Castiel's point of view
Un suono molesto mi strappa dalle braccia di Morfeo: il mio cellulare sta vibrando perché qualcuno mi sta chiamando. Sbuffo, allungando un braccio per afferrarlo.
- Pronto? Will?
- Ciao, Castiel... mi dispiace disturbarti a quest'ora, ma dovresti venire qui... si tratta di Shining Tears.
- Arrivo - dico in un soffio, senza nemmeno chiedergli il motivo. Chiudo la chiamata.
Salto giù dal letto e vado a svegliare mio padre.
- Papà... - lo chiamo, scuotendolo. - Papà... svegliati, per favore.
- Che c'è... - brontola, assonnato. Io mi sento già un nodo alla gola.
- Papà, devi portarmi da Shine, ti prego, è importante!
Si gira dall'altro lato, mandandomi in panico. Accendo la luce, sperando si svegli.
- Papà - lo chiamo di nuovo, cercando di non avere un tono disperato.
- Arrivo... - mugugna.
~~~
Quando arrivo in cortile ci sono June, il veterinario (un ragazzo giovane dai capelli scuri e gli incredibili occhi dorati) e Will che sta facendo passeggiare Shining Tears.
- Una colica - m'informa Will, passandomi la longhina. - Non grave e non letale, per fortuna. Starà bene, tra poco. Non avrei voluto svegliarti, ma credo che la tua presenza la farà stare meglio.
- Oh Shine - dico, abbracciandola. Non credo stia più soffrendo tanto, ma è evidente che non sta bene. E Will, Will ha detto che non era letale, che starà bene, ma io ho paura lo stesso, perché Shining Tears è molto più del mio cavallo, è la mia migliore amica e ciò di più importante che mi resta della mamma... non posso sopportare il pensiero di perderla.
Scoppio a piangere contro il suo collo muscoloso, finché qualcuno non mi toglie la longhina di mano e mi allontana dolcemente.
- Ehi, ehi, va tutto bene, adesso la portiamo nel box, okay? Sarà stanca... - cerca di rassicurarmi Will.
- Chiama Brooklyn - singhiozzo.
- Eh?
- Ti prego - singhiozzo di nuovo, piangendo incontrollabilmente e tremando.
- O-okay... cosa gli dico?
- Di venire qui - rispondo, tirando su col naso. Tira fuori il cellulare, dandomi le spalle, però non si allontana. Riesco a cogliere degli spezzoni di conversazione.
- Ciao, Brook... scusa il disturbo... potresti venire qui? Castiel... okay, grazie.
Si rivolge a me e abbozza un sorriso.
- Arriva.
Cinque minuti più tardi è qui, in pigiama come me: sulla spalla ha una coperta e sul braccio tiene una felpa.
- Per te - mormora, poggiandomela sulle spalle. Io affondo il viso nel suo petto e continuo a piangere.
- Ci pensiamo io e June a Shining Tears - lo informa Will. Brooklyn mi abbraccia con delicatezza.
- Shh... - soffia, accarezzandomi la schiena. - Castiel...
- Cas - lo correggo automaticamente, fra un singhiozzo e l'altro.
- Andrà tutto bene... Shine starà bene, Cas. Mio cugino è un veterinario molto competente.
- Lo... so... - farfuglio, scostandomi unicamente per asciugarmi il viso. Brooklyn allenta la presa sul mio corpo per permettermelo, tuttavia non mi lascia andare. - Vivo attorno ai cavalli da sempre ma... Goldie non ha mai avuto le coliche e neanche Shine!
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Il silenzio del vento
RomanceBrooklyn ha quindici anni e aspira a diventare il campione assoluto di equitazione. Ma, quando nella sua vita irrompe un cavallerizzo che potrebbe essere più bravo di lui, con un cavallo forse più fenomenale del suo, il suo sogno vacilla. Sotto la r...