Capitolo trentanove

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Castiel's point of view

- Oggi dobbiamo impegnarci, mia principessa - dico a Shine, baciandole il naso e facendole i grattini sulla fronte. Nitrisce in assenso, strappandomi una risata.

Oggi c'è una competizione di salto a cui io e Brook partecipiamo, ma non è l'avere il mio ragazzo come rivale il motivo per cui dobbiamo impegnarci: il motivo è che viene mio padre ad assistere. Per la prima volta.

Qualcuno mi abbraccia da dietro e io sorrido.

- Brook... - mormoro. Mi poggia il mento sulla spalla. - Sei venuto qui per farti augurare buona fortuna?

- Sono venuto qui per augurarla a te, tesoro - sbuffa, fintamente offeso. Strofino il volto contro il suo.

- Perché, ne ho bisogno, mio bel principe? - chiedo, sogghignando. Mi mordicchia la guancia.

- Smettila o ti bacio - mi minaccia, trattenendo a stento un sorriso. Rido sommessamente.

- Oh no.

Mi giro nel suo abbraccio e gli accarezzo il viso.

- Baciami - bisbiglio, facendolo sorridere. I suoi dolci occhi verdi sono colmi di affetto e tenerezza. Mi preme ulteriormente contro il suo corpo e mi ruba un bacio languido.

Poi mi prende il polso con delicatezza e scosta la giacca, posando le labbra vicino al braccialetto.

- Significa 'buona fortuna' e 'ti amo' - sussurra, cercando il mio sguardo. Arrossisco, sorpreso.

- B-brook... tu... ti ricordi? - domando, speranzoso. Il suo sorriso si fa dolce come i suoi occhi.

- Sì. Stavo bardando Wamblee e... e ho ricordato - dice, baciandomi la punta del naso. Sospira, piano, e io so cosa sta pensando.

- Un altro ricordo. È già un passo avanti - cerco di confortarlo, affondando le mani nei suoi ricci e rubandogli un secondo, rapido bacio.

Annuisce, sciogliendo l'abbraccio. Lo afferro per il polso e strofino le labbra vicino al suo braccialetto.

- Brook... sei il ragazzo che ha vinto il mio cuore. Non fa niente se non lo ricordi. È così e questo non cambierà. Mai - gli dico dolcemente. - Buona fortuna.

Gli bacio il palmo della mano e lui mi abbraccia di nuovo. Amo i suoi abbracci, sono così rassicuranti e confortevoli.

Ci separiamo per terminare di prepararci. Il turno di Brooklyn è molto prima del mio, così io posso guardare lui e Wamblee e lui può fare lo stesso con me e Shine.

Chiamano il suo nome all'altoparlante e io mi affretto a raggiungere il campo ostacoli per non perdermi lo spettacolo. Vederli saltare è sempre uno spettacolo, anche se spesso mi assale una paura tremenda, paura che l'incidente si ripeta e lo perda di nuovo, magari per sempre. Non potrei sopportarlo.

Il mio cuore si è fermato il giorno in cui Will gli ha permesso di tornare a saltare e Brook è caduto, sotto i miei occhi. Ma so di potergli solo chiedere di fare attenzione e nulla di più. Dopotutto è tornando a saltare che il suo rapporto con Wamblee è rifiorito.

E Wamblee ama saltare, si vede dall'energia e l'entusiasmo con cui affronta ogni ostacolo, sempre attento alle indicazioni del suo fantino, sempre obbediente e fiducioso che Brooklyn sappia il fatto suo.

Sospiro, quando volano oltre l'ultimo ostacolo. Hanno una penalità e gli altri concorrenti ne hanno almeno due, perciò io e Shining Tears dovremo essere impeccabili per batterli. Non che m'interessi particolarmente vincere, di solito... però voglio mostrare a mio padre di che pasta siamo fatti io e Shine. Voglio renderlo fiero di me.

Il silenzio del ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora