarmi. Castiel mi osserva con un sorriso leggero sulle labbra.

- Le ragazze ti hanno fatto una torta e i piccoletti un cartellone - m'informa Will. Un tavolo è stato sistemato in cortile e su di esso c'è una torta ricoperta di glassa rosa chiaro con una scritta più scura, la quale recita: bentornato Brook!

Il cartellone fatto dai bambini è pieno di cavalli come quelli che disegnavo io alla loro età; i più grandicelli mi hanno scritto delle cose carine e June, i suoi allievi e suo fratello hanno semplicemente firmato.

Non credevo di essere così... amato.

- Grazie - dico, seriamente toccato. Mi taglio una fetta di torta e l'assaggio: è gommosa e forse eccessivamente dolce, ma non importa. 

- Aspetta, cerco un contenitore dove puoi metterla, così puoi portarla a casa - asserisce una ragazza, probabilmente colei che ha portato la torta.

- Cosa...? No, no, mangiatela anche voi. È buona - ribatto. I bambini non aspettavano altro e si precipitano sulla torta. Faccio appena in tempo a salvare qualche fetta. Vado ad offrirne una a Will, tuttavia rifiuta. 

- Bentornato - dice June, seria. La sua stoicità mi irrita, ma fingo un sorriso.

- Grazie. Vuoi un po' di torta?

- Sono a posto così.

- Okay.

Sbuffo. Hanno paura di rovinarsi la linea? C'è un'unica persona a cui non ho chiesto e che non sta abbuffandosi ed è... Castiel. Mi avvicino, controvoglia.

- Ciao, Castiel... vuoi un po' di torta? - borbotto, evitando il suo sguardo. I suoi occhi azzurri sono così penetranti, mi mettono a disagio.

- Volentieri - risponde, sorridendo gentilmente. Prende una fetta con delicatezza e ne stacca un morso. - Grazie.

- Sì, prego...

Will mi fa cenno di andare a prepararmi.

- Raggiungimi nel tondino, quando sei pronto - asserisce, dandomi una seconda pacca sulla spalla, stavolta meno forte.

Entro nella scuderia e saluto il mio cavallo. Wamblee mi annusa le mani e mi lecca i palmi. Devo averli sporchi di zucchero.

- Oggi si torna in campo, uh? - mormoro, prendendo i finimenti. Entro nel box e li osservo intensamente. So che dovrei metterli addosso al mio cavallo, ma... come?

Il silenzio del ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora