Capitolo sette

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Castiel's point of view

- Passo a salutarti ancora, Shine - dico, baciandole dolcemente il naso. Lei allunga il muso per poggiarlo contro la mia guancia. - Fatti una bella galoppata. Torno, te lo prometto.

E la lascio nel paddock, dirigendomi verso la scuderia. Dopo la lezione di oggi Brooklyn è sparito, però dubito che se ne sia andato senza salutarmi. Non sarebbe da lui.

- Brooklyn? - lo chiamo, senza ottenere risposta. Mi avvicino al box di Wamblee. - Sai dov-... oh. 

È lì, nel box del suo cavallo, e ascolta la musica con una cuffietta mentre... dorme. Il suo cellulare giace abbandonato sulla paglia. Wamblee potrebbe muoversi, calpestarglielo erroneamente e ridurglielo in frantumi, tuttavia se ne sta buono, lo veglia in modo tenero, con il muso rivolto verso di lui e gli occhioni scuri che non lo lasciano un istante.

Immagino che Brooklyn stia dormendo perché ieri abbiamo giocato ad Alicia fino quasi all'una di notte. Teme sempre che arrivi sua sorella a rimproverarlo, io invece non ho alcun problema: potrei anche trascorrere tutta la notte a giocare e nessuno mi direbbe nulla.

Se lo invidio? Eccome. Quando l'ho conosciuto credevo fosse uno snob. Uno snob bellissimo, ma pur sempre uno con la puzza sotto il naso. Per fortuna mi sbagliavo.

Lo osservo per un po'. È bello pure mentre dorme, con i ricci color oro che paiono un'aureola e l'espressione rilassata.

Entro cautamente nel box, allungando uno zuccherino a Wamblee. Mi abbasso all'altezza del suo padrone e prendo il suo cellulare, giusto per togliermi la curiosità di sapere cosa stia ascoltando.

Take your time di Sam Hunt. Trascino in giù la barra della musica, unica cosa che posso fare: fa parte di una playlist. Una playlist con il mio nome. Non ci sono altre canzoni.

Avvampo. Chi più crea le playlist pensando ad una persona? 

Sospiro, infilandomi la cuffietta libera. Conosco questa canzone. La ascolta... pensando a me? Crede forse che sia un cavallo selvaggio, io? 

Mi siedo anch'io, sospirando di nuovo. Allungo lentamente una mano, prima di accarezzargli delicatamente i ricci. Desidero farlo dal giorno in cui ci siamo scontrati. Sono morbidi ed al contempo setosi, come la criniera dei cavalli.

Ritiro in fretta la mano, sopprimendo il desiderio di avvicinarmi a lui giusto per... per avere un assaggio del calore del suo corpo.

Se tratti male le persone, se le tieni a distanza, non si avvicineranno. Se non si avvicineranno, non ti affezionerai. E se non ti affezionerai... non soffrirai.

Non sta funzionando, con Brooklyn. Per quanto lo allontani, lui annulla sempre la distanza. Finché restiamo amici... suppongo che vada bene.

Mi tolgo la cuffietta e mi alzo, uscendo dal box.

- Brooklyn - lo chiamo in tono neutro. - Svegliati. 

Lui mugugna qualcosa privo di senso, dopodiché apre lentamente gli occhi e incrocia il mio sguardo. Credo di non aver mai visto iridi più verdi delle sue. Le sue labbra si stirano in un sorriso. Sorride troppo, quand'è con me. E quando lo fa mi diventa tremendamente difficile controllare l'espressione sul mio volto.

- È colpa tua, sai? - dice, sornione. 

- E allora non giocare più con me - borbotto, andandomene. Vorrei che mi dicesse che gli piace giocare ad Alicia con me fino a tardi. Vorrei non aver appena fatto un commento così.

Vorrei che non me ne importasse niente di lui.

~~~

Brooklyn's point of view

- E poi Castiel... Castiel... è scoppiato a ridere! Io potevo essermi fatto male! E lui è scoppiato a ridere! E pure Will! - esclamo, indignato, tacendo il fatto che anch'io ho iniziato a ridere, contagiato da loro.

- Dài, fratellino, come se non fossi mai caduto da cavallo - sbuffa Bella. - Non ti sarai fatto neanche un graffio!

- Ugh...

- Ultimamente non fai che parlare di Castiel... - esordisce, giocherellando con i miei capelli.

- È insopportabile - mugugno. Lo è davvero, a volte. Tipo quanto mi batte ad Alicia o quando Wamblee - traditore! - m'ignora perché Castiel ha gli zuccherini.

- Davvero? Ne parli come se fossi innamorato...

A questa insinuazione credo di essere diventato bordeaux. O forse viola.

- No! - esclamo, scuotendo energicamente il capo. - Assolutamente no! 

Mia sorella ride, arruffandomi i ricci.

- Sei sicuro, Brook? Non ci sarebbe niente di male, se ti piacesse.

Non rispondo. Lo so anch'io che... non c'è niente di male.

- È perché è un ragazzo? Cespuglietto, a nessuno importa...

Non la correggo, perché ho realizzato che non è quello il problema. Non c'è neanche, un problema.

- Se ti piace, ti piace e basta - prosegue dolcemente. - Comunque se dici che non è così... allora smetto. Dimmi quando sei pronto.

Mi bacia il capo e fa per andarsene.

- Io... okay, credo che mi piaccia - ammetto a bassa voce.

Credo? Dio, non riesco a dire che mi piace e basta.

Bella ride di nuovo, sommessamente.

- Sei così onesto, Brook - commenta, riavvicinandosi e accarezzandomi una guancia. - Sei un bravo ragazzo.

Arrossisco di nuovo, lei mi lascia solo. Ragazzo o ragazza o qualunque altra cosa... non m'interessa più, so solo che mi piace.

Mentre Bella mi accompagna al maneggio mi metto le cuffiette. Ultimamente ascolto sempre la stessa canzone: Take your time.

Desidero ardentemente che Castiel ricambi i miei sentimenti, eppure al contempo... mi andrebbe bene anche solo continuare a passare del tempo insieme, semplicemente. Se fosse un cavallo selvaggio, non gli vorrei sottrarre la libertà né domarlo. Mi piacerebbe... avere la sua fiducia. Essere speciale.

-

Note dell'autrice:
buon pomeriggio! Come potete immaginare, vi consiglio di ascoltare Take your time di Sam Hunt. Per il resto... più tardi posterò ancora. Baci

Il silenzio del ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora