Brooklyn's point of view
A seguito del torneo, l'amicizia tra me e Castiel è sbocciata come un fiore a primavera. Be', amicizia è un parolone, più che altro direi che ha smesso di rispondermi male e ignorarmi ogni volta che gli rivolgo la parola.
E d'un tratto abbiamo iniziato a fare lezione assieme ed allenarci insieme, e riguardo a questo fatto non può che esserci sotto lo zampino di Will.
I suoi intenti non sono mai cattivi... come quando mi usa come esempio per i bambini per spiegar loro che i cavalli non ti fanno niente se tu li tratti bene... ma non posso fare a meno di chiedermi: perché io? Perché ho espresso la mia volontà di provare ad essere suo amico? Quindi ora dobbiamo fare tutto insieme, come gemelli siamesi?
Sigh.
Ultimamente a lezione Will mi prende in giro più spesso del solito... e, incredibile ma vero, Castiel ride. Lui, sempre così concentrato, come se esistesse solo Shining Tears, ride quando il nostro istruttore mi chiama sacco di patate o commenta la mia postura: sono così abituato ad afflosciarmi su Wamblee quando lo cavalco a pelo, per questo a volte dimentico che dovrei mantenere l'assetto.
Adesso stiamo rinfrescando i nostri cavalli in cortile, con la canna dell'acqua. Sono di buon umore e non riesco ad impedirmi di fischiettare. Wamblee sta apprezzando il trattamento, poiché se ne resta immobile con il capo lievemente a penzoloni e le orecchie leggermente piegate.
Castiel invece parla a bassa voce con Shining Tears, non badando a me. Non mi sta ignorando... ma mi sento ignorato. Un'idea sciocca mi frulla nella mente.
- Castiel? - lo chiamo lentamente. Alza la testa, lanciandomi un'occhiata distratta.
- Cos-...
Gli punto la canna addosso, infradiciandolo. L'espressione sul suo volto non ha prezzo. I capelli gli si appiccicano al collo, sembrano molto più lunghi ora che sono bagnati, e i vestiti gli aderiscono al corpo.
- Brooklyn! - esclama, indignato, ricambiandomi il favore. Annaspo, ridendo. I ricci mi gocciolano sulla faccia. È la prima volta che dice il mio nome e, non so, mi fa piacere...
- Ragazzi, cosa state f-... - esordisce Will, sbucando dalla scuderia. E io, prima che il mio cervello possa cercare di persuadermi che non è una buona idea, bagno pure lui. Spalleggiato da Castiel.
Non facevo uno 'scherzo' a Will da quando avevo sei anni. Purtroppo non ho più sei anni e un viso angelico e i miei scherzi non sono più così innocenti...
Certo, Will non è uno che se la prende troppo per queste cose. Ma ciò non ha risparmiato a me e a Castiel un bel rimprovero... e tanti esercizi faticosi il giorno dopo.
Ne è valsa la pena? Assolutamente sì.
~~~
È domenica. Io e Wamblee siamo andati a fare una passeggiata nel bosco dietro il maneggio e poi fino in spiaggia: avevamo entrambi bisogno di trascorrere un po' di tempo lontani dal tondino e gli ostacoli. È rigenerante.
È quasi ora di pranzo. Non ho ancora visto Castiel, siccome sono venuto qui presto. Entro nella scuderia, sbadigliando. Ho fame.
C'è qualcuno davanti al box di Shining Tears... una persona incappucciata, porta una felpa azzurro chiaro. È la ragazza misteriosa, ne sono certo. Tiene fra le mani il muso di Shine e di tanto in tanto le dà dei baci sul naso; Shining Tears ricambia le coccole, dandole dei colpetti e allungando il muso per starle il più vicino possibile.
Mi fa tenerezza... ma non posso fare a meno di chiedermi: chi è? Perché vanno così d'accordo? È forse la sorella di Castiel?
Mi avvicino, cercando di non far rumore. La ragazza ride. Ho già sentito questa risata...
- Non ti piace il mio cappuccio? Vuoi che lo tolga? - chiede. Anche la voce suona terribilmente familiare.
Abbassa il cappuccio e il mio cuore perde un battito. Non è possibile...
- C-castiel? - balbetto, e lui... lei... si volta. Il dolce sorriso sulle sue labbra svanisce, lasciando posto ad uno più forzato.
- C-ciao, B-brooklyn... - replica, emettendo una risatina nervosa.
- T-t-tu... sei una ragazza? - domando, sentendo il cuore sprofondare in fondo allo stomaco. Non ci posso credere.
Si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, deglutendo e abbassando lo sguardo. Non avevo mai notato che dietro porta i capelli abbastanza lunghi da legarli in un codino.
È carina... no, cosa sto pensando?
- I-io... ecco, a volte mi sento un ragazzo, a volte una ragazza... o entrambi... o nessuno dei due... - risponde, strascicando i piedi e arrossendo.
- Stai... stai scherzando, vero? Se sei una ragazza okay, ma una cosa così non... non esiste! - esclamo, troppo sorpreso per riflettere prima di parlare. I suoi occhi si riempiono di lacrime.
- Va'... va' al diavolo! - sbotta con voce incrinata, dandomi uno spintone e correndo via. Shining Tears lancia un nitrito sommesso per richiamarlo, ma invano.
Mi devo sostenere a Wamblee per un lungo istante.
- Oh no - mormoro contro il suo collo bianco, spruzzato di puntini color cioccolato. - Cos'ho fatto...
-
Note dell'autrice:
ohayo, pasticcini! Anche mentre aspetto dal dentista scrivo, ahah. E niente, come ieri non ho nulla di particolare da dire. Saprete di più nel prossimo capitolo... io è meglio che vada, ho la sensazione che tra poco mi chiameranno. Baci
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Il silenzio del vento
RomanceBrooklyn ha quindici anni e aspira a diventare il campione assoluto di equitazione. Ma, quando nella sua vita irrompe un cavallerizzo che potrebbe essere più bravo di lui, con un cavallo forse più fenomenale del suo, il suo sogno vacilla. Sotto la r...