Brooklyn's point of view
Oggi è il giorno della mia prima lezione. Sono nervoso, perché è da tanto che non vado a cavallo e dovrò ripartire dalle basi. Spero che Castiel non rida di me, ora che sono stato declassato a principiante.
Gliela farò vedere io, mi dico, tornerò al suo livello in un battito di ciglia.
Attraverso il cortile, annuendo tra me e me. All'improvviso mi fermo. Fuori dalla scuderia sono riuniti tutti, ma proprio tutti: June e i suoi allievi, Will e i bambini, Castiel. Degli striscioni sono stati appesi all'edificio e qua e là ci sono dei palloncini a forma di cavallo.
- Ma cosa...
- Ciao, Brook! - esclama il mio istruttore, venendomi incontro. - Ben arrivato!
- Will, cosa... - ripeto, confuso. Ride, dandomi una vigorosa pacca sulla spalla.
Ouch.
- Siamo felici di averti di nuovo tra di noi, perciò abbiamo pensato di organizzarti una festa di bentornato! - spiega, entusiasta. Lentamente sorrido anch'io, commosso. Una festa di bentornato per me.
Alcuni bambini vengono ad abbracciarmi, gli allievi di June invece si limitano a salutarmi. Castiel mi osserva con un sorriso leggero sulle labbra.
- Le ragazze ti hanno fatto una torta e i piccoletti un cartellone - m'informa Will. Un tavolo è stato sistemato in cortile e su di esso c'è una torta ricoperta di glassa rosa chiaro con una scritta più scura, la quale recita: bentornato Brook!
Il cartellone fatto dai bambini è pieno di cavalli come quelli che disegnavo io alla loro età; i più grandicelli mi hanno scritto delle cose carine e June, i suoi allievi e suo fratello hanno semplicemente firmato.
Non credevo di essere così... amato.
- Grazie - dico, seriamente toccato. Mi taglio una fetta di torta e l'assaggio: è gommosa e forse eccessivamente dolce, ma non importa.
- Aspetta, cerco un contenitore dove puoi metterla, così puoi portarla a casa - asserisce una ragazza, probabilmente colei che ha portato la torta.
- Cosa...? No, no, mangiatela anche voi. È buona - ribatto. I bambini non aspettavano altro e si precipitano sulla torta. Faccio appena in tempo a salvare qualche fetta. Vado ad offrirne una a Will, tuttavia rifiuta.
- Bentornato - dice June, seria. La sua stoicità mi irrita, ma fingo un sorriso.
- Grazie. Vuoi un po' di torta?
- Sono a posto così.
- Okay.
Sbuffo. Hanno paura di rovinarsi la linea? C'è un'unica persona a cui non ho chiesto e che non sta abbuffandosi ed è... Castiel. Mi avvicino, controvoglia.
- Ciao, Castiel... vuoi un po' di torta? - borbotto, evitando il suo sguardo. I suoi occhi azzurri sono così penetranti, mi mettono a disagio.
- Volentieri - risponde, sorridendo gentilmente. Prende una fetta con delicatezza e ne stacca un morso. - Grazie.
- Sì, prego...
Will mi fa cenno di andare a prepararmi.
- Raggiungimi nel tondino, quando sei pronto - asserisce, dandomi una seconda pacca sulla spalla, stavolta meno forte.
Entro nella scuderia e saluto il mio cavallo. Wamblee mi annusa le mani e mi lecca i palmi. Devo averli sporchi di zucchero.
- Oggi si torna in campo, uh? - mormoro, prendendo i finimenti. Entro nel box e li osservo intensamente. So che dovrei metterli addosso al mio cavallo, ma... come?
STAI LEGGENDO
Il silenzio del vento
RomanceBrooklyn ha quindici anni e aspira a diventare il campione assoluto di equitazione. Ma, quando nella sua vita irrompe un cavallerizzo che potrebbe essere più bravo di lui, con un cavallo forse più fenomenale del suo, il suo sogno vacilla. Sotto la r...