Capitolo tredici

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Brooklyn's point of view

M'impongo di non correre per non spaventare i cavalli nei box. Da quando sto con Castiel sono ancora più impaziente di arrivare al maneggio.

È nel box di Shining Tears e mi dà le spalle. Mi avvicino silenziosamente ed entro.

- Cas... - mormoro, circondandole la vita con le braccia e baciandole il collo.

- Castiel - mi corregge a bassa voce, appoggiandosi al mio corpo.

- Oggi è una giornata da entrambi? - chiedo, posando un secondo bacio sul suo collo. Annuisce.

- Brooklyn...

- Ti ho mai detto quanto adoro quando ti fai la coda? - bisbiglio, solleticandogli il viso con le labbra.

- No...

- Lo adoro. Da matti - sussurro, baciandogli una guancia. Insinua una mano tra i miei capelli, trattenendomi per un lungo istante. - Castiel... baciami.

Si gira e si aggrappa alle mie spalle, premendo la bocca sulla mia. Lo stringo a me e ci baciamo per un po', abbracciati.

- Brooklyn... - soffia, staccandosi. - Dobbiamo prepararci, okay? Non possiamo arrivare in ritardo un'altra volta...

Qualche giorno fa ci siamo lasciati prendere la mano e abbiamo perso la cognizione del tempo... e Will ci ha colti sul fatto.

- Avete intenzione di pomiciare ancora per molto? Io vi starei aspettando per fare lezione, se ve ne foste dimenticati - ha detto, scocciato. È stato il momento più imbarazzante della mia vita, anche più imbarazzante di quando ci ha rimproverati per lo scherzo.

- Hai ragione - sospiro, lasciandolo andare a malincuore. Ci affrettiamo a sellare i nostri cavalli e ad avviarci verso il tondino.

- Alla buon'ora, piccioncini - è il saluto del nostro istruttore. Io e Castiel avvampiamo nel medesimo istante.

- Scusa, Will - diciamo in coro. Lui scoppia a ridere.

- Non ci credo, siete già alla fase della coppia sposata! - esclama, sghignazzando.

- Will! - protesto, desiderando di venir inghiottito dal terreno. Castiel sembra provare lo stesso.

- Okay, okay... scusate - replica, abbozzando un sorriso. - Siete concentrati? Altrimenti puoi tornare a far lezione con mia sorella, Castiel, se vi sentite più una distrazione l'un per l'altro.

- Will, ti prego... - sbuffo, offeso. Crede davvero che ora pensi esclusivamente al mio ragazzo? Wamblee resta il mio chiodo fisso.

- Grazie per l'offerta - replica più educatamente Castiel. - Ma va bene così. A proposito... Will, ti posso chiedere una cosa?

- Certo. Brook, fa' un po' di riscaldamento.

~~~

È un pigro pomeriggio, di quelli ideali per fare una passeggiata e oziare nel paddock. Fa caldo come sempre, ma non troppo, e questo aumenta la mia voglia di non far nulla. Prima di andare da Wamblee la mia attenzione viene attirata da ciò che si sta svolgendo nel tondino.

Mi avvicino. June tiene Shining Tears alla longhina e la fa girare al passo, in groppa c'è Castiel. Will osserva dall'esterno. Mi sistemo accanto a lui, appoggiandomi allo steccato.

- Volteggio, uh? - dico, meravigliato.

- Mi chiedo se ci sia qualcosa che quel ragazzo non sappia fare, con un cavallo - replica il mio istruttore, altrettanto stupito. - Ah, ciao, Brook.

Il silenzio del ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora